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Domenico Battaglia arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Mons. Battaglia il 20 maggio 2018. | |
Confide surge vocat te | |
Titolo | Napoli |
Incarichi attuali |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 20 gennaio 1963 a Satriano |
Ordinato diacono | 8 agosto 1987 dall'arcivescovo Antonio Cantisani |
Ordinato presbitero | 6 febbraio 1988 dall'arcivescovo Antonio Cantisani |
Nominato vescovo | 24 giugno 2016 da papa Francesco |
Consacrato vescovo | 3 settembre 2016 dall'arcivescovo Vincenzo Bertolone, S.d.P. |
Elevato arcivescovo | 12 dicembre 2020 da papa Francesco |
Domenico Battaglia (Satriano, 20 gennaio 1963) è un arcivescovo cattolico italiano, dal 12 dicembre 2020 arcivescovo metropolita di Napoli.
Domenico Battaglia, conosciuto anche come don Mimmo Battaglia, è nato a Satriano, in provincia di Catanzaro e nell'allora diocesi di Squillace, il 20 gennaio 1963.
Ha svolto gli studi filosofico-teologici nel Pontificio seminario regionale San Pio X di Catanzaro.
Il 8 agosto 1987 è stato ordinato diacono e, il 6 febbraio 1988, presbitero presso la chiesa di Santa Maria di Altavilla a Satriano, per imposizione delle mani di Antonio Cantisani, arcivescovo di Catanzaro-Squillace.
È stato rettore del seminario liceale di Catanzaro e membro della Commissione diocesana "Giustizia e Pace" (1989-1992), amministratore parrocchiale a Sant'Elia, parroco della Madonna del Carmine a Catanzaro, direttore dell'Ufficio diocesano per la "Cooperazione missionaria tra le Chiese", parroco a Satriano (1992-1999). È stato successivamente collaboratore al santuario di Santa Maria delle Grazie in Torre di Ruggiero, collaboratore parrocchiale a Montepaone, presso la Parrocchia di San Giovanni Battista nella frazione Muscettola, ed amministratore della parrocchia di Santa Maria di Altavilla a Satriano.
Durante la sua attività pastorale nell'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace si è interessato ai più deboli e agli emarginati tanto da essere chiamato "prete di strada": dal 1992 al 2016, infatti, ha guidato il Centro calabrese di Solidarietà (comunità dedita al trattamento e al recupero delle persone affette da tossicodipendenze); dal 2000 al 2006 è stato vicepresidente della Fondazione Betania di Catanzaro (opera diocesana di assistenza-carità); è stato presidente nazionale della Federazione italiana delle comunità terapeutiche (2006-2015).
Nel 2008 è divenuto canonico del capitolo della cattedrale di Catanzaro, ruolo svolto fino alla promozione all'episcopato.
Il 24 giugno 2016 papa Francesco lo ha nominato vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti; è succeduto a Michele De Rosa, dimessosi per raggiunti limiti di età.
Ha ricevuto la consacrazione episcopale il successivo 3 settembre, presso la cattedrale di Catanzaro, per imposizione delle mani di Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, co-consacranti Antonio Cantisani, arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, e Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano.
Il 2 ottobre 2016, dopo aver visitato l'istituto penale per i minorenni di Airola, ha preso possesso della diocesi nella cattedrale di Cerreto Sannita.
Il 12 dicembre 2020 papa Francesco lo ha nominato arcivescovo metropolita di Napoli; è succeduto al cardinale Crescenzio Sepe, dimissionario per raggiunti limiti di età. Il 2 febbraio 2021 ha preso possesso dell'arcidiocesi.
Lo stesso giorno è stato nominato amministratore apostolico di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti; ha mantenuto l'incarico fino all'ingresso del successore Giuseppe Mazzafaro, avvenuto il 12 giugno seguente.
Il 29 giugno 2021, nella basilica di San Pietro in Vaticano, ha ricevuto da papa Francesco il pallio, che gli è stato imposto dal nunzio apostolico in Italia Emil Paul Tscherrig il 27 settembre seguente.
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Stemma | Blasonatura | Descrizione |
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D'azzurro, alla fede posta in banda accompagnata da 3 gocce male ordinate sulla punta di sinistra e da 3 stelle (8) male ordinate sul cantone di destra, il tutto d'oro. | Lo stemma di monsignor Battaglia si serve della simbologia araldica per esprimere da un lato le tappe più importanti della vita dell'arcivescovo, così come delle sue origini calabresi e della sua devozione mariana, e dall'altro lo stile del suo ministero episcopale caratterizzato dall'episodio evangelico della guarigione del cieco Bartimeo.
Le parole scelte per il motto episcopale si rifanno al Vangelo di Marco, laddove l'evangelista narra dell'incontro tra Gesù e Bartimeo, il figlio cieco di Timeo, che sedeva lungo la strada a mendicare; al passaggio di Gesù grida a gran voce, affinché il Maestro gli ridoni la vista e quando Gesù chiede che gli sia portato davanti, quanti gli stanno appresso lo esortano ad alzarsi: "Coraggio, alzati, ti chiama!" ("Confide, surge, vocat te!"). |
Oltre ad articoli per riviste religiose, ha pubblicato i seguenti testi:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 1983164913185718980000 · SBN CFIV359613 · GND (DE) 1254625151 |
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