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Claudio Bandoni | ||
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Nazionalità | Italia | |
Altezza | 180 cm | |
Peso | 77 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Portiere | |
Termine carriera | 1976 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
19??-1957 | Altopascio | |
Squadre di club1 | ||
1957-1959 | Inter | 0 (0) |
1959-1960 | Parma | 37 (-50) |
1960-1961 | Catanzaro | 38 (-42) |
1961 | Venezia | 3 (-7) |
1961-1962 | Bari | 13 (-19) |
1962-1964 | Palermo | 55 (-52) |
1964-1967 | Napoli | 106 (-71) |
1967-1968 | Mantova | 19 (-20) |
1968-1971 | Fiorentina | 15 (-15) |
1971-1972 | Lazio | 36 (-27) |
1972-1973 | Catanzaro | 34 (-23) |
1973-1975 | Sampdoria | 1 (-4) |
1975-1976 | Mantova | 6 (-?) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Claudio Bandoni (Ponte a Moriano, 5 agosto 1939) è un ex calciatore italiano, di ruolo portiere.
Si faceva preferire sui tiri alti.
Cresciuto nell'Altopascio, a 19 anni venne acquistato dall'Inter che dopo un anno di panchina, dopo avergli fatto giocare 2 partite in Coppa Italia, lo cedette al Parma in Serie B dove divenne titolare.
Inizia così un lungo girovagare tra Catanzaro, Venezia (con cui esordì in Serie A nella sconfitta casalinga del 27 agosto 1961 contro la Fiorentina per 1-0) e Bari, tutte esperienze di breve durata.
Giocò poi due anni nel Palermo, quindi si trasferì al Napoli.
«A Napoli ci si divertiva così tanto che, al momento opportuno, ci è mancata la giusta cattiveria. Stavamo troppo bene. Quel Napoli divertiva e faceva divertire il pubblico.»
Nel capoluogo campano trascorse tre anni, in cui conquistò una promozione in Serie A, una Coppa delle Alpi e due stagioni nella massima serie da titolare (raggiungendo un terzo e un quarto posto in classifica) facendosi notare per le sue doti tecniche.
Nel 1967-1968 il suo posto venne preso dall'allora emergente Dino Zoff, sicché si trasferì al Mantova dove andò ad alternarsi per una stagione tra i pali con Sergio Girardi, senza però evitare la retrocessione in B della squadra virgiliana.
Nel 1968-1969 venne acquistato dalla Fiorentina dove ritrovò Bruno Pesaola, suo ex allenatore ai tempi di Napoli. Nel ruolo di riserva del giovane Franco Superchi, collezionò in quell'anno una sola apparizione in campo in occasione dell'ultimo incontro casalingo contro il Varese, quello della festa per il secondo scudetto gigliato, e 14 presenze nelle due stagioni successive, prima di essere ceduto nell'estate 1971 alla Lazio per far posto a Michelangelo Sulfaro.
A Roma risultò tra i protagonisti del ritorno in Serie A della squadra allenata da Tommaso Maestrelli. Nel prosieguo di carriera militò a Catanzaro da titolare, e nella Sampdoria come riserva di Massimo Cacciatori; il suo ultimo club fu il Mantova, con cui terminò l'attività in Serie C nel 1976.