In questo articolo esploreremo l'affascinante vita e il lavoro di Scià Isma'il I, un individuo che ha lasciato un segno indelebile nella storia. Dalle umili origini fino all'apice della sua carriera, Scià Isma'il I ha dimostrato di essere un vero leader e visionario nel suo campo. In queste pagine esamineremo la sua eredità e i suoi contributi, nonché l’impatto che ha avuto sulla società e sul mondo che lo circonda. Scià Isma'il I è un personaggio degno di studio e ammirazione e, attraverso questo articolo, speriamo di offrire una visione più profonda della sua vita e del suo impatto sulla storia.
Scià Ismail | |
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Scià dell'Impero Safavide | |
In carica | 1501 – 1524 |
Predecessore | Titolo creato |
Successore | Tahmasp I |
Nome completo | Scià Ismāīl Abū l-Moẓaffar bin Shaykh Haydar bin Shaykh Junayd Safawī |
Nascita | Ardabil, 17 luglio 1487 |
Morte | Tabriz, 23 maggio 1524 (36 anni) |
Dinastia | Safavide |
Padre | Sceicco Haydar |
Madre | Alamshah Halima Khatun |
Consorte | Tajli Khanum Behruzeh Khanum |
Figli | Tahmasp I Alqas Mirza Safavi Sam Mirza Safavi Bahram Mirza Safavi Parikhan Khanum Mahinbanu Khanum Altri |
Religione | Sciismo |
Scià Ismāīl Abū l-Moẓaffar bin Shaykh Haydar bin Shaykh Junayd Safawī (Ardabil, 17 luglio 1487 – Tabriz, 23 maggio 1524) è stato un sovrano persiano, capostipite della dinastia safavide con sede a Tabriz, una città di tradizione imperiale.
Era figlio di Haydar Safavi, capo del Safaviyya e figlio di Shaykh Junayd e Khadija Khatun, e di Alamshah Halima Khatun, figlia di Uzun Hasan dell'Impero Ak Koyunlu e Teodora Despina Khatun, principessa di Trebisonda figlia di Giovanni IV. Sua nonna paterna e suo nonno materno erano fratelli, entrambi figli di Ali Beg e Sara Khatun.
Ancora in giovane età prende il titolo di Shah, e poco dopo si proclama capo indiscusso e leader dei Kizilbash, una confraternita militare dai risvolti misticheggianti, dando inizio a una nuova era che coincide con l'imposizione dello sciismo duodecimano, la branca più numerosa dell'Islam sciita.
Scià Ismāʿīl, ispirato da un disegno imperiale, compie campagne militari (1501-1511) che ampliano il suo impero. Sono vittorie eclatanti che aumentano il suo carisma, poiché secondo i suoi seguaci esse sono la dimostrazione della sua natura divina. Di particolare importanza è la conquista dell'Iraq, dove ci sono le tombe di ʿAlī ibn Abī Ṭālib e altre figure importanti dello sciismo. Entra in contrasto con gli Uzbechi (fortemente sunniti) e gli Ottomani (che occupavano ancora un territorio circoscritto all'Anatolia).
Il successo ottenuto in campo militare, il carattere di leader forte e le decise convinzioni religiose risvegliano l'interesse delle potenze europee dell'epoca, tra cui la Repubblica di Venezia e il Papato di Roma, nella speranza che a lungo andare egli possa fungere da contraltare della Turchia ottomana.
Dopo l'avvicendarsi di continue battaglie verificatesi nel secondo decennio del '500 per la conquista dei territori mediorientali oggi riconosciuti come Iraq, Azerbaigian e Turchia, Scià Ismāʿīl I muore nel 1524, lasciando i suoi domini in mano al figlio Tahmasp I.
Ismail I aveva due consorti note:
Insieme con il poeta Imadaddin Nasimi, Khatā'ī è considerato tra i primi promotori della lingua turca e persiana semplificata in versi che potesse far presa su un pubblico più vasto.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3785262 · ISNI (EN) 0000 0000 8351 8681 · BAV 495/75264 · CERL cnp00402179 · LCCN (EN) n80149855 · GND (DE) 118932497 · BNF (FR) cb13330036q (data) · J9U (EN, HE) 987007279981105171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80149855 |
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