Nel mondo di oggi, Giuliano Procacci è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per un ampio spettro della società. Le sue implicazioni spaziano dagli aspetti scientifici e tecnologici alle questioni sociali, economiche e politiche. Giuliano Procacci ha catturato l'attenzione di esperti e fan, generando dibattiti e discussioni sostanziali. Il suo impatto si riflette in molteplici ambiti della vita quotidiana, dal modo in cui comunichiamo al modo in cui svolgiamo le nostre attività quotidiane. In questo articolo esploreremo le varie sfaccettature di Giuliano Procacci e la sua influenza sul nostro ambiente attuale.
Giuliano Procacci | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | VIII, IX |
Gruppo parlamentare | PCI |
Circoscrizione | Toscana, Lombardia |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista Italiano |
Giuliano Procacci (Assisi, 20 dicembre 1926 – Firenze, 2 ottobre 2008) è stato uno storico, politologo e politico italiano.
Allievo di Federico Chabod, marxista impegnato, è stato docente di Storia moderna all'Università degli Studi di Cagliari e poi di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Firenze e quindi di Storia contemporanea alla Sapienza - Università di Roma.
Il suo nome è legato, in particolare, oltre ai saggi su Machiavelli e a numerosi e fortunati manuali di storia per le scuole medie e superiori, al volume Storia degli italiani, chiestogli dapprima dall'editore francese Fayard e quindi pubblicato in prima edizione in Francia nel 1968, indi pubblicato da Laterza e più volte ristampato e tradotto anche in altre lingue.
Secondo Giovanni Sabbatucci, il volume La classe operaia in Italia all’inizio del secolo XX è "uno dei più belli di Procacci e, anche, il miglior testo di storia del movimento operaio che sia mai stato scritto in Italia (...) né la semplice storia dei gruppi dirigenti e dell’eterno dibattito fra le tendenze, né la rappresentazione di una classe isolata, mitizzata nella sua “autonomia”, nella sua spontaneità e nella sua radicalità (come suggeriva una tendenza allora in voga). L’attenzione è posta sul movimento reale, su come si articola nelle sue espressioni culturali e nelle sue forme organizzate, quelle che danno corpo ad un’identità e ad una prassi altrimenti inafferrabili. Dietro tutto questo c’è anche, seppur non esplicitata, un’opzione teorica, politica e ideale che allora non era per nulla scontata: un’opzione che in senso lato possiamo definire riformista (nel senso del pragmatismo e della concretezza) e che avrebbe poi connotato anche la sua militanza politica".
Per molti anni, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, è stato consulente per le discipline storiche della Casa editrice Laterza, collaborando attivamente e molto proficuamente con l'allora Direttore editoriale Enrico Mistretta.
Con il volume Storia del XX secolo, edito nel 2000, partendo dall'accelerazione nella storia indotta dalla caduta del muro di Berlino e arrivando al "punto di approdo" dato dalla globalizzazione, ha operato un ripensamento sulla storiografia contemporanea.
Negli ultimi anni Procacci si era occupato anche del dibattito sul revisionismo storico.
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