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Nicola Terracciano (Pozzuoli, 13 novembre 1837 – Napoli, 20 febbraio 1921) è stato un botanico e micologo italiano.
Studioso della flora di Terra di Lavoro, della Basilicata e dei Campi Flegrei, fu nominato Botanico della Real Casa e, nel 1861, Direttore del Giardino botanico all'inglese presso la Reggia di Caserta. Ha lasciato una vasta produzione scientifica.
A soli 21 anni, completati gli studi presso la Real Scuola di Medicina Veterinaria e Agricoltura di Napoli, fu chiamato ad insegnare agronomia e poi nominato Direttore del Podere Modello dell'Istituto Agrario di Melfi (nomina ministeriale del 16 dicembre 1858). Laureatosi in Scienze naturali, fu quindi professore presso varie sedi e presso la Real Scuola Superiore di Agricoltura in Portici. Ebbe tra i suoi maestri i tre principali botanici della prestigiosa scuola napoletana dell'epoca, Michele Tenore, Giovanni Gussone e Guglielmo Gasparrini, che rinforzarono in lui lo spirito di ricerca scientifica. Infatti riuscì ad affiancare alla attività di Direttore del Giardino Botanico a Caserta e di docente, numerose esplorazioni botaniche sul campo, specialmente in Campania, Basilicata e Calabria, realizzando alcune delle più accurate ed ampie rilevazioni della flora di queste aree, non disgiunte da osservazioni fisico-geologiche.
Coniugato con Enrichetta Cataldi, ebbe numerosi figli, il primogenito dei quali, Achille, fu pure insigne botanico ed esploratore. Fu nominato Socio corrispondente del Real Istituto di incoraggiamento alle Scienze Naturali e Tecnologiche di Napoli e di altre istituzioni e società scientifiche italiane e straniere, nonché membro della Real Società Linneana di Bruxelles, Real Società di Botanica e Zoologia di Vienna, Accademia Imperiale dei Naturalisti di Mosca.
Il 14 agosto 1861 subentrò a Gussone nella direzione del Giardino Botanico all'Inglese della Reggia di Caserta. Manterrà la direzione dal 1861 al 1903, lasciando una forte impronta positiva sul Giardino: a lui si devono l'incremento delle collezioni botaniche in piena terra e la sperimentazione di nuove colture da utilizzare nell'industria tessile ed inoltre la costruzione della Serra Grande (1862-1870), nonché la coltura del vivaio e orto botanico delle piante indigene ed esotiche. Del Terracciano è la descrizione più appropriata del Giardino, contenuta nel “ Cenno intorno al Giardino Botanico della Real Casa in Caserta, ed a certe piante rare che vi si coltivano”, pubblicato nel 1876 insieme ad una dettagliata pianta topografica. Terracciano riorganizzò tutte le collezioni botaniche assegnando ad ognuna il proprio settore, contribuendo, in tal modo, a definire l'immagine ottocentesca del giardino, più orientata alla classificazione scientifica ed agli studi specialistici. Voluta dal Terracciano e impostata sulla ridefinizione a scopi classificatori, dell'immagine di un giardino rinascimentale, la sistemazione antistante la neoclassica Serra Grande prese il posto del precedente orto agrario per dar vita ad una composizione simmetrica: il viale centrale partendo dalla vasca per le piante acquatiche, dopo aver attraversato i settori per la vaseria, i due boschetti di Camellia japonica e un filare di Cinnamomum camphora e Aesculus hippocastanum giungeva alle aiuole dove trova ancora posto una spettacolare collezione di palme: Phoenix dactylifera, Phoenix canariensis, Washingtonia filifera, Jubaea chilensis, Butia capitata. Al'interno della serra invece erano coltivati in piena terra due esemplari di Chorisia speciosa, il cui studio doveva essere finalizzato alla produzione di fibre tessili. In sintesi, la sua gestione del giardino fu caratterizzata da un'intensa attività di ricerca scientifica, come risulta dalle diverse pubblicazioni e riconoscimenti ottenuti anche in campo internazionale, quali il Diploma d'Onore conferito al Giardino di Caserta in occasione dell'Esposizione Universale di Vienna del 1873, in cui erano stati presentati alcuni esemplari di piante forestali. Pur dando prevalenza agli aspetti scientifico-botanici non trascurò la visione complessiva del giardino, sottolineandone le valenze paesaggistiche “le piante in esso ora si raggruppano in masse compatte formando boschetti, ora diradandosi lasciando meriggi e parchi amenissimi... Il tutto poi percorso da viali tortuosi che ora ti mandano in un luogo ora in un altro del giardino medesimo, procurandoti così la sorpresa di prospetti empre nuovi ed amenissimi”.
L'Herbarium Neapolitanum (l'Erbario del Dipartimento di Biologia vegetale dell'Università di Napoli Federico II nasce all'inizio dell'Ottocento con l'istituzione del Real Orto Botanico, nel 1807) conserva una parte degli exiccata che Nicola Terracciano e suo figlio Achille raccolsero durante la loro attività. Per interessamento della moglie di Achille questa preziosa collezione, lasciata secondo testamento all'Orto Botanico, fu dotata di un premio biennale di lire 1.200 dell'epoca per il finanziamento di nuove ricerche floristiche nell'Italia meridionale. Oggi, purtroppo, sono conservati presso l'Erbario del Dipartimento soltanto la collezione di piante vascolari raccolta da Nicola Terracciano per la stesura dei lavori riguardanti la flora dei Campi Flegrei (Terracciano, 1910; 1916; 1921), e alcuni fascicoli di exiccata di varia provenienza. La collezione Terracciano-Campi Flegrei è costituita da 49 fascicoli contenenti circa 3500 campioni. I 30 fascicoli di varia provenienza (Muro Lucano, Terra di Lavoro, Massiccio del Pollino) rappresentano certo i resti di una collezione più imponente; ad essi si aggiungono 2 fascicoli di briofite.
Al Terracciano è intitolato una strada di Pozzuoli (NA), Corso Nicola Terracciano.
N.Terracc. è l'abbreviazione standard utilizzata per le piante descritte da Nicola Terracciano. Consulta l'elenco delle piante assegnate a questo autore dall'IPNI. |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 72175943 · SBN NAPV022769 · GND (DE) 11761615X · WorldCat Identities (EN) viaf-72175943 |
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