Nel mondo di oggi, Max Herrmann è un argomento che ha acquisito grande rilevanza e ha generato molteplici dibattiti e ricerche. Il suo impatto si è fatto sentire in diversi ambiti, dalla politica alla scienza, passando per la cultura e la società in generale. Non c'è dubbio che Max Herrmann sia un fenomeno che ha segnato un prima e un dopo nella storia moderna, provocando cambiamenti significativi e risvegliando l'interesse di esperti e cittadini. In questo articolo esploreremo a fondo l’impatto di Max Herrmann e analizzeremo la sua influenza in diversi ambiti, con l’obiettivo di comprenderne meglio la portata e le conseguenze.
Max Herrmann (Berlino, 14 maggio 1865 – Campo di concentramento di Theresienstadt, 17 novembre 1942) è stato uno storico tedesco.
Di origine ebraica, seguì un percorso di studi culminato con la frequentazione delle facoltà di filologia e di storia presso le università di Friburgo, di Gottinga e di Berlino.
Oltre ad intraprendere dal 1891 la professione di docente all'Università di Berlino, nei primi anni di carriera come storico iniziò una serie di analisi e di indagini riguardanti il teatro germanico, dagli albori medioevali fino al Novecento, grazie alle quali effettuò numerose relazioni al Dipartimento di Studi Germanici di Berlino.
Uno dei primi saggi significativi pubblicati da Herrmann si rivelò Das Jahrmarktfest zu Plundersweilern ("La fiera di Plundersweilern", 1900), nel quale furono già presenti alcune delle teorie e formulazioni storiche che Herrmann sviluppò ed estese, focalizzandole ulteriormente, negli Forschungen zur deutschen Theatergeschichte des Mittelalters und der Renaissance ("Studi sulla storia del teatro tedesco nel Medioevo e nel Rinascimento", 1914).
In questa opera Herrmann, infatti, espresse pienamente la sua teoria che poneva una separazione tra la letteratura drammatica e lo spettacolo, gettando così le basi per la nascita della moderna scienza del teatro, che venne ufficialmente riconosciuta ed accettata dalle istituzioni universitarie, e non a caso Herrmann fu nominato rettore dell'Istituto di Studi Teatrali presso l'Università di Berlino nel 1923.
Nel 1916 ha fondato la "Biblioteca di manoscritti e stampe tedeschi" (Bibliothek und Deutscher Privat- Manuskriptdrucke) alla Biblioteca di Stato di Berlino.
Ai tempi del Nazismo Herrmann venne licenziato e l'8 settembre 1942, assieme a sua moglie, è stato deportato nel Campo di concentramento di Theresienstadt dove morì nel novembre del 1942.
La Biblioteca di Stato di Berlino assegna ogni anno il 10 maggio il Premio Max Herrmann, in concomitanza della giornata con la quale si vuole ricordare i Bücherverbrennungen, ossia i roghi realizzati nel 1933 durante i quali vennero bruciati tutti i libri non corrispondenti all'ideologia nazista. Infatti Hermann fu uno dei pochi cattedratici a protestare contro queste azioni di intolleranza nazista.
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