Diana di Francia

Oggi vogliamo parlare di Diana di Francia, un argomento che nel tempo ha generato interesse e polemiche. Diana di Francia è una questione di cui si è parlato in diversi ambiti e che ha generato pareri contrastanti. Nel corso della storia, Diana di Francia è stato oggetto di studio, dibattito e analisi, poiché la sua rilevanza e il suo impatto sono innegabili. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Diana di Francia, dalla sua origine alla sua influenza oggi. Inoltre cercheremo di comprendere l'importanza di Diana di Francia e come abbia segnato un prima e un dopo in vari contesti. Senza dubbio, Diana di Francia è un argomento che non lascia nessuno indifferente e che continuerà a suscitare interesse in futuro.

Diana di Francia ritratta da François Clouet nel XVI secolo

Diana di Valois-Angoulême (Parigi, 25 luglio 1538Parigi, 11 gennaio 1619) è stata una nobildonna francese, figlia naturale del Delfino Enrico di Valois, futuro re Enrico II di Francia, e della sua amante Filippa Ducci.

Biografia

Era la figlia naturale del Delfino Enrico (il futuro Enrico II) e di Filippa Ducci, una piemontese. Venne cresciuta dalla favorita di suo padre Diana di Poitiers, ciò fece pensare ad alcuni che fosse sua figlia e del re (personale opinione di Brantôme).[senza fonte] Ebbe un'educazione ordinaria, ma parlava molte lingue (spagnolo, italiano, latino), suonava diversi strumenti e danzava in modo eccellente.

Nel giugno 1547, suo padre Enrico II firmò un contratto con gli agenti del Papa in cui promise la giovane Diana a Orazio Farnese (figlio di Pier Luigi Farnese e di Gerolama Orsini), il nipote del Papa Paolo III che era stato cresciuto alla corte di Francesco I. In cambio, Orazio ebbe il ducato di Castro e una rendita annuale di 25 000 scudi.

Diana venne legittimata nel 1548 (aveva 10 anni) e titolata duchessa di Châtellerault nel 1563, d'Étampes nel 1573 e d'Angoulême nel 1582, inoltre signora di Cognac e di Merpins.

Sposò il 13 febbraio 1553 a Parigi Orazio Farnese, allora investito del ducato di Castro, che morì poi nella Battaglia d'Hesdin il 18 luglio seguente, ucciso da un arciere, lasciandola vedova dopo solo cinque mesi di matrimonio.

Il re la risposerà il 3 maggio 1557 a Villers-Cotterêts a François de Montmorency, figlio del connestabile Anne de Montmorency. Il connestabile dirà in seguito di sua nuora a Enrico II che «era la sola dei suoi figli che gli somigliava».

Alla morte di François de Montmorency nel 1579, Diana si fece costruire all'angolo della via dei Francs-Bourgeois e della via Pavée un bell'hôtel, conosciuto ai giorni nostro con il nome di Hôtel Lamoignon. Vedova, le sue usanze erano irreprensibili. Era molto apprezzata dal fratellastro Enrico III, che le donò il ducato d'Angoulême in appannaggio nel 1582.

Dopo l'esecuzione sommaria del duca di Guisa e di suo fratello il cardinale di Guisa (dicembre 1588), negoziò la riconciliazione di Enrico III di Francia con il suo erede, il re Enrico III di Navarra (futuro Enrico IV).

Ascendenza

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo di Valois-Angoulême Giovanni di Valois-Angoulême  
 
Marguerite de Rohan  
Francesco I di Francia  
Luisa di Savoia Filippo II di Savoia  
 
Margherita di Borbone-Clermont  
Enrico II di Francia  
Luigi XII di Francia Carlo di Valois-Orléans  
 
Maria di Clèves  
Claudia di Francia  
Anna di Bretagna Francesco II di Bretagna  
 
Margherita di Foix  
Diana di Francia  
 
 
 
Gian Antonio Duci  
 
 
 
Filippa Duci  
 
 
 
 
 
 
 
 

Bibliografia

  • Jean Orieux, Caterina de' Medici. Un'italiana sul trono di Francia, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1988, ISBN 88-04-30464-2.
  • Marcello Vannucci, Caterina e Maria de' Medici regine di Francia, Roma, Newton&Compton Editori, 2002, ISBN 88-8289-719-2.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Duchessa d'Angoulême Successore
Enrico di Valois-Angoulême 15821619 Carlo di Valois-Angoulême
Predecessore Duchessa di Castro Successore
Gerolama Orsini 1553 Margherita d'Austria
Controllo di autoritàVIAF (EN261709859 · ISNI (EN0000 0003 8149 0066 · CERL cnp00555752 · LCCN (ENno97032395 · GND (DE119436965 · BNF (FRcb14406352x (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no97032395