Geografia del Kazakistan

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Voce principale: Kazakistan.

Il Kazakistan (noto anche come Kazakhstan o Kazakstan, ufficialmente Repubblica del Kazakistan; kazako: Qazaqstan Respublikası) è un paese dell'Asia centrale. Confina a nord-ovest e a nord con la Russia, a est con la Cina e a sud con il Kirghizistan, l'Uzbekistan, il Turkmenistan e il lago d'Aral; il mar Caspio ne delimita il confine a ovest. Il Kazakistan è il paese più grande dell'Asia centrale ed il nono paese più grande del mondo. Tra i loro punti più distanti, il Kazakistan misura circa 2930 km da est a ovest e 1540 km da nord a sud. Nonostante le autorità dell'ex Unione Sovietica non considerassero il Kazakistan un paese dell'Asia centrale, esso presenta caratteristiche geografiche fisiche e culturali simili a quelli delle altre repubbliche centroasiatiche. La capitale è Astana (la ex Tselinograd), nella parte centro-settentrionale del paese. Il Kazakistan, in passato una repubblica costituente (unione) dell'URSS, dichiarò l'indipendenza il 16 dicembre 1991.

Morfologia

Carta dettagliata del Kazakistan.
Steppe nella regione di Akmola.

I bassopiani costituiscono un terzo dell'immenso territorio del Kazakistan, altopiani collinari e pianure ne occupano quasi la metà, e regioni montuose non troppo alte circa un quinto. La vetta più elevata dal Kazakistan, il monte Khan-Tengri (picco Han-t’eng-ko-li), 6995 m, nella catena del Tien Shan al confine tra Kazakistan, Kirghizistan e Cina, contrasta nettamente con il territorio pianeggiante od ondulato della maggior parte della repubblica. Le regioni occidentali e sud-occidentali della repubblica sono dominate dalla pianeggiante depressione caspica, il cui punto più basso raggiunge i 28,5 m sotto il livello del mare.

A sud della depressione caspica vi sono l'altopiano di Ustyurt e la penisola di Tupqaraghan (in passato penisola di Mangyshlak), che si protende nel mar Caspio. Vaste quantità di sabbia formano i deserti del Grande Barsuki e dell'Aral Karakum nei pressi del lago d'Aral, l'esteso deserto di Betpaqdala al centro del paese, e i deserti di Muyunkum e Kyzylkum nel sud. La maggior parte di queste regioni desertiche sostengono un manto vegetale davvero esiguo, alimentato da sorgenti d'acqua sotterranee.

Depressioni colmate da laghi salati le cui acque sono ormai in gran parte evaporate costellano gli altopiani ondulati del Kazakistan centrale. Nel nord le montagne raggiungono i 1500 m, e zone che presentano altitudini simili si trovano anche tra i monti Ulutau a ovest e Chingiz-Tau a est. A est e a sud-est, i massicci (enormi blocchi di roccia cristallina) sono intagliati da vallate. Dal complesso montuoso degli Altai, a est, si protendono fin dentro la repubblica tre catene di monti, e, più a sud, i monti Tarbagatay costituiscono uno dei prolungamenti del complesso dei Naryn-Kolbin. Un'altra catena, quella dell'Alatau Zungarico, penetra nel paese a sud della depressione che ospita il lago Balkhash. I picchi del Tien Shan si innalzano lungo la frontiera meridionale con il Kirghizistan.

Idrografia

Le regioni orientali e sud-orientali del Kazakistan sono attraversate da numerosi fiumi: la maggior parte dei 7000 corsi d'acqua del paese appartiene ai bacini idrografici endoreici del lago d’Aral, del mar Caspio e dei laghi Balkhash e Tengiz. Costituiscono le principali eccezioni i grandi fiumi Irtysh, Ishim (Esil) e Tobol, che scorrono verso nord-ovest dagli altopiani sud-orientali e, dopo aver attraversato la Russia, disperdono infine le proprie acque nel mar Glaciale Artico. Ad ovest, il fiume principale, l'Ural (kazako: Zhayyq), sfocia nel mar Caspio. A sud, le acque del Syr Darya, un tempo fiume imponente, a partire dalla fine degli anni '70 solo raramente riescono a raggiungere il lago d'Aral.

Ogni anno il fiume Irtysh apporta circa 28 miliardi di metri cubi al vasto bacino di utenza della Siberia occidentale. Alla fine degli anni '70, le autorità sovietiche svilupparono progetti su vasta scala per incanalare le acque dell'Irtysh e sfruttarle per irrigare le aride distese del Kazakistan e dell'Uzbekistan, ma il programma venne abbandonato nel 1986 a causa dei grandi investimenti necessari e del rischio di possibili conseguenze ecologiche negative. Ciò ha lasciato le regioni meridionali e occidentali del Kazakistan, come prima, in gran parte bisognose di risorse idriche addizionali. Il Kazakistan soffre inoltre a causa del disastroso impoverimento e della contaminazione (da pesticidi e fertilizzanti chimici) delle acque del Syr Darya, sulle quali la repubblica dipende in gran parte per l'irrigazione delle colture.

Il mar Caspio, il più grande specchio d'acqua interno del mondo, forma il confine del Kazakistan per 2330 km della sua linea costiera. Tra gli altri grandi specchi d'acqua, tutti situati nella metà orientale del paese, ricordiamo i laghi Balkhash, Zaysan, Alaköl, Tengiz e Seletytengiz (Siletiteniz). Al Kazakistan appartiene inoltre l'intera metà settentrionale di ciò che rimane del lago d'Aral, che ha subito una terribile diminuzione nel corso della seconda metà del XX secolo: dal momento che le acque dolci dei suoi immissari venivano deviate per utilizzi agricoli, la salinità del lago è aumentata notevolmente, e le sponde che si sono ritirate sono divenute ricettacoli di polvere salata e depositi inquinanti che hanno reso i terreni circostanti insostenibili alla vita animale, vegetale o umana.

Clima

Carta climatica del Kazakistan.
Il Kazakistan (in alto) e il Kirghizistan (in basso) visti dallo spazio. Lo specchio d’acqua in alto è il lago Balkhash.

Il clima del Kazakistan è rigorosamente continentale, ed estati calde si alternano ad inverni ugualmente estremi, specialmente nelle pianure e nelle vallate. Le temperature oscillano notevolmente, con grandi escursioni da una sottoregione all'altra. Le medie di gennaio nelle regioni settentrionali e centrali oscillano tra i -19 e i -16 °C; nel sud, le temperature sono più miti, e variano tra i -5° e i -1,4 °C. Le medie di luglio nel nord raggiungono i 20 °C, ma nel sud possono salire fino a 29 °C. Sono state registrate anche temperature estreme di -45 e 45 °C. Le precipitazioni sono scarse, e oscillano dai 200-300 mm annui delle regioni settentrionali e centrali ai 400 o 500 mm annui delle vallate di montagna meridionali.

Suoli

Suoli molto fertili caratterizzano le terre dell'estremità settentrionale del Kazakistan, mentre le regioni interne e meridionali sono caratterizzate da suoli alcalini più improduttivi. Le vaste distese di terre arabili delle pianure settentrionali sono le più intensamente coltivate e produttive. Altre aree coltivate si trovano ai piedi delle montagne a sud e ad est; opere di irrigazione e di bonifica, quando possibili, si estendono lungo le valli dei fiumi fin dentro ai deserti. I test atomici condotti in epoca sovietica nei pressi di Semey (Semipalatinsk) hanno contaminato i suoli nelle vicinanze.

Flora e fauna

La vegetazione delle pianure e dei deserti comprende specie come l'assenzio e il tamarisco, e nelle pianure più aride cresce la stipa. Nel Kazakistan la superficie occupata dalle foreste è molto limitata, ed equivale ad appena il 3 per cento circa del territorio. Molti animali, tra cui l'antilope e il wapiti, abitano le pianure. Il lupo, l'orso e il leopardo delle nevi, nonché specie di importanza commerciale come l'ermellino e lo zibellino, sono diffusi sulle colline. I pescatori catturano storioni, aringhe e rutili nel mar Caspio. In alcune zone del Kazakistan nord-orientale e sud-occidentale, dove la pesca commerciale è collassata a seguito dell'inquinamento industriale e agricolo, i tentativi di ripristinare la fauna ittica hanno mostrato un certo successo. Nel 2008, le riserve naturali statali di Naurzum e di Korgalzhyn sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall'UNESCO; entrambe costituiscono importanti habitat per gli uccelli migratori, così come per molte altre specie animali.

Bibliografia

  • Istituto Geografico De Agostini. Il Milione, vol. V (Regione fennoscandica - U.R.S.S.), pag. 333-340. Novara, 1962.
  • Bradley Mayhew, Asia centrale, Lonely Planet (2011). ISBN 978-88-6040-185-4.
  • Istituto Geografico De Agostini. Enciclopedia geografica, edizione speciale per il Corriere della Sera, vol. 7, pag. 332-333. RCS Quotidiani s.p.a., Milano, 2005. ISSN 1824-9280.

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