Jean-Barthélemy Lany

Nel mondo di oggi, Jean-Barthélemy Lany è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per un ampio spettro della popolazione. Con il progresso della tecnologia e della globalizzazione, Jean-Barthélemy Lany si è posizionato come un elemento rilevante nella vita quotidiana delle persone, influenzando tutto, dal modo in cui comunicano al modo in cui svolgono le transazioni commerciali. L'importanza di Jean-Barthélemy Lany ha trasceso i confini ed è diventata argomento di dibattito in diversi ambiti, generando opinioni contrastanti e mettendo sul tavolo la necessità di riflettere sulle sue implicazioni nella società odierna. In questo articolo esploreremo diverse prospettive e studi su Jean-Barthélemy Lany, per comprenderne l'impatto e la rilevanza oggi.

Jean-Barthélemy Lany (Parigi, 24 marzo 1718Parigi, 29 marzo 1786) è stato un ballerino, coreografo e maestro di balletto francese.

Biografia

Figlio del maître de ballet Jean Lany e fratello della ballerina Louise-Madeleine Lany, Jean-Barthélemy Lany esordì sulle scene dell'Académie Royale de Musique nel 1740 e scalò rapidamente i ranghi della compagnia, facendosi apprezzare da Jean-Georges Noverre per la sua verve e la sua musicalità. Dal 1743 al 1747 lavorò a Berlino alla corte di Federico II di Prussia, stringendo un proficuo sodalizio artistico con Barbara Campanini.

Di ritorno a Parigi, fu maître de ballet e direttore dell'Académie Royale de Musique dal 1748 al 1768; in questo periodo si dedicò anche alla coreografia, curando le danze in occasione delle prime assolute di diverse opere di Rameau, tra cui e Pletée (1749), Zoroastre (1749) e Les Paladins (1760). Como coreografo fu stroncato da Noverre, che lo riteneva mediocre, ma che comunque lodò le migliorie che aveva apportato al libretto e alla messa in scena di diverse opere di Lully.

Come coreografo ottenne un successo minore che da ballerino e Noverre lo liquidò come coreografo mediocre. Membro dell'Académie Royale de Danse, Lany coreografò i balletti di corte a Versailles dal 1762 al 1773 e successivamente lavorò a Torino e Londra dal 1773 al 1775. Trascorse i suoi ultimi undici anni a Parigi, dove contribuì a formare una nuova generazione di ballerini, tra cui Jean Dauberval e Maximilien Gardel.

Note

  1. ^ (PT) Marianna Monteiro, Noverre: Cartas Sobre a Dança, EdUSP, 1998, ISBN 978-85-314-0459-7. URL consultato il 14 marzo 2023.
  2. ^ (DE) Karin Fenböck, Getanzte Politik: Franz Anton Hilverding und die Inszenierung des kaiserlichen Hofes im Wiener Ballett von 1750 bis 1765, Frank & Timme GmbH, 28 novembre 2019, ISBN 978-3-7329-0573-7. URL consultato il 14 marzo 2023.
  3. ^ Flavia Pappacena, La danza classica: Le origini, Gius.Laterza & Figli Spa, 2 ottobre 2014, ISBN 978-88-581-1686-9. URL consultato il 14 marzo 2023.
  4. ^ (EN) David Charlton, Opera in the Age of Rousseau: Music, Confrontation, Realism, Cambridge University Press, 25 ottobre 2012, ISBN 978-0-521-88760-1. URL consultato il 14 marzo 2023.

Collegamenti esterni

  • (FR) Jean-Barthélemy Lany, su CÉSAR - Calendrier Électronique des Spectacles sous l'Ancien régime et sous la Révolution, Huma-Num. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN22406709 · ISNI (EN0000 0000 3287 3448 · CERL cnp01974918 · LCCN (ENn97872956 · GND (DE1053151756 · BNF (FRcb148200595 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n97872956