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Ahmed Abdel Salam (in arabo شادي عبدالسلام?) (Alessandria d'Egitto, 15 marzo 1930 – 8 ottobre 1986) è stato un regista, sceneggiatore e scenografo egiziano.
Shadi si forma tra Oxford e Il Cairo, dove frequenta l'Accademia di Belle Arti laureandosi nel 1955. Nel 1957 lavora come assistente alla regia del connazionale Salah Abu Seif. Tra la fine degli anni cinquanta e la metà degli anni sessanta disegna la scenografia e i costumi di film sia egiziani come Al-Nâsir Salâh al-Dîn (1963) sia stranieri (Cleopatra, 1963; Il faraone, 1966). L'incontro con Roberto Rossellini è fondamentale e induce Abdel a interessarsi sempre più alla storia antica del suo paese, sottoponendo al regista italiano il progetto di La mummia (al-Mūmiyāʾ) e ricevendone consigli nelle varie fasi della realizzazione. Nel 1968 viene nominato direttore del Centro per i film di documentazione del Cairo. Filmmaker d'avanguardia e militante, nel suo unico lungometraggio La mummia (realizzato tra il 1968 e il 1969 ma uscito nelle sale cinematografiche egiziane solo nel 1975: la produzione continuava a rimandarne la circolazione sostenendo che gli spettatori non l'avrebbero compreso) e nei successivi lavori - in cui spesso ha intrecciato le forme del documentario e della finzione, talvolta in maniera sperimentale - racconta il passato e il presente del suo popolo, dall'antico Egitto alla guerra con Israele. Nel 1970, il suo cortometraggio El-Fallâh el-fasîh (titolo tradotto in The Eloquent Paesant) fu in concorso a Venezia, alla Mostra del Cinema. Il progetto sul primo faraone egiziano monoteista, Akhenaton, al quale pensava dal 1976, è interrotto per la sua improvvisa scomparsa.
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