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Luigi Manconi | |
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Sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia | |
Durata mandato | 17 maggio 2006 – 8 maggio 2008 |
Contitolare | Alberto Maritati Daniela Melchiorre Luigi Scotti Luigi Li Gotti |
Capo del governo | Romano Prodi |
Predecessore | Jole Santelli Giuseppe Valentino Pasquale Giuliano Luigi Vitali |
Successore | Maria Elisabetta Alberti Casellati Giacomo Caliendo |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 marzo 2013 – 22 marzo 2018 |
Durata mandato | 15 aprile 1994 – 29 maggio 2001 |
Legislatura | XII, XIII, XVII |
Gruppo parlamentare | XII: Progressisti-Verdi-La Rete XIII: Verdi-L'Ulivo XVII: Partito Democratico |
Coalizione | Progressisti (XII) L'Ulivo (XIII) Italia. Bene Comune (XVII) |
Circoscrizione | XII-XIII: Marche XVII: Sardegna |
Collegio | XII: Ascoli Piceno XIII: Macerata |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2007) In precedenza: LC (1969-1975) FdV (1996-2005) DS (2005-2007) |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Università | Università degli Studi di Milano |
Professione | Docente universitario, giornalista, sociologo, critico musicale |
Luigi Manconi, noto anche con lo pseudonimo di Simone Dessì (Sassari, 21 febbraio 1948), è un politico, sociologo e critico musicale italiano.
Figlio del cargeghese Giangiacomo Manconi, dirigente dei Laureati cattolici dell'Azione cattolica italiana, si laureò in Scienze politiche presso l'Università Statale di Milano, dopo essere stato espulso dall'Università Cattolica del Sacro Cuore perché indicato come uno dei dirigenti del movimento studentesco dell'Ateneo. Successivamente si dedicò all'insegnamento universitario, prima presso l'Università di Palermo e, successivamente, nella Libera università di lingue e comunicazione IULM di Milano, dove è stato docente di Sociologia dei fenomeni politici (s.s.d. SPS/11).
Tra il 1969 e il 1975 ha militato in Lotta Continua. Nel 1973 la rivista "Quaderni Piacentini" pubblicò una "lettera di un compagno di Lotta Continua", a firma Marcello Manconi, che difendeva atti di terrorismo come l'uccisione del commissario Luigi Calabresi. Nell'udienza del 23 novembre 1999 del processo di revisione per l'omicidio Calabresi, a specifica domanda dell'avvocato di parte civile Luigi Ligotti, Adriano Sofri rispose che dietro lo pseudonimo di Marcello Manconi si celava Luigi Manconi. La lettera era la risposta ad un intervento pubblicato sul n° 47 della medesima rivista "Quaderni Piacentini", nel quale un certo Giancarlo Abbiati (alias, Luciano Pero), ex-dirigente di Lotta Continua espulso dall'organizzazione nella primavera del 1972, criticava l'assassinio di Calabresi definendolo, appunto, un atto di terrorismo.
Negli stessi anni e fino al 1980 ha scritto sulla rivista Ombre rosse, diretta da Goffredo Fofi, come critico cinematografico e letterario, diventandone poi condirettore. Nella seconda metà degli anni settanta, con lo pseudonimo di Simone Dessì, collaborò a riviste musicali come Muzak e partecipò alla stesura di articoli e volumi sulla musica popolare e sulla musica leggera.
Nel corso dell'attività di critico musicale, è rimasto celebre il suo attacco a Fabrizio De André per l'album Storia di un impiegato, nel quale affermava «è un disco tremendo: il tentativo, clamorosamente fallito, di dare un contenuto "politico" a un impianto musicale, culturale e linguistico assolutamente tradizionale, privo di qualunque sforzo di rinnovamento e di qualunque ripensamento autocritico: la canzone Il bombarolo è un esempio magistrale di insipienza culturale e politica». Molti anni dopo, nel volume La musica è leggera, pur confermando il giudizio assai negativo su quell'album, a proposito di De André, Manconi scriverà: «ha quel merito raro già evidenziato: la sua produzione risulta eccellente lungo l’intero corso della sua attività. Perché sottolineare questo? Perché spiega come la forza dello scrivere e del musicare di De André fosse assai più solida e più "lunga" del contesto nel quale era immerso e si voleva immerso». Nota anche la sua difesa, contro Giaime Pintor, di Buonanotte fiorellino di Francesco De Gregori.
Dal 1987 è giornalista professionista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Lazio.
Nel 1980 pubblicò per Mondadori il romanzo poliziesco, Lavoro ai Fianchi, scritto con Marco Lombardo Radice.
Negli anni ottanta ha fondato e diretto, con Massimo Cacciari e Rossana Rossanda, la rivista Antigone. È stato editorialista e commentatore delle più importanti testate italiane, come Il Messaggero, il Corriere della Sera, Il Foglio. Attualmente è editorialista di La Stampa e de la Repubblica.
La tesi sociologica di Manconi e di Raimondo Catanzaro, espressa nell'opera Storie di lotta armata, che definisce la violenza del terrorismo di destra come "fatto estetico spettacolare" e "processo di catarsi", al contrario di quella del terrorismo di sinistra che praticherebbe una "violenza razionale-strumentale", sollevò qualche polemica nel mondo accademico.
Nel 1991 il suo rapporto di collaborazione con la Rai fu bruscamente interrotto e Manconi fu licenziato a seguito di un editoriale assai critico nei confronti dell'allora ministro del Bilancio, Paolo Cirino Pomicino, nel corso della trasmissione di Rai 3 Girone all'italiana, condotta da Andrea Barbato.
Negli anni novanta è stato consulente delle trasmissioni televisive di Rai 3 Profondo Nord e Milano, Italia, ideate e condotte da Gad Lerner.
I suoi ultimi libri hanno ottenuto un notevole successo di critica. Di Per il tuo bene ti mozzerò la testa. Contro il giustizialismo morale, il Corriere della Sera ha scritto: «nuotare controcorrente e contro il giustizialismo, come si fa in questo libro, diventa un esercizio di resistenza civile». Su Il senso della vita. Conversazione tra un religioso e un pococredente così il giudizio di Repubblica: «La conversazione tra Luigi Manconi e don Vincenzo Paglia arriva come un miracolo».
Nel 1994, da indipendente, fu eletto senatore nelle liste dei Verdi, e nuovamente eletto nella successiva legislatura (1996–2001). Partecipò ai lavori di numerose commissioni sulle tematiche che, da sempre, connotano la sua militanza e le sue attività di ricerca: la giustizia e il garantismo, le libertà individuali e le garanzie sociali, l'autonomia della persona e le “questioni di vita e di morte” (dalla libertà di cura al testamento biologico).
Dal novembre del 1996 al giugno del 1999 è stato portavoce nazionale dei Verdi, impostando il programma del movimento sulla combinazione tra tematiche ambientali e diritti civili. Dopo la sconfitta alle elezioni europee 1999, dove i Verdi ottennero solo l'1,77 per cento, diede immediatamente le dimissioni da portavoce nazionale e venne sostituito da Grazia Francescato; due anni dopo ha tuttavia polemizzato con l'allora leadership dei Verdi.
Nel 2003 è stato nominato dal sindaco Walter Veltroni Garante dei diritti delle persone private della libertà presso l'amministrazione comunale di Roma.
Nel 2005 si è iscritto ai Democratici di Sinistra, per i quali è stato responsabile del dipartimento nazionale per i diritti civili e membro della direzione nazionale. È stato sottosegretario di Stato alla giustizia, nel secondo governo Prodi, dal 2006 al 2008.
Il 24 febbraio 2013 è stato eletto senatore nelle liste del Partito Democratico in Sardegna. Assume l'incarico di presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, oltre ad essere componente della Commissione difesa del Senato. Come presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani promuove la prima mobilitazione intorno alla vicenda di Giulio Regeni, ospitando la conferenza stampa dei genitori il martedì di Pasqua del 2016. E intensifica l'attività, iniziata anni prima, a tutela della popolazione detenuta e delle vittime di abusi e illegalità a opera di appartenenti alle forze di polizia.
Conduce, così, una costante battaglia intorno a vicende di cronaca che hanno colpito l'opinione pubblica e che hanno visto morire, nel corso di azioni di fermo da parte di membri di Polizia e Carabinieri, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva (si veda su youtube l'interrogatorio al quale il Pubblico Ministero dell'indagine Agostino Abate sottopose Manconi), Stefano Cucchi (si veda la requisitoria del Pubblico Ministero Giovanni Musarò che evidenzia il ruolo svolto da Manconi), Riccardo Magherini, Michele Ferrulli, Dino Budroni e altri; e persone sottoposte al Trattamento Sanitario Obbligatorio come Francesco Mastrogiovanni, Mauro Guerra e Andrea Soldi. Svolge questa attività in stretto contatto con i familiari delle vittime. Sulla vicenda relativa alla morte di Franco Mastrogiovanni, è coautore della sceneggiatura del docu-film 87 ore di Costanza Quatriglio.
Già esponente del No in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, il successivo 23 ottobre 2017 non partecipa ai voti di fiducia sul Rosatellum, la nuova legge elettorale. Nell'ottobre e dicembre 2017 lancia l'iniziativa di uno sciopero della fame per l'approvazione della legge dello ius soli, che tuttavia non raggiunge il numero legale al Senato. Al termine della legislatura, Manconi non è stato ricandidato alle elezioni politiche del 2018. Il 2 febbraio 2018 il presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni nomina Manconi come coordinatore dell'UNAR, l'Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni istituito all'interno del Dipartimento per le pari opportunità.
Tra il 1994 e il 2021, si è adoperato al fine di ottenere il riconoscimento del cosiddetto "vitalizio Bacchelli" (un fondo a favore di cittadini illustri che versino in stato di particolare necessità) per scrittori e poeti, quali Alda Merini, Dario Bellezza, Elio Fiore, Anna Maria Cascella, Valentino Zeichen e Giancarlo Majorino.
È iscritto ad Amnesty International e all'Associazione Luca Coscioni. Nel 2001 ha fondato A Buon Diritto onlus, di cui tuttora è presidente. Nel novembre del 2020 ha promosso la costituzione del Comitato per il diritto al soccorso, del quale è responsabile, composto da Vittorio Alessandro, Francesca De Vittor, Paola Gaeta, Luigi Ferrajoli, Federica Resta, Armando Spataro, Sandro Veronesi e Vladimiro Zagrebelsky.
Ha avuto un ruolo da figurante in:
Tali comparsate non sono state inserite su IMDb.
Vive a Roma ed è padre di Davide, di Giacomo e di Giulia, avuta dalla giornalista Bianca Berlinguer. Dal 2007 è affetto da una grave forma di cecità, causata dal sommarsi di più fattori, tra i quali glaucoma, distacco della retina e forte miopia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12379051 · ISNI (EN) 0000 0000 7832 3855 · SBN CFIV035849 · LCCN (EN) n78070562 · GND (DE) 137890524 · BNF (FR) cb123286019 (data) · J9U (EN, HE) 987007447054705171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n78070562 |
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