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Corrado del Monferrato | |
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Sponsali di Corrado degli Aleramici e Isabella d'Angiò, sovrani di Gerusalemme (XIII secolo, Biblioteca Nazionale di Francia) | |
Re di Gerusalemme | |
In carica | 24 novembre 1190 – 28 aprile 1192 (jure uxoris con Isabella di Gerusalemme) |
Predecessore | Sibilla con Guido di Lusignano |
Successore | Isabella con Enrico II di Champagne |
Marchese del Monferrato | |
In carica | 1191 – 1192 |
Predecessore | Guglielmo V |
Successore | Bonifacio I |
Nascita | Monferrato, 1140 circa |
Morte | Tiro, 28 aprile 1192 |
Dinastia | Aleramici |
Padre | Guglielmo V degli Aleramici |
Madre | Giuditta di Babenberg |
Consorti | Teodora Angela Isabella I di Gerusalemme |
Figli | (di secondo letto) Maria |
Religione | Cattolicesimo |
Corrado degli Aleramici (Monferrato, 1146 circa – Tiro, 28 aprile 1192) è stato un sovrano e cavaliere medievale italiano investito col titolo di cesare al Impero Romano d'Oriente nel 1187, re di Gerusalemme (de facto et jure uxoris) dal 1190 alla morte (per matrimonio con Isabella d'Angio), e marchese del Monferrato dal 1191 alla morte. Fu padre di Maria del Monferrato, regina titolare di Gerusalemme (1205-1212), e zio di Baldovino V, primo re di Gerusalemme della dinastia degli Aleramici (1183-1186).
Nacque intorno al 1146 dal marchese Guglielmo V "il Vecchio" del Monferrato e di Giuditta di Austria-Babenberg (sorella uterina di Corrado III, re dei Romani). Era il secondogenito di nove figli e figlie, tra i quali il primogenito Guglielmo "Spadalunga", succede al padre come marchese del Monferrato, poi conte di Giaffa e Ascalona; il terzogenito Bonifacio I, primo re di Tessalonica; Ranieri, cesare nel Impero Romano d'Oriente; Alasia, marchesa regente di Saluzzo; Beatrice, delfina regente del Viennois, poi marchesa consorte di Savona, ed altri. Tra l'estensa parentela con le principali case regnanti d'Europa, furono di particolare importanza i vincoli con i cugini primi Luigi VII di Francia (attraverso la nonna Gisella di Borgogna) e l'imperatore Federico I Barbarossa (attraverso la nona Agnese di Waiblingen). Nel 1183, il nipote Baldovino V (figlio del fratello Guglielmo), divenne co-sovrano di Gerusalemme insieme al zio Baldovino IV, e nel 1185 unico re titolare, essendo il primo della dinastia degli Aleramici ad occupare il trono Gerosolimitano. Nel 1207 la nipote Agnese (figlia del fratello Bonifacio), diventa anche imperatrice consorte di Costantinopoli.
Poco sappiamo dell'esistenza giovanile del marchese Corrado, i primi documenti certi su di lui risalgono al 1160, ma si tratta di frammenti o di notizie poco rilevanti. Notizie, seppur confuse, abbiamo su un possibile trattato di matrimonio tra le figlie del re inglese Enrico II e uno dei rampolli di Guglielmo V. Più informazioni possediamo invece dal 1172, quando Corrado è coinvolto insieme al Barbarossa nel conflitto comunale (oltre ad esserne imparentati, era tradizione familiare degli Aleramici essere ghibellini).
Sconfitto il Barbarossa, egli dovette prendere parte alle trattative di pace, scortando addirittura i legati pontifici di papa Alessandro III fino a Modena. In Toscana Corrado trascorse la quasi totalità del 1176, ricevendo l'anno successivo feudi e terre dalla sorella Agnese tra Marturi e Poggibonsi. Ancora fedele a Federico I, lo si ritrova ad Assisi due anni dopo al seguito dell'imperatore. Ma quella è l'ultima occasione in cui lo si ritrova al seguito dei tedeschi.
Venuto in rottura con il cancelliere imperiale Cristiano di Magonza, Corrado si volse contro l'imperatore comandando una rivolta che non riuscì: fatto prigioniero dal cancelliere, dovette pagare un forte riscatto ma da quel momento la sua famiglia iniziò sempre più a legarsi con i Comneni di Bisanzio.
Con l'aiuto di questi, nel settembre 1179 Corrado allestì una forte armata che attaccò e sconfisse quella tedesca capitanata da Cristiano che, fatto prigioniero, venne affidato al fratello Bonifacio. Il progetto dell'imperatore bizantino era senza dubbio quello di condurre Cristiano in Oriente, ma la sconfitta dell'antipapa Innocenzo III nel 1180 e la crisi della politica orientale in Italia pose fine al progetto e Cristiano venne infine rilasciato dietro forte somma. Nello stesso anno il fratello Ranieri venne sposato a Maria Comnena, figlia de l'imperatore Manuele I, e riceve il titolo di cesare (come sete anni dopo anche Corrado), insieme a la concessione d'ampi stati e diritti a Tessalonica (che dopo la sua morte servirono di base alla fondazione del regno di Tessalonica da parte del fratello Bonifacio).
Rilasciato Cristiano e riveduti i piani di politica estera, Corrado ritenne più ragionevole riavvicinarsi ai tedeschi. Lo si ritrova, come delegato imperiale, a rappresentare Federico I a Tortona nel 1183. Partito nel 1185 il padre Guglielmo per Gerusalemme per sostener il nipote Baldovino V, diventato re titolare, e Corrado ottenne praticamente il controllo del marchesato.
Ma intanto i Bizantini tornavano ad entrare nella vita di Corrado: Isacco II Angelo, imperatore d'Oriente, propose sua sorella Teodora Angelina al fratello Bonifacio ma, essendo questi già sposato, la proposta di Isacco fu presa in considerazione da Corrado, presumibilmente rimasto da poco vedovo. S'imbarcò verso Costantinopoli nel marzo 1187, essendo sposato poco dopo, e propio come il fratello Ranieri nel 1180, ricevette dall'imperatore il titolo di cesare.
Corrado, sposatosi, sostenne il cognato nelle lotte intestine dell'Impero ma, coinvolto nella rivolta di Alessio Brana, preferì abbandonare Costantinopoli, ed imbarcatosi su navi genovesi, partì per la Siria.
Nel 1187 l'arcivescovo di Tiro aveva predicato la terza crociata. Risposero all'appello di papa Clemente III l'imperatore, il re francese Filippo II e l'inglese Riccardo Cuor di Leone. Sbarcato a Tiro, trovò la situazione cristiana degenerata di colpo dopo la battaglia di Hattin. Lo stesso re e il padre di Corrado erano nelle mani dei musulmani.
Tiro era l'ultima città cristiana in Oriente e Corrado, in quanto erede tedesco e parente di Guglielmo, fu scelto come legittimo re di Gerusalemme. In realtà gli fu riconosciuta solo la reggenza sulla città in attesa che arrivassero le forze europee, ma Corrado ne ottenne per lui e i suoi successori il governo. Saladino apparve poco dopo alle mura di Tiro e la assediò, ma i suoi sforzi e i suoi tentativi di corruzione furono vani: Corrado difese strenuamente la città, salvandola e garantendo ancora per un secolo la presenza cristiana in Terrasanta.
Dopo aver partecipato alla battaglia per la riconquista di San Giovanni D'Acri ed essere scampato a stento alla cattura da parte dei musulmani, Corrado venne salvato dal re di Gerusalemme Guido di Lusignano, appena riscattato, e gli furono apertamente riconosciute le sue signorie su Tiro e Beirut.
Nuovamente maritatosi con Isabella di Gerusalemme - legittima erede del Regno di Gerusalemme - fu tacciato di codardia dai crociati al seguito di Riccardo I d'Inghilterra che volevano occupare i suoi possedimenti, Corrado ottenne però dalla mediazione del re Filippo II di Francia - che era suo cugino - nuovamente i territori per sé e per la sua famiglia.
La notizia della imminente incoronazione venne consegnata a Corrado il 21 aprile 1192; il 28 cadde in un'imboscata tesagli da nemici ancora ignoti - forse sicari della setta islamica ismailita, detta degli "Assassini" (o forse da sicari di Guido di Lusignano) e morì. Sua moglie Isabella era incinta di Maria, che sarebbe diventata sua erede al Regno di Gerusalemme. Gli succedette come Marchese di Monferrato il fratello Bonifacio.
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