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Saverio Manetti (1723 – 1785) è stato un medico e botanico italiano a Firenze.
Nella dedica a sé stesso di una tavola della Storia naturale degli uccelli elenca i seguenti titoli: Professore di botanica della Società Botanica Fiorentina, Medico del "Collegio Fiorentino", Accademico dell'"Accademia Imperiale Leopoldiana dei curiosi di Germania", Socio onorario della Reale delle Scienze di Londra, di Gottinga e di Montpellier, Accademico dell'Istituto di Bologna.
Studiò anatomia con Antonio Cocchi (1695–1758). Alla morte del suo maestro ne eseguì l'autopsia descrivendone in una lettera procedimenti e reperti tanto accuratamente da consentire ancora oggi una precisa diagnosi medica.
L'opera principale di Manetti in campo medico fu il trattato Della inoculazione del vajuolo. L'opera, rivolta a un ampio pubblico, rappresentava uno sforzo propagandistico per la diffusione della variolizzazione, un metodo di protezione dal vaiolo prima che Jenner introducesse la vaccinazione.
Ha descritto per primo un genere di liane del Centro America che da lui prende il nome (Manettia).
Intrattenne stretti contatti scientifici con il botanico svedese Carlo Linneo e con i principali circoli scientifici della seconda metà del XVIII secolo.
Fu sovrintendente del Giardino dei Semplici di Firenze dal 1749 al 1782 succedendo a Giovanni Targioni Tozzetti e segretario perpetuo dell'Accademia dei Georgofili.
Con notevole sforzo organizzativo, curò la pubblicazione della Storia naturale degli uccelli, un monumentale catalogo in cinque tomi illustrato con 600 incisioni acquarellate opera dell'abate Lorenzo Lorenzi e di Violante Vanni che ripresero le immagini della collezione del marchese Giovanni Gerini. L'opera impegnò il Manetti quasi per un decennio soprattutto per la ricerca di finanziatori che venivano riconosciuti nelle numerose dediche delle tavole.
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