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Per la stagione 2001-2002 il Venezia conferma Cesare Prandelli in panchina, operando poi diverse trattative sul mercato: sono arrivati in neroverde Bressan, Algerino e Bazzani (dopo una stagione in prestito al Perugia). L'avvio di campionato è stato estremamente negativo, con i lagunari sempre sconfitti nelle prime 5 giornate del torneo. La formazione lagunare risulta l'unica a non aver ancora mosso la propria classifica, e malgrado le iniziali rassicurazioni giunte dal presidente Maurizio Zamparini, Cesare Prandelli viene stato esonerato. Per sostituirlo è stato chiamato Sergio Buso, che dopo aver ottenuto un buon pareggio (1-1) sul campo del Milan, si è subito dimesso. La panchina è stata quindi affidata al sessantenne Alfredo Magni, che si prende le prime vittorie soltanto a metà dicembre con l'Udinese ed il Torino. Il destino del Venezia appare già segnato al giro di boa, concluso dalla sconfitta interna (3-4) con il Parma.
Nella seconda fase del campionato, i veneti hanno ottenuto un pareggio (1-1) contro l'Inter: il pareggio viene agguantato grazie ad un rigore di Maniero, che all'indomani ha ammesso di non aver subìto il fallo. Una vittoria (2-0) contro la Fiorentina, sorprendentemente relegata nella lotta per scampare alla retrocessione, che ha pesato tanto sul destino dei viola; le speranze dei neroverdi vengono affondate definitivamente dopo il tris di sconfitte patite con Piacenza, Milan e Lazio. La discesa aritmetica è stata sancita dalla battuta d'arresto (2-1) in casa del Lecce, con 5 giornate ancora in calendario. Il campionato vede i lagunari classificarsi all'ultimo posto, con soli 18 punti e scendere in Serie B con Fiorentina, Lecce e Verona. Notevole il contributo di 19 reti, offerto in questa difficile stagione del Venezia, da parte di Filippo Maniero. Nella Coppa Italia gli arancioneroverdi lagunari disputano il girone 2 di qualificazione, che ha promosso il Como, pur chiudendo il girone imbattuti, con una vittoria e due pareggi.