Giacomo Grosso

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Giacomo Grosso

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXVIII
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioDiploma presso Accademia Albertina di belle arti di Torino
Professionepittore

Giacomo Grosso (Cambiano, 23 maggio 1860Torino, 14 gennaio 1938) è stato un pittore italiano.

Biografia

Nono degli undici figli del falegname cambianese Guglielmo Grosso e di Giovanna Vidotti, dopo aver abbandonato gli studi al seminario di Giaveno si diplomò all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, divenendone professore di pittura nel 1889.

La sua tecnica accademica e il suo conservatorismo stilistico gli garantirono un grande successo presso la clientela aristocratica e dell'alta borghesia e gli fecero ottenere numerosi premi e riconoscimenti.

Ritratto di Elena d'Orléans, duchessa d'Aosta
Giacomo Grosso, 30 novembre 1899

Espose in tutta Europa, frequentò spesso Parigi e nel 1908 fu a Buenos Aires con l'allievo Carlo Gaudina per realizzare un ciclo di decorazioni. Una sua mostra personale con oltre cinquanta opere fu presentata da Leonardo Bistolfi alla Galleria Pesaro di Milano nel 1926.

Eseguì ritratti di personaggi della famiglia reale, di Benedetto XV, di Giovanni Agnelli, di Toscanini e di Puccini e indulse spesso a soggetti di nudi di un erotismo di dubbio gusto, così da essere accusato di immoralità. Celebre fu la polemica provocata alla prima Biennale di Venezia del 1895 dal suo dipinto Supremo convegno: nell'interno di una chiesa, intorno alla bara aperta di Don Giovanni, il Grosso rappresentò un gruppo di donne nude, provocando la condanna del patriarca di Venezia, Giuseppe Sarto, il futuro Pio X, ma anche la difesa dello scrittore Fogazzaro. Il dipinto andò poi distrutto in un incendio sviluppatosi nella nave che lo trasportava in un'esposizione degli Stati Uniti.

Anche la Nuda, dipinta l'anno dopo, conferma il gusto della sua ispirazione pompier e la sua chiusura provinciale alla moderna pittura che si affermava in Europa: del resto, il Grosso amava dire di essere « solo un pittore », definendo ironicamente « artisti » quei suoi colleghi che rifiutavano l'estenuata tradizione accademica.

Fu nominato senatore del Regno il 2 marzo 1929.
Visse a Torino dove si sposò ed ebbe due figli. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

Ebbe come allievi Augusto Ferrari, Romolo Bernardi, Cesare Saccaggi e Giovanni Rava.

Opere

Supremo convegno, (1895), distrutta

Onorificenze

Ritratto dell'onorevole avvocato Cesare Sarfatti, (1926), Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
— 23 novembre 1893
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— 7 marzo 1907
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— 11 giugno 1922
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Il Supremo Convegno di Giacomo Grosso, su lacivettaditorino.it. URL consultato il 9 luglio 2023.
  2. ^ ubicazione tomba G. Grosso, su cimiteritorino.it.
  3. ^ RAVA Giovanni, su centrostudibeppefenoglio.it. URL consultato il 16 settembre 2020.

Bibliografia

  • Giacomo Grosso: il pittore a Torino fra Ottocento e Novecento, a cura di Giuseppe Luigi Marini, Milano 1990
  • Tiziana Musi, Grosso, Giacomo, in « Dizionario Biografico degli Italiani », vol. 60, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2003
  • Giuseppe Luigi Marini (a cura di), voce in "Dizionario dei pittori piemontesi dell'Ottocento”, AdArte, Torino 2013.
  • Angelo Mistrangelo, Giacomo Grosso. Una stagione tra pittura e accademia (Torino, 28 settembre 2017 - 7 gennaio 2018), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo Milano, 2017.

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