In questo articolo esploreremo l'affascinante vita di Zacharie Astruc, un personaggio che ha lasciato un segno indelebile nella storia. Dalle umili origini alla sua ascesa alla fama, Zacharie Astruc ha catturato l'attenzione di migliaia di persone in tutto il mondo. Attraverso interviste esclusive e filmati d'archivio, daremo uno sguardo più da vicino ai momenti salienti della vita di Zacharie Astruc, al suo impatto sulla società e alla sua eredità duratura. Unisciti a noi in questo viaggio nel tempo mentre sveliamo i misteri e le conquiste di Zacharie Astruc, una figura che continuerà a ispirare e incuriosire le generazioni a venire.
Zacharie Astruc (Angers, 23 febbraio 1833 – Parigi, 24 maggio 1907) è stato uno scultore, pittore, critico d'arte e poeta francese.
Era una delle figure più importanti nella scena culturale francese della seconda mostra dell'Ottocento, e partecipò alla prima Esposizione Impressionista del 1874 e all'Exposition Universelle di Parigi del 1900. Fu attivo come critico d'arte ed ebbe il coraggio e la convinzione di andare controcorrente, difendendo artisti come Monet, Whistler, Carolus-Duran, Fantin-Latour, Alphonse Legros e, soprattutto, Gustave Courbet ed Édouard Manet. Anche lui si dedicò alle arti, raggiungendo risultati discreti nella scultura.
Astruc è pure una delle figure ritratte nel famoso dipinto di Fantin-Latour Un atelier aux Batignolles, dove siede a fianco a Manet, che presumibilmente gli sta eseguendo un ritratto. Sempre ad Astruc, inoltre, si deve la titolazione del celebre dipinto manetiano Olympia. Bisogna infine ricordare che Astruc era un fervente ispanofilo, e aveva un gusto contagioso per l'arte e la letteratura della Spagna: fu lui, infatti, a preparare nel 1865 il viaggio di Manet nella terra dell'amato Velázquez. Oltre a contribuire a un revival dei dipinti di El Greco, Astruc fu anche un appassionato cultore del Giappone e contribuì al diffondersi del giapponismo in Francia, da lui sostenuto in vari articoli apparsi sul quotidiano parigino L'Etendard nel 1867–68.
Nel 1863 in occasione del Salon, Astruc creò il quotidiano Le Salon de 1863, in cui esprimeva le proprie impressioni artistiche riguardo alla mostra.
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