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Tenedo distretto | |
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Bozcaada | |
Localizzazione | |
Stato | Turchia |
Regione | Marmara |
Provincia | Çanakkale |
Territorio | |
Coordinate | 39°49′N 26°03′E / 39.816667°N 26.05°E |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Superficie | 37,6 km² |
Abitanti | 2 496 (2009) |
Densità | 66,38 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 17680 |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Tenedo nella provincia di Çanakkale | |
Sito istituzionale | |
Tenedo (Tènedo; in turco Bozcaada o Bozca ada, in greco Τένεδος?, Τénedos) è un'isola della Turchia situata nel Mar Egeo a poco a sud dell'ingresso dello stretto dei Dardanelli e distante circa 6 chilometri dalla costa anatolica.
Amministrativamente costituisce un distretto della provincia di Çanakkale, l'unico della Turchia a non comprendere alcun villaggio. La popolazione è infatti concentrata interamente nel centro abitato di Tenedo che si trova sulla costa orientale dell'isola.
L'isola, che prenderebbe il nome da Tenete, è nota fin dall'antichità essendo citata in diversi punti dell'Iliade di Omero: secondo Omero infatti quest'isola, prospiciente alla città di Troia, vide svolgersi diversi fatti della guerra di Troia. In particolare, è qui che le navi achee si sarebbero nascoste simulando la partenza nel quadro dello stratagemma che doveva condurli alla conquista della città.
Nel periodo medioevale nel X e XI secolo l'isola, per la sua posizione strategica, venne contesa tra l'impero Romano di Costantinopoli e le altre potenze marittime, finché, a seguito di un trattato del 1261 tra l’imperatore di Bisanzio e il Capitano del Popolo genovese Guglielmo Boccanegra, alla Repubblica di Genova vennero affidati diversi territori che di fatto controllavano l'accesso navale al mar Nero, tra cui Tenedo; l'isola tra alterne vicende rimase sotto il controllo Genovese fino al 1456, quando cadde in mano ai Turchi, ed ai genovesi venne concesso di mantenere un Fondaco come deposito per i commerci, pagando un dazio agli Ottomani.
Durante la guerra di Candia fra Veneziani e Turchi (1656) un contingente veneziano sbarcò il 5 luglio sull'isola. Le truppe venete che erano comandate dal Alessandro del Borro dopo otto giorni riuscirono a conquistare la fortezza. I Turchi alla cui testa vi era Alì Mehmet dovettero lasciare in mano ai vincitori tutto l'equipaggiamento bellico.
Nel 1822 2 brigantini e 2 brulotti greci attaccarono le navi turche alla fonda nel porto dell'isola. I Greci che erano comandati da Canaris e Ciriaco, riuscirono ad incendiare due navi nemiche. La reazione turca fu immediata ma venne ostacolata da una furiosa tempesta che di fatto aiutò la ritirata greca.