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Maurizio Fagiolo dell'Arco (Roma, 22 novembre 1939 – Roma, 11 maggio 2002) è stato un critico d'arte e collezionista d'arte italiano.
Figlio del poeta e architetto Mario dell'Arco e di Anna Maria Manmano, laureato in Storia dell'arte alla Sapienza di Roma, allievo di Giulio Carlo Argan, è stato professore all'Accademia di Belle Arti di Roma e giornalista (“Avanti!”, “Il Messaggero”, “Il Giornale dell'Arte”). Il fondamentale testo Rapporto 60 è del 1966. Pochi mesi dopo pubblica la monografia su Bernini con il fratello, Marcello Fagiolo: un esempio emblematico degli studi di uno storico dell'arte e collezionista. Nel 1977, pur vincendo il Concorso per la cattedra di Professore Straordinario di Storia dell'arte moderna, rifiuta l'incarico universitario.
Nella sua attività di storico dell'arte si è interessato soprattutto del Barocco, nelle molteplici espressioni artistiche, e di arte moderna e contemporanea: è stato fra i primi a interessarsi della festa barocca, mentre nell'ambito delle arti figurative dei primi anni del XX secolo si è interessato fra l'altro dei futuristi, della Scuola romana e del Realismo magico. Ha svolto anche attività pubblicistica, ha organizzato mostre e curato cataloghi, e si è interessato anche dei rapporti fra cinema e arti figurative.
Collezionista d'arte, nel 1999 ha donato la sua collezione di arte barocca al Museo di Palazzo Chigi di Ariccia. Morto improvvisamente per una crisi cardiaca, è seppellito accanto ai suoi genitori nel cimitero di Genzano di Roma.
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