In questo articolo ci addentreremo nell'affascinante mondo di Nemzeti dal, esplorandone i molteplici aspetti e sfaccettature. Dalla sua origine alla sua rilevanza odierna, Nemzeti dal è stato oggetto di interesse e dibattito in numerosi contesti e discipline. In queste pagine esamineremo il suo impatto sulla società, la sua evoluzione nel tempo e la sua importanza in diversi ambiti. Senza dubbio Nemzeti dal ha lasciato un segno indelebile nella storia e continua ad essere fonte di studio e di riflessione anche oggi.
Il Nemzeti dal (Canto nazionale) è uno dei poemi più importanti e che più hanno influenzato la letteratura ungherese.
Scritto da Sándor Petőfi, il poema, che ha ispirato la Rivoluzione ungherese del 1848, è un inno che incitava gli Ungheresi a recuperare l'indipendenza perduta, dopo la dominazione prima ottomana e poi austriaca. La tradizione vuole che sia stato declamato la prima volta il 15 marzo del 1848 a Pest sulle scale del museo nazionale davanti ad una folla, la quale alla fine, intonandone il ritornello, incominciò a marciare per la città occupando i giornali, liberando i prigionieri politici e dichiarando la fine della dominazione austriaca. In realtà Petőfi la declamò a memoria al caffè Pilvax; aveva dimenticato infatti lo scritto originale in tipografia.
Nemzeti dal |
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Talpra magyar, hí a haza! |
In piedi, o magiaro, la patria chiama! |
Rabok voltunk mostanáig, |
Schiavi fummo finora: |
Sehonnai bitang ember, |
È un briccone colui |
Fényesebb a láncnál a kard, |
Più lucente è la spada che la catena, |
A magyar név megint szép lesz, |
Bello sarà di nuovo il nome magiaro, |
Hol sírjaink domborulnak, |
Dove s'innalzano le nostre tombe |
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 203743205 |
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