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Ipoclorito di sodio | |
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Nome IUPAC | |
ossoclorato (I) di sodio | |
Nomi alternativi | |
candeggina, varechina, conegrina, acqua di Labarraque, sale ossigenato. | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | NaClO |
Peso formula (u) | 74,44 |
Aspetto | liquido giallo |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 231-668-3 |
PubChem | 23665760 |
SMILES | Cl. |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,083 |
Solubilità in acqua | 942 g/l (pentaidrato) a 296 K |
Temperatura di fusione | 18 °C (291 K) (pentaidrato) |
Temperatura di ebollizione | 101 °C (decomp.) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 290 - 314 - 335 - 410 - EUH031 |
Consigli P | 260 - 273 - 280 - 303+361+353 - 305+351+338 - 310 - 390 - 403+233 |
L'ipoclorito di sodio è il sale di sodio dell'acido ipocloroso. La sua formula chimica è NaClO.
In soluzione acquosa in concentrazione variabile dall'1% al 25% circa, di colore giallo-paglierino e dal caratteristico odore penetrante, è noto nell'uso comune come sbiancante, solvente e disinfettante, contenuto in vari prodotti commerciali.
Puro, l'ipoclorito di sodio è un sale pentaidrato (NaClO·5 H2O) che fonde a circa 18 °C ed è molto instabile. Sia per sfregamento sia per riscaldamento a temperature superiori a 35 °C può decomporsi in maniera anche violenta. Proprio per questo non viene mai commercializzato e impiegato puro. Viene invece usato in soluzione acquosa, a concentrazione generalmente inferiore al 25%.
Chimicamente è ottenuto da un forte alcale, l'idrossido di sodio (soda caustica) quasi neutralizzato da un acido debole, che impartisce alla soluzione un pH > 7 (soluzione alcalina); una soluzione di 160 g di ipoclorito di sodio in un litro d'acqua ha un pH di circa 12. Industrialmente viene ottenuto per gorgogliamento del cloro gassoso nell'idrossido di sodio, secondo la reazione
Essendo una base, viene talvolta confuso con la stessa liscivia, nome comune dell'idrossido di sodio (soda caustica), molto più corrosiva.
In chimica organica trova applicazioni come agente ossidante, ad esempio nell'epossidazione di Jacobsen.
Le soluzioni chimiche contenenti ipoclorito di sodio sono irritanti e caustiche; è bene pertanto maneggiarle usando un paio di guanti di gomma ed evitando il contatto con gli occhi. Non devono inoltre essere mescolate né all'acido cloridrico (acido muriatico per gli usi domestici) con cui sviluppano cloro, tossico, né all'ammoniaca con cui sviluppano clorammine, irritanti, né all'etanolo, con cui sviluppano cloroformio o altri alogenuri alchilici. Le soluzioni di ipoclorito di sodio sono sensibili alla luce e al calore e hanno una durata limitata. Devono quindi essere conservate al riparo dalla luce e dalle fonti di calore. Se acquistate in supermercato sono da preferire i prodotti confezionati in bottiglie non trasparenti (per proteggere il prodotto dalla luce).