Oggi, Gianfranco Folena è un argomento di grande rilevanza e interesse per un'ampia varietà di persone. Dalla sua origine ed evoluzione fino al suo impatto sulla società attuale, Gianfranco Folena è diventato un punto di interesse e dibattito in diverse aree. Nel corso della storia, Gianfranco Folena ha svolto un ruolo fondamentale nella vita delle persone, influenzando il modo in cui pensano, agiscono e si relazionano. In questo articolo esploreremo i diversi aspetti legati a Gianfranco Folena, analizzandone l’importanza e la rilevanza oggi.
Gianfranco Folena (Savigliano, 9 aprile 1920 – Padova, 14 febbraio 1992) è stato un linguista e filologo italiano.
Nato a Savigliano in Piemonte nel 1920, da famiglia toscana, Gianfranco Folena sposò la francese Elisabeth Marcilhacy, pittrice e poetessa, da cui nacquero i loro quattro figli: Lucia, docente universitaria di Letteratura inglese presso l'Università di Torino; Andrea, matematico deceduto in Francia in giovane età; Eleonora, professoressa di matematica nelle scuole medie di Padova; e l'ultimogenito Pietro Folena, per anni deputato della Repubblica e imprenditore culturale. Rimasto vedovo, Gianfranco Folena si sposò nel 1989 con Daniela Goldin, docente ordinario di Filologia medievale umanistica e Storia del melodramma presso l'Università degli Studi di Padova.
Frequentò la Scuola Normale Superiore di Pisa con maestri come Michele Barbi e Giorgio Pasquali, ma - dopo la lunga pausa della guerra e della prigionia in India - si laureò, nel 1946, a Firenze, dove, proprio su consiglio di Pasquali, prese le lezioni di Bruno Migliorini, fresco di nomina alla prima cattedra di Storia della lingua italiana, all'Università di Firenze.
Tenne la cattedra di Filologia romanza e poi di Storia della lingua italiana all'Università di Padova fino alla conclusione della sua attività didattica (1990).
Membro di Accademie italiane e straniere — Accademia dei Lincei, Accademia della Crusca, Bayerische Akademie der Wissenschaften (Accademia bavarese delle scienze) — diresse fin dall'inizio l'Istituto per le lettere, la musica e il teatro della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Fondò il Circolo filologico-linguistico di Padova, che ha organizzato una lunga serie, molto nota e rinomata in tutto il mondo, di seminari e di convegni di linguistica e di filologia a Bressanone.
Fu direttore delle collane Scrittori d'Italia, dell'editore Laterza, e Quaderni del Circolo filologico-linguistico padovano, nonché delle riviste Quaderni di retorica e poetica e Filologia veneta. Fu altresì condirettore del Giornale storico della letteratura italiana e delle riviste Lingua nostra e Medioevo romanzo. Fondò con Giuseppe, Myriam e Guido Billanovich e Paolo Sambin la casa editrice Studio Bibliografico Antenore a Padova negli anni 50.
Vincitore nel 1972 del Premio Feltrinelli, si aggiudicò poi, nel 1983, il Premio Viareggio per la saggistica, con L'Italiano in Europa. Autore di una vastissima produzione che spazia tra svariati ambiti, pubblicò diversi saggi e volumi. Della sua attività di filologo resta, tra le altre edizioni critiche, quella dei Motti e facezie del Piovano Arlotto (Milano-Napoli, Ricciardi, 1953). Nel 1967 divenne il primo presidente della Società di Linguistica Italiana.
Nel 2014, il Comune di Padova gli dedicò la piazzetta antistante palazzo Maldura, sede dell'Istituto di Filologia Neolatina (oggi Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari), che per tanti anni fu il luogo del suo magistero .
Nel 2020, il MiBACT ha istituito un Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Gianfranco Folena che proseguirà le sue attività nel 2021 e nel 2022. Il Comitato è presieduto da Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca.
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