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Giuseppe Carlo Marino (Palermo, 22 ottobre 1939) è uno storico italiano.
La sua formazione si svolge a Firenze, dove nel 1962 consegue la laurea in Scienze politiche discutendo la tesi Sinistra siciliana dopo il Risorgimento, che gli frutta una menzione dell'Istituto Cesare Alfieri. I suoi studi nel periodo sono seguiti da Giovanni Spadolini.
Ben integrato nell'ambiente sia culturale che politico fiorentino, stringe amicizia con personalità quali Giorgio La Pira, Mario Luzi e Nicola Pistelli leader della sinistra cristiana di Firenze. Negli anni '60 insegna storia e filosofia al liceo di Partinico. Nel 1970 diventa assistente di Storia del Risorgimento all'università di Palermo e pochi anni dopo professore incaricato di Storia moderna, che insegnerà per lunghi anni.
Marino, divenuto nel 2001 ordinario di Storia contemporanea presso l'Università di Palermo, è autore di numerosi libri ed ha collaborato con la RAI per alcuni programmi inerenti alle sue tematiche di ricerca.
Storico di scuola marxista (è stato iscritto negli anni '70 al PCI), tra le sue pubblicazioni più note, spicca la Storia della mafia, che si sviluppa dal primo omicidio di mafia, o che, almeno, tale era considerato, cioè il misterioso assassinio del generale garibaldino Giovanni Corrao, fino ad arrivare alle vicende del processo a Giulio Andreotti. Nel predetto libro Marino si occupa anche della cosiddetta "nazimafia" del Clan dei Corleonesi, affermandovi tra l'altro:
«....fa la guerra e poi tenta di trattare sia con oppositori sia con stato... è il periodo dello stragismo della "nazimafia corleonese". Ma andare contro lo stato è cosa temeraria e devastante per cosa nostra»
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