Grotta del Cane

Nell'articolo di oggi vogliamo parlare di Grotta del Cane e del suo impatto sulle nostre vite. Grotta del Cane è un argomento che ha generato interesse e dibattito in diversi settori della società, dalla sua influenza sull'economia e sulla politica al suo rapporto con la tecnologia e la cultura. Negli ultimi anni Grotta del Cane è stato al centro dell’attenzione dei media e dell’agenda pubblica, generando una serie di riflessioni e analisi sulle sue ripercussioni a breve e lungo termine. Pertanto, in questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Grotta del Cane, dalla sua storia ed evoluzione alle sue possibili implicazioni future.

Grotta del cane
Lago di Agnano, stufe di San Germano e Grotta del Cane, da Délices d'Italie, Sieur de Rogissart (1706)
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
Provincia  Napoli
Comune  Napoli
FrazioneAgnano
Lunghezzam
OrigineVulcanica
Coordinate40°49′59.88″N 14°10′00.12″E / 40.8333°N 14.1667°E40.8333; 14.1667
Mappa di localizzazione: Campania
Grotta del cane
Grotta del cane

La grotta del Cane è una cavità situata nella conca di Agnano, cratere quiescente nei Campi Flegrei, zona in cui si osservano diversi fenomeni naturali legati al vulcanesimo di questo distretto. Attualmente il fenomeno più conosciuto è quello legato alle emissioni fumaroliche della vicina solfatara di Pozzuoli.

Aspetti fisico-chimici

Lago d'Agnano con la grotta del Cane

La grotta del Cane si inserisce nel contesto dei Campi Flegrei e in particolare nella conca di Agnano, cratere di origine vulcanica dalla circonferenza di circa 6,5 chilometri. Secondo le più recenti esplorazioni, la grotta è raggiungibile attraverso un corridoio di una decina di metri, e alla fine del passaggio si trova una camera ipogea ampia circa trenta metri quadrati sul cui soffitto si ipotizza la presenza nel passato di un lucernario naturale. Lungo le pareti della cavità si nota un gradino calpestabile, e questa traccia unita alla temperatura interna che si aggira attorno ai 60 °C fa supporre che il luogo fosse utilizzato nell'antichità come bagno termale. Questa ipotesi ha come premessa che le fumarole – i vapori nauseabondi e nocivi di acido carbonico – non si fossero ancora liberate o fossero in qualche modo circoscritte.

La cavità è infatti l'esempio più famoso di emissione naturale di vapori di anidride carbonica che si forma sottoterra come reazione alla confluenza di rocce allo stato liquido, diffusione che comunemente avviene durante le eruzioni vulcaniche. Il nome della grotta deriva da una caratteristica dell'anidride carbonica, essa infatti essendo più pesante dell'aria, ristagna e le sue emissioni non superano il metro di altezza. Quindi se un animale di piccola taglia, come può essere un cane, venisse introdotto nella cavità, a differenza di un uomo avvertirebbe gli effetti nocivi della respirazione della sostanza chimica e rischierebbe il soffocamento a meno che non venga portato ad un'altezza di salvaguardia che gli permetta di inspirare aria fresca.

La storia

Fumarole ai Campi Flegrei

Nota sin dall'antichità da Plinio il Vecchio che per i vapori mefitici definì la grotta Mortiferum Spiritum exalans, lungo i secoli il luogo destò curiosità culturale e scientifica. Nel Settecento, Simone Stratico, professore universitario di Matematica e Fisica Sperimentale all'Ateneo di Padova, scoprì tra l'altro che nella cavità la bussola registrava un impazzimento dell'ago magnetico, fenomeno che lo studioso attribuì alla probabile presenza di una miniera di ferro nei dintorni della grotta. Nel secolo successivo, il fisico Pasquale Panvini volle verificare personalmente gli effetti su un animale, abbassandosi con la testa quasi al suolo e respirando per qualche secondo. Notò dapprima dei pruriti, poi dei formicolii, e infine un senso di spossatezza e di affanno che lo indussero a desistere dall'esperimento.

Al di là degli aspetti scientifici, la grotta fu meta di molti artisti nel loro tour del continente europeo. Nel suo Viaggio in Italia, Wolfgang Goethe menzionò il luogo, e altrettanto fece Alexandre Dumas padre. Quest'ultimo narrò nel Corricolo della fuga di uno dei due cani che erano stati approntati per mostrare ai visitatori le conseguenze delle emissioni. Viene inoltre nominato da Montesquieu nel Viaggio in Italia, da Charles de Brosses nel Viaggio in Italia, da Hester L. Piozzi in Observations and Reflections, da Johann Gottfried Seume in L’Italia a piedi, da Jean-Baptiste-André Dumas in Trattato di chimica applicata alle arti.

Note

  1. ^ a b Selene Salvi, Le antiche terme di Agnano e la Grotta del Cane, su napoliunderground.org, Napoli Underground. URL consultato il 2 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2014).
  2. ^ (EN) W. Jansen, Carbon dioxide stories (PDF), su scienceinschool.org, scienceschool. URL consultato il 2 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2013).
  3. ^ Antonio Cangiano, Grotta del Cane, resta chiusa e nel degrado la perla del Grand Tour narrata da Dumas, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it, Corriere del Mezzogiorno. URL consultato il 2 ottobre 2013.
  4. ^ Trattato di chimica applicata alle arti del signor Dumas, Vol. I, su books.google.it, Stella & figli. URL consultato il 2 ottobre 2013.

Altri progetti