Ericsson

Oggi Ericsson è un problema presente in tutti gli ambiti della società. Dalla politica alla cultura pop, Ericsson è diventato un punto di discussione costante. Questa tendenza ha portato ad un aumento dell'attenzione e dell'interesse per Ericsson, sia da parte degli esperti che dei non addetti ai lavori. In questo articolo esploreremo i vari aspetti di Ericsson, dalle sue origini storiche al suo impatto sul mondo oggi. Analizzeremo come si è evoluto Ericsson nel tempo ed esamineremo la sua influenza in diversi ambiti. Inoltre, discuteremo delle implicazioni future di Ericsson e di come potrà influenzare le nostre vite in futuro.

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Ericsson
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StatoBandiera della Svezia Svezia
Forma societariaPublic company
Borse valori NASDAQ: ERIC
OMXERIC-A, OMXERIC B
ISINSE0000108649 e SE0000108656
Fondazione1876 a Stoccolma
Fondata daLars Magnus Ericsson
Sede principaleStoccolma
Persone chiave
Settoretelecomunicazioni
ProdottiReti mobili, reti fisse, cloud, 2G, 3G, 4G, 5G, software e servizi ICT, managed services, TV and Media, Internet delle cose
FatturatoSEK 227,2 miliardi (circa 20,8 miliardi di ) (2019)
Dipendenti99.417 (2020)
Sito webwww.ericsson.com/
Vecchio logo
Un antico telefono della Ericsson conservato nel Birmingham Science Museum a Nottingham.
Telefono Cellulare ET237 metà anni '90

Ericsson (Telefonaktiebolaget LM Ericsson) è una multinazionale svedese operante in 180 paesi nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT (Information and Communication Technology) a operatori di telecomunicazioni, pubblica amministrazione e altre industrie.

È quotato alla Borsa di Stoccolma e alla Borsa di New York (NASDAQ: ERIC).

È membro dell'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI).

Ericsson è l'inventore della tecnologia Bluetooth .

Storia

Gli inizi

Fondata nel 1876 nel centro di Stoccolma come negozio di riparazione di telegrafi da Lars Magnus Ericsson, un trentenne che ha già lavorato in una azienda di apparecchiature telegrafiche per l'agenzia governativa svedese Telegrafverket. Due anni più tardi inizia, insieme ad un amico, Carl Johan Andersson, a produrre e vendere la propria attrezzatura telefonica: il primo contratto per la fornitura di telefoni e quadri elettrici è con la principale società svedese di telecomunicazione, Stockholms Allmänna Telefonaktiebolag. Sempre quell'anno Ericsson ottiene da un'impresa importatrice di telefoni l'incarico di mettere a punto e migliorare telefoni Bell e Siemens. E lui, che conosceva già quei telefoni dai tempi in cui lavorava presso la Telegrafverket, riesce a progettare uno strumento di qualità superiore da poter essere utilizzato da nuove compagnie telefoniche come Rikstelefon e in grado di fornire un servizio più economico rispetto al Gruppo Bell. E dal momento che Bell non ha brevettato le sue invenzioni in Scandinavia, Ericsson non ha problemi di brevetto o royalty. Alla fine del 1879 inizia a produrre telefoni con un design ricercato diventando uno dei più importanti fornitori di apparecchiature telefoniche in Scandinavia. E dal momento che le sue materie prime sono in gran parte importate, negli anni successivi Ericsson acquisisce un certo numero di aziende per garantirsi le forniture di ottone, filo, ebanite e acciaio magnetico.

Nel 1883 il Gruppo Bell forma in Svezia una società telefonica indipendente chiamata Stockholms Allmänna Telefonaktiebolag e stringe un patto con Ericsson per l'attrezzatura per la sua nuova rete telefonica. Nel 1918 le due società si fondono in Allmänna Telefonaktiebolaget LM Ericsson.

Ericsson in Italia

In Italia Ericsson opera dal 1918 con le società FATME e SEI. Roma è sede del quartier generale del Gruppo Ericsson in Italia, 3.000 i dipendenti.

Note

  1. ^ Ericsson Annual Report 2019 (PDF), su ericsson.com. URL consultato il 22 aprile 2020.
  2. ^ Company facts, in Ericsson AB. URL consultato il 29 luglio 2018.
  3. ^ (EN) List of All ETSI Full Members - ETSI Associate Members - Observers - Counsellors
  4. ^ Presenting the (economic) value of patents nominated for the European Inventor Award 2012 (PDF), su documents.epo.org, Technopolis Group, 30 marzo 2012. URL consultato il 5 giugno 2021.

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