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Csepel Muggia | |
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La nave in un dipinto di inizio XX secolo | |
Descrizione generale | |
Tipo | Cacciatorpediniere |
Classe | Tátra |
Proprietà | k.u.k. Kriegsmarine |
Ordine | 1911 |
Costruttori | Ganz & Danubius |
Cantiere | Cantiere di Kraljevica (Porto Re) |
Impostazione | 9 gennaio 1912 |
Varo | 30 dicembre 1912 |
Completamento | 29 dicembre 1913 |
Intitolazione | Csepel / Muggia |
Radiazione | 1919 |
Destino finale | Ceduto al Regno d'Italia nel settembre 1920, affondato per incagliamento nel 1929 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | ~ 852 t |
Stazza lorda | 1 050 tsl |
Lunghezza | 84 m |
Larghezza | 7,8 m |
Pescaggio | da 2,42 a 3,20 m |
Propulsione | 6 caldaie Yarrow e 2 turbine a ingranaggi a vapore AEG Curtis; due alberi motore con elica (~ 20 550 shp) |
Velocità | 32,6 nodi (62 km/h) |
Autonomia | 1 600 miglia a 12 nodi (~ 2 950 chilometri a 22,8 km/h) |
Equipaggio | 104-105 tra ufficiali, sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento |
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Fonti citate nel corpo del testo | |
voci di cacciatorpediniere presenti su Wikipedia |
Lo SMS Csepel è stato un cacciatorpediniere della k.u.k. Kriegsmarine, terza unità della classe Tátra. Partecipò a svariate azioni di flotta nel corso della prima guerra mondiale e, dopo la sconfitta dell'Impero austro-ungarico, fu ceduto come riparazione di guerra al Regno d'Italia: la Regia Marina lo immise in servizio con il nuovo nome di Muggia e inquadrato nella classe Fasana, vale a dire il gruppo di cacciatorpediniere avuti dalla k.u.k. Kriegsmarine. Fu adoperato per addestramento, pattugliamento e rappresentanza all'estero. Nel 1929 si incagliò e affondò al largo di Amoy (Cina).
Lo Csepel presentava una lunghezza alla linea di galleggiamento di 84 metri, una larghezza massima di 7,80 metri e un pescaggio da 2,42 metri (normale) a 3,20 metri (massimo). Era armato con due cannoni Škoda K10 da 100 mm lunghi 47 calibri (L/50), montati su affusti individuali uno a prua e uno a poppa; sei pezzi Škoda K10 da 66 mm L/45 a fuoco rapido su altrettanti supporti singoli (tre per fiancata), due dei quali furono poi rimpiazzati con la versione contraerea BAG (Ballon-Abwher Geschütz); due impianti binati con tubi lanciasiluri da 450 mm; una mitragliatrice Schwarzlose M.07/12 da 8 mm e un certo numero di bombe di profondità. L'apparato motore, capace di sviluppare 32,6 nodi (circa 62 km/h), era formato da sei caldaie Yarrow, due turbine AEG Curtis, due alberi motore con elica e generava circa 20 550 shp, garantendo un'autonomia di 1 600 miglia alla velocità di 12 nodi (circa 2 950 chilometri a 22,8 km/h). L'equipaggio contava 104-105 uomini.
Completato nel 1913 per conto della k.u.k. Kriegsmarine, il cacciatorpediniere si chiamava originariamente Csepel e faceva parte di una classe di sei unità (Tátra, Lika, Triglav, Orjen e Balaton) piuttosto grandi e bene armate, la più moderna classe di cacciatorpediniere della Marina austroungarica.
Lo Csepel partecipò attivamente alla prima guerra mondiale, prendendo parte a numerosi scontri. La sua attività bellica può essere così riassunta:
Dopo la conclusione della prima guerra mondiale, l'Italia ottenne, in conto di riparazione dei danni di guerra, la cessione di sette unità della classe Tátra, che andarono a formare la classe Fasana.
Incorporato nella Regia Marina nel 1919, lo Csepel ricevette il nuovo nominativo di Muggia. Dopo la cessione fu subito sottoposto ad approfonditi lavori di rimodernamento, al termine dei quali l'armamento risultò essere composto da due cannoni da 100/47 mm e sei da 66/47 mm (4 cannone antinave e 2 contraerei), oltre all'armamento silurante da 450 mm. Terminati i lavori, il Muggia entrò in servizio nel 1923.
Nei primi tre anni di servizio sotto bandiera italiana la nave operò nell'Egeo, in Mar Nero e nel Dodecaneso, recandosi anche a Costantinopoli.
Nel 1926 salpò per l'Estremo Oriente ed il 10 marzo 1927 approdò a Shanghai, mentre scoppiava la guerra civile.
Navigò sia lungo le coste cinesi, tra Hong Kong e Dairen, sia lungo i fiumi.
Nel 1929 il Muggia fu declassato a torpediniera.
Nella notte tra il 25 ed il 26 (o tra il 26 ed il 27) marzo 1929, in navigazione da Amoy a Shanghai, la nave, causa la densa coltre nebbiosa, andò ad urtare la scogliera di Finger Rock sull'isola di Hea Chu (nell'arcipelago delle Taichow) e, con lo scafo squarciato dall'urto, andò a fondo.
L'intero equipaggio del Muggia, 112 uomini, poté raggiungere a nuoto l'isola, dove riparò in una caverna. Recuperati dal piroscafo giapponese Matsumoto Maru, gli uomini del cacciatorpediniere furono sbarcati a Wu-sung, dove furono presi a bordo dell'esploratore Libia.