Diogene di Babilonia è un argomento che ha catturato l'attenzione di persone in tutto il mondo. Fin dalla sua apparizione ha suscitato grande interesse ed è stato oggetto di numerosi dibattiti e discussioni. Che sia per la sua rilevanza oggi o per il suo impatto storico, Diogene di Babilonia continua a essere una questione di grande importanza per la società in generale. In questo articolo esploreremo in modo approfondito le diverse dimensioni di Diogene di Babilonia e la sua influenza su diversi aspetti della nostra vita. Dalle sue origini al suo impatto sulla cultura popolare, vedremo come Diogene di Babilonia ha lasciato il segno nella storia e come continua ad essere rilevante oggi.
Diogene di Babilonia, conosciuto anche come Diogene di Seleucia o Diogene lo Stoico (in greco antico: Διογένης ὁ Βαβυλώνιος?, Dioghénēs ho Babylónios, detto "il Babilonio"; Seleucia al Tigri, 240 a.C. circa – 150 a.C. circa), è stato un filosofo stoico greco antico.
Nato a Seleucia al Tigri presso Babilonia, Diogene visse probabilmente in un periodo compreso tra il 240 a.C. e il 150 a.C.
Fu educato ad Atene sotto la guida di Crisippo e successe a Zenone di Tarso come capo della scuola stoica ateniese. Si ritiene che, anche se non vi sono fonti antiche a sostegno, fosse stato maestro di Cratete di Mallo poiché Diogene era stato scolarca nel II secolo a.C., quando si presume che Cratete avesse frequentato la scuola ad Atene. Ebbe come discepolo Boeto di Sidone.
Il suo pensiero è simile a quello di Crisippo, in particolar modo sulla dialettica, in cui istruì Carneade. In particolare, Diogene prese dal maestro Crisippo l'interesse per l'allegoria come tentativo di razionalizzare la mitologia, e quindi la religione, servendosi anche dell'etimologia come chiave d'interpretazione dei miti.
Con Carneade e Critolao fece parte di un'ambasceria ateniese inviata a Roma nel 155 a.C. per chiedere la remissione di una pesante multa di cinquecento talenti imposta agli ateniesi colpevoli di aver distrutto la città di Oropos. L'ambasceria ebbe successo politico e suscitò grande interesse presso gli intellettuali romani e gli uomini di Stato come Scipione Emiliano, Gaio Lelio Sapiente e Lucio Furio Filo, attirati dall'arte retorica dei greci. Meno accoglienza ebbero le dottrine di cui erano portatori, che apparivano pericolose per la morale tradizionale romana agli occhi dei conservatori come Catone, che convinse il Senato a rimandare il più rapidamente possibile l'ambasceria in Grecia
Diogene fu l'autore di molte opere, delle quali si conoscono solamente i titoli:
Da vari riferimenti presenti negli scritti di Marco Tullio Cicerone si può dedurre che Diogene compose anche altre opere riguardanti vari argomenti, come il dovere, il bene e il piacere.
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