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Javier Milei | |
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Javier Milei nel 2024 | |
54º Presidente dell'Argentina | |
In carica | |
Inizio mandato | 10 dicembre 2023 |
Vice presidente | Victoria Villarruel |
Predecessore | Alberto Fernández |
Sito istituzionale | |
Deputato nazionale dell'Argentina | |
Durata mandato | 10 dicembre 2021 – 29 novembre 2023 |
Coalizione | La Libertà Avanza |
Circoscrizione | Città di Buenos Aires |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Libertario |
Università | Università di Belgrano IEDES Università Torcuato di Tella |
Firma |
Javier Gerardo Milei (AFI: /xaˈβjeɾ xeˈɾaɾðo miˈlei/; Buenos Aires, 22 ottobre 1970) è un politico, economista, scrittore, docente e conduttore radiofonico argentino, presidente dell'Argentina dal 10 dicembre 2023.
Politicamente, viene definito da vari giornalisti come un politico di estrema destra. La sua campagna elettorale è stata incentrata sulla promozione delle idee ultra-liberiste del libertarismo di destra tra cui l'abolizione della banca centrale argentina e un drastico ridimensionamento del ruolo dello Stato, come la proposta di riduzione dei ministeri dell'Argentina (da 18 a 8) e l'unificazione del Ministero dell'Istruzione, della Sanità e del Lavoro in un nuovo ministero detto "Ministero del Capitale Umano". Per l'istruzione Milei ha proposto il sistema dei voucher scolastici (in favore della decentralizzazione dell'educazione) e dei sussidi temporanei (eliminando in tal modo l'assistenza sociale diretta) per le cure mediche "finché l'Argentina non sarà un paese prospero".
Ha ottenuto una certa visibilità pubblica con la partecipazione a dibattiti televisivi e con le aspre critiche ai governi di Cristina Fernández de Kirchner, Mauricio Macri e Alberto Fernández. Milei ha dichiarato la sua intenzione di candidarsi come deputato per la città di Buenos Aires nel 2021 per la coalizione La Libertad Avanza, raccogliendo poi, alle elezioni del settembre 2021, il 13,66% dei consensi, arrivando terzo nella capitale e diventando deputato. Facendo una campagna con lo slogan "Non sono venuto qui per guidare agnelli ma per risvegliare i leoni", ha denunciato la "casta politica", da lui definita come composta da "politici inutili e parassiti che non hanno mai lavorato".
Nel 2023 ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali argentine di quell'anno, sostenuto dalla coalizione La Libertad Avanza, arrivando primo nelle elezioni primarie di agosto e secondo alle elezioni vere e proprie a ottobre; verrà poi eletto al ballottaggio il 19 novembre col 55,69%, sconfiggendo il candidato peronista Sergio Massa.
Javier Gerardo Milei nacque il 22 ottobre 1970 nel quartiere Palermo della città di Buenos Aires da Norberto Horacio Milei, autista di autobus di origini italiane, e Alicia Luján Lucich, casalinga di origini croate. La sorella minore, Karina Milei, per anni amministratrice del patrimonio del fratello, dal dicembre del 2023 ricopre l'incarico di Segretario generale della Presidenza della Repubblica. Entrambi i nonni paterni di Milei, così come il nonno materno, erano italiani, mentre la nonna materna era cittadina jugoslava. In un'intervista al settimanale britannico The Economist, Milei ha dichiarato che decise di intraprendere lo studio dell'economia all'età di dieci anni, colpito dalla grave crisi valutaria che nel 1981 fece seguito ai tentativi di riforme economiche del ministro José Alfredo Martínez de Hoz.
Milei ha completato gli studi secondari presso la Scuola Cardenal Copello nel quartiere di Villa Devoto. In seguito si è trasferito con la sua famiglia nella città di Sáenz Peña, provincia di Buenos Aires. Nella tarda adolescenza, dal 1987 al 1989, è stato portiere dei Chacarita Juniors nelle divisioni inferiori. Milei ha anche cantato nel gruppo Everest, in cui ha suonato soprattutto musica dei Rolling Stones. Laureato in Economia presso l'Università di Belgrano, ha conseguito due master presso l'Istituto per lo Sviluppo Economico e Sociale (IEDES) e l'Università Torcuato di Tella.
È stato capo economista presso la Maxima Administradora de Fondos de Jubilaciones y Pensiones (AFJP), capo economista presso lo Studio Broda e consulente governativo presso il Centro Internazionale per il regolamento delle controversie in materia di investimenti (ICSID). È stato anche economista senior presso la HSBC. È membro di B20, il Gruppo di politica economica della Camera di Commercio Internazionale, e del World Economic Forum. È uno specialista in crescita economica ed è stato professore di diverse materie economiche nelle università argentine e all'estero. È autore di 9 libri.
Per più di 21 anni è stato professore di macroeconomia, economia della crescita, microeconomia e matematica per l'economia. Dal 2013 legge e tiene conferenze sulla scuola austriaca di economia. Dal 2016 ha cercato di fondere concetti della scuola austriaca con concetti del monetarismo, poiché secondo lui Ben Bernanke è stato il più grande banchiere centrale di sempre, un punto di vista rifiutato da molti economisti austriaci. Milei ospita il suo programma radiofonico settimanale intitolato Demoliendo mitos ("demolendo miti").
Dal 2014 ha iniziato a rilasciare interviste in vari programmi televisivi e radiofonici, insieme al collega Diego Giacomini. In seguito, durante il governo di Mauricio Macri, è stato invitato in diversi media per fornire un'analisi della situazione economica. Milei si è sempre caratterizzato per il suo modo di discutere, di esprimersi e di confrontarsi con giornalisti e politici. La sua personalità e le sue interazioni, sia nei media che nei social network, l'hanno fatto conoscere molto bene al pubblico.
Dall'alta esposizione e dal suo modo efficace di comunicare i suoi contenuti analitici, la sua teoria economica e il suo pensiero ideologico, ha finito per essere un economista riconosciuto da un settore della gioventù argentina e dalla società in generale, tanto che molti canali YouTube sono dedicati a caricare frammenti delle sue apparizioni mediatiche sulla piattaforma. Dalle sue apparizioni, economisti, politologi e giornalisti hanno cominciato a esporre nuovamente le idee liberali anche in televisione, alla radio e nei social network. Per questo motivo molti considerano Milei il principale responsabile della rinascita del liberalismo nella politica e nell'opinione pubblica argentina[senza fonte]
Nel 2018 debutta come attore nella sua opera teatrale “El consultorio de Milei”, con Claudio Rico e Diego Sucalesca. Lo spettacolo è diretto da Nito Artaza. Nel 2019, ospite dei talk-show argentini, amava travestirsi da General Ancap (contrazione di "anarcocapitalista"), un supereroe da lui inventato. “La mia missione – dichiarava Milei, mentre agitava un bastone da mago – è quella di prendere a calci nel culo keynesiani e collettivisti”. Nello stesso anno la rivista Noticias lo ha nominato come una delle persone più influenti in Argentina. Anche altri riferimenti liberali, come Manuel Adorni o José Luis Espert, sono apparsi nella lista.
Secondo la società di consulenza Ejes de Comunicación, nel 2018 è stato l'economista più invitato dai canali argentini. Nel 2019, la rivista Noticias lo ha classificato tra le persone più influenti in Argentina. Si distingue per il suo modo spesso aggressivo di discutere e per l'uso ricorrente di un linguaggio scurrile.
A metà del 2020 Milei si è espresso a favore delle marce contro il governo del presidente argentino Alberto Fernández. Sulla base di queste manifestazioni, il funzionario Kirchnerista Leandro Santoro ha definito la nuova ideologizzazione e politicizzazione dei giovani in Argentina, che in parte si sta orientando verso il liberalismo, "da non sottovalutare". Santoro ha fatto questa dichiarazione in un'intervista con il canale ufficiale C5N.
Candidato per il partito La Libertà Avanza all'elezione presidenziale in Argentina del 2023, Milei si dichiara nemico giurato della "casta politica", propone l'abolizione della Banca centrale e la dollarizzazione dell'economia. Nega il cambiamento climatico, considera l'educazione sessuale un “complotto contro la famiglia”, vuole vietare l'aborto e liberalizzare il possesso di armi. Ha inoltre contestato la cifra ufficiale dei 30mila desaparecidos durante la dittatura Argentina.
Il 22 ottobre durante le elezioni per la presidenza al primo turno è risultato il secondo candidato più votato dopo Sergio Massa con quasi il 30% dei voti riuscendo così a passare al ballottaggio, grazie a Patricia Bullrich che ha chiesto ai suoi elettori di sostenerlo il 19 novembre sconfigge Massa conquistando il 55,69% dei voti.
Il 10 dicembre 2023 ha prestato giuramento nell'aula del Camera dei Deputati, pronunciando subito dopo il discorso d'insediamento all'esterno del Palazzo del Congresso Nazionale, davanti alla folla. Il discorso è durato più di mezz'ora e ha messo in luce la difficile situazione economica, considerandola la “peggiore eredità della storia”.
Il suo governo è stato ridotto a nove ministri, rispetto ai venti del governo uscente. È composto da figure tradizionali della politica argentina, come il ministro dell'Economia, Luis Caputo, già segretario di Stato e poi ministro delle Finanze nel governo di Mauricio Macri (2015-2019), e il ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich, che già ricopriva questo incarico sotto il presidente Macri. Altri provengono dal settore privato, come Nicolas Posse, capo di gabinetto del nuovo capo di Stato, e Mariano Cúneo Libarona, ministro della Giustizia, entrambi ex dirigenti di Corporacion América, il conglomerato finanziario e mediatico di Eduardo Eurnekian, per il quale Javier Milei aveva lavorato anche come consigliere economico.
Il 13 dicembre, a tre giorni dall’insediamento, annuncia le sue prime misure economiche, tra cui una svalutazione del peso argentino del 50% a partire dal giorno seguente. Allo stesso tempo, il governo ha annunciato tagli al bilancio per circa 20 miliardi di dollari, pari al 5% del prodotto interno lordo (PIL), in particolare riducendo i sussidi per i trasporti pubblici, l'elettricità, il gas e l'acqua. L'aggiustamento "ricadrà quasi interamente sullo Stato e non sul settore privato", ha spiegato il Presidente.
Pochi giorni dopo, il Presidente ha annunciato una serie di misure in materia di liberalizzazione e deregolamentazione tramite decreto d’urgenza (DNU), inviando poi al Congresso, convocato in sessione straordinaria fino al 31 gennaio 2024 a tal scòpo, un disegno di legge (Ley Omnibus) contenente svariate disposizioni, tra cui, soprattutto, quelle in materia di politica fiscale (in quanto modificabile, questa, solo con l’approvazione parlamentare) e prevedendo, per attuare tali interventi con l'obiettivo di ridurre la partecipazione dello Stato, uno stato di emergenza di due anni, prorogabile su richiesta del Presidente. Tali misure, tuttavia, hanno ben presto portato a proteste e scioperi generali, nonché a resistenze, contestazioni e scontri. Il DNU prevede la fine dei tetti agli aumenti delle assicurazioni mutualistiche e dei prezzi dei prodotti essenziali, la deregolamentazione dei servizi legati a Internet (per aprire le porte a Starlink, la società del miliardario Elon Musk, in Argentina) e del mercato immobiliare, in particolare con la fine dei controlli sugli affitti. Inoltre, facilita le privatizzazioni e rende più flessibile il diritto del lavoro: il periodo di prova per tutti i nuovi posti di lavoro viene esteso da tre a otto mesi e le indennità di licenziamento vengono ridotte.
Oltre a nuove privatizzazioni (41 aziende pubbliche, tra cui il gigante petrolifero YPF e la compagnia aerea Aerolíneas Argentinas), la legge concede pieni poteri all'esecutivo. Il testo autorizza l'esecutivo a governare per decreto almeno fino alla fine del 2025 e limita il diritto di manifestare, una mossa denunciata dai sindacati dei lavoratori.
Il 29 dicembre, annuncia l’annullamento della procedura di adesione al blocco BRICS, decisa dal suo precedessore, nell’ottica di un avvicinamento agli Stati Uniti, pur reiterando un aumento del rapporto commerciale con quest’ultimo.
Il 24 gennaio, lo sciopero generale organizzato dai sindacati è stato accompagnato da manifestazioni di massa in tutto il Paese. In risposta, il governo ha minacciato di sospendere i benefici dei manifestanti e ha annunciato che avrebbe fatto pagare ai movimenti sociali l'impiego di polizia e gendarmi per scortare i cortei.
Nei mesi successivi, l'inflazione è accelerata fino a raggiungere un tasso annuo del 211%. Nel febbraio 2024, il governo ha riconosciuto che le riforme avevano spinto altri 2,5 milioni di persone nella povertà e che il tasso di povertà nel Paese aveva ormai raggiunto il 50%. Le riforme sono state accolte con favore dal FMI, che tuttavia ha rivisto fortemente al ribasso le prospettive di crescita dell'Argentina, passando da una previsione del 2,8% per il 2024 a una recessione del 2,8%, con una revisione di 5,6 punti percentuali a causa delle misure di austerità. Il FMI ha, tuttavia, deciso di concedere all'Argentina un prestito di 4,7 miliardi di dollari.
Nello stesso periodo, nonostante il fallimento della Ley Omnibus, il paese raggiunge per la prima volta dopo 12 anni un avanzo primario di 518.048 milioni di pesos (576 milioni di euro) a gennaio con un incremento del 256,7%, questo risultato è stato reso possibile dai tagli finanziari alla spesa pubblica attuati.
Nel marzo 2024 ha emanato un decreto che aumenta del 50% il suo stipendio e quello dei suoi ministri. Questa misura ha generato polemiche in Argentina, dove i salari e le pensioni dei lavoratori e dei pensionati sono diminuiti in media dal suo insediamento a causa della crisi economica e dove, durante le elezioni presidenziali, aveva fatto campagna contro i "privilegi" della "casta" politica.
Javier Milei è un politico ultra-liberista: vuole abolire la banca centrale argentina e dollarizzare l'economia, ma ha anche espresso sostegno per Bitcoin; vuole porre fine all'istruzione pubblica e sostituirla con un sistema di voucher scolastici; vuole privatizzare la sanità e legalizzare il libero commercio di organi umani. Vuole, inoltre, eliminare i ministeri della sanità, dell'istruzione e dell'ambiente per sostituirli con un unico ministero denominato il "Ministero del capitale umano".
È vicino alle posizioni del libertarismo di destra e aderisce alla filosofia dell'anarcocapitalismo, si considera infatti "un minarchico sul breve termine e un anarcocapitalista filosoficamente". È un forte sostenitore della scuola austriaca di economia e, a proposito, ha affermato che "la chiarezza concettuale degli austriaci è superlativa e domina fortemente il resto delle scuole".
Sulle questioni sociali, come l'eutanasia e l'aborto, si è dichiarato moralmente contrario; vede l'aborto come una questione di diritti di proprietà e sostiene che l'aborto è moralmente sbagliato anche in caso di stupro. Si oppone alla legge che lo ha legalizzato nel 2020 e propone di indire un referendum sulla legge sull'interruzione volontaria della gravidanza. È invece favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso (come esercizio del diritto di contratto), alla legalizzazione della prostituzione, alla legalizzazione delle droghe, alla legalizzazione della vendita di organi e alla libera vendita di armi da fuoco. Non è contrario alla vendita di bambini ma ha detto che, per via della delicatezza del tema, se ne potrà parlare solo tra 200 anni.
Considera la tassazione "un furto" ed è favorevole a uno Stato minimo; si rifà alla tradizione di Ludwig von Mises, di Friedrich von Hayek e dell'anarcocapitalista statunitense Murray N. Rothbard. Ha affermato che i soldi del suo stipendio (da politico) siano "soldi sporchi" e che lo Stato sia "un’organizzazione criminale che si finanzia attraverso le tasse prelevate alle persone con la forza. Stiamo restituendo i soldi che la casta politica ha rubato" mettendo a disposizione il suo stipendio a sorteggio.
Il suo modo di fare politica è stato paragonato a quello di Donald Trump, Jair Bolsonaro e Nayib Bukele. Nega il cambiamento climatico che considera essere una "menzogna del socialismo", è contrario al cosiddetto "marxismo culturale" (una teoria del complotto di estrema destra), all'educazione sessuale nelle scuole ed è scettico sui vaccini contro il COVID-19.
Milei sostiene l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro e l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, soprattutto per il loro anticomunismo e la critica al socialismo; anche lui è fortemente contrario alla giustizia sociale. Ritiene che le disuguaglianze sociali siano naturali e che il governo non debba cercare di ridurle, aggiungendo che la giustizia sociale è un "concetto aberrante" e un "furto". Apprezza l'imprenditorialità e il successo individuale. Noto per la sua retorica anti-sinistra, la ha accusata di aver "ucciso milioni di persone nel XX secolo" e ha affermato che la cosa peggiore che sia capitata all'Argentina è stato "il peronismo nella sua versione kirchnerista". Descritto da El País come un anticlericale, ha accusato Papa Francesco di "essere l''incarnazione del comunismo" aggiungendo che "Gesù non pagasse le tasse"'. Nel marzo 2023 il Papa gli ha risposto in un'intervista: "l'estrema destra si ricostruisce sempre, è il trionfo dell'egoismo sul comunitarismo".
Secondo il think tank libertario Cato Institute, Javier Milei non è di estrema destra e prende la definizione di liberalismo dal suo mentore Alberto Benegas Lynch, un economista liberale classico molto noto in Argentina: "Il liberalismo è rispetto senza restrizioni del progetto di vita di altri, basati sul principio di non aggressione, e sulla difesa del diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà privata. Le sue istituzioni fondamentali sono i mercati liberi da ogni intervento statale, la libera concorrenza, la divisione del lavoro e la cooperazione sociale. Ciò difficilmente corrisponde al conservatorismo sociale, al nazionalismo o, peggio, al fascismo." Ad esempio, la proposta di punta di Milei, la dollarizzazione, affronta un problema che preoccupa la stragrande maggioranza degli argentini: l'inflazione. Questa è una situazione avversata dai nazionalisti, che vedono la valuta come parte dell’identità nazionale, e dai sostenitori della sovranità monetaria. È anche favorevole all’apertura commerciale unilaterale.
In politica estera, ha dichiarato che, se eletto Presidente, vorrebbe allinearsi con gli Stati Uniti e Israele. Ha anche espresso l'intenzione di spostare l'ambasciata argentina in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, una decisione presa finora solo da quattro Paesi, tra cui gli Stati Uniti. Lo status della città è controverso: nel 1980, Israele ha annesso Gerusalemme Est, una mossa non riconosciuta dall'ONU, che considera l'area un territorio occupato. Ha anche annunciato che farà di Israele la sua prima destinazione come Presidente. Nel 2023 ha denunciato l'adesione dell'Argentina ai BRICS.
La coalizione che lo appoggia, La Libertà Avanza è sospettata di aver chiesto ai suoi candidati di comprare il loro posto nelle liste elettorali per diverse decine di migliaia di dollari in vista delle elezioni generali del 2023. Lo hanno testimoniato uomini d'affari, avvocati e politici precedentemente vicini a Javier Milei. Secondo loro, sono stati chiesti almeno 10.000 dollari per una candidatura e fino a 250.000 dollari per i seggi più ambiti. Milei ha dichiarato che prenderà contromisure legali per quelle che lui definisce delle bugie.
Di religione cattolica, afferma di volersi convertire all'ebraismo con l'aiuto del suo consigliere, il rabbino Axel Wahnish.
Durante un suo viaggio istituzionale in Italia, ospite da Nicola Porro a Quarta Repubblica, afferma di essere cattolico e di praticare anche l'Ebraismo.
Milei ha adottato un mastino inglese da cucciolo nel 2004 e gli ha dato il nome dal personaggio del titolo nel film del 1982 Conan il barbaro. Milei, che non si è mai sposato e non ha figli, si riferiva a Conan come al suo più caro amico e confidente. Conan è morto di cancro alla colonna vertebrale nel 2017. Milei ha clonato Conan nel 2018. Dei cinque cloni di Conan, quattro si chiamano come i suoi economisti preferiti: Milton (Friedman), Murray (Rothbard), Robert (Lucas) e Lucas (prende il nome sempre da Robert Lucas).
Ha una relazione con la comica e imitatrice argentina Fátima Flórez.
Al Capone, il gangster statunitense, è uno dei suoi eroi e lo ha definito un "benefattore sociale".
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