Nel mondo di oggi, Grillo (famiglia) è un argomento che ha acquisito grande rilevanza in diverse aree. Sia a livello personale, professionale o sociale, Grillo (famiglia) ha catturato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Il suo impatto e significato hanno generato un dibattito continuo e un interesse costante nel comprenderne le implicazioni. Dalle sue origini fino alla sua evoluzione attuale, Grillo (famiglia) è stato fonte di studio, analisi e riflessione. In questo articolo esploreremo le diverse dimensioni di Grillo (famiglia) e la sua influenza sulla società contemporanea.
Grillo | |
---|---|
Nitimur in vetitum Di rosso alla banda d'oro carica di un grillo al naturale posto nel senso della banda | |
Stato | Repubblica di Genova Regno d'Italia Italia |
Titoli |
|
Fondatore | Pietro detto Grillo |
Data di fondazione | XII secolo |
Rami cadetti |
|
I Grillo sono un'antica famiglia consolare d'origine genovese.
L'onomastica europea qualifica Grillus quale personale romano derivato dall'omonimo greco. Un'epigrafe citata da Theodor Mommsen attesta il patronimico romano Grillus. La storia ricorda Grillo, figlio di Senofonte, caduto nella battaglia di Mantinea (362 a.C.); in suo onore Aristotele compose uno scritto intitolato Grillo.
Antica famiglia consolare genovese di origine viscontile. La tradizione vuole la famiglia Grillo presente in Genova già nel VI secolo con Argenta testimone di un'apparizione della Vergine. A ricordo fu eretta una cappella votiva divenuta nei secoli la Basilica di Santa Maria delle Vigne, che fu patronato di Casa Grillo. I genealogisti indicano la famiglia come proveniente dalla Germania in persona di Gianifero Conte del Sacro Romano Impero stabilitosi in Genova nel 798. Gli storici documentano il radicamento della stirpe viscontile in Genova nel corso del XII secolo: fu fatta pace tra i Grillo ed i Vento nel 1180 dopo furibonde lotte durate decenni.
La partecipazione della famiglia al Governo della Repubblica e alle sue istituzioni si può dire ininterrotta nel corso dei secoli. A metà del XII secolo la famiglia risulta contitolare del potere consolare in Genova, per la fazione ghibellina, con numerosi Consoli di Stato e Consoli dei Placiti.
I Grillo ebbero ambasciatori, ammiragli della flotta genovese e uomini di chiesa. Simone, Ammiraglio vincitore dei veneziani a Durazzo nel 1264, depose il comando con la stessa modestia con cui l'aveva assunto, rifiutando la Signoria offertagli come ad un nuovo Guglielmo Boccanegra.
Nel 1427 la famiglia risulta già costituita in Albergo, con Giovanni (di Brancaleone) marito di Caterina Spinola (di Goffredo), Seniore della struttura aggregativa che diverrà organo di Governo con la riforma doriana del 1528. Giovanni discendeva da Guglielmo figlio di Pietro, stipite comune dei rami di Serravalle e di Mondragone. Giovanni istituì cospicue colonne nel Banco di San Giorgio. Nel suo testamento a rogito Labaino del 30 gennaio 1433, il Vir Nobilis Civis Januae Dominus Johannes Grillus q. Brancaleonis nomina eredi universali i figli Brancaleone ed Antoniotto, parla diffusamente dell'Albergo Grillo, delle possessioni di Arquata Scrivia (nel territorio di Serravalle) e del Monastero di detto luogo al quale fa legati.
Antoniotto, suo figlio, istituisce Cappellanie in San Benigno e San Nicolò del Boschetto nel 1455. È Governatore della famiglia nel 1468 ed Elettore d'Anziani nel 1477. Sposa Maria Spinola dei Signori di Cassano da cui Luca, istitutore di colonne nei cartulari del Banco di San Giorgio.
Dall'Albergo Grillo uscirono altri rami emigrati da Genova tra il XIV ed il XVI secolo.
Giacomo Grillo, ultimo di un ramo della famiglia fissatosi in Arles nel secolo XIV, con testamento 22 marzo 1464 chiamava alla successione il suo congiunto Bartolomeo (di Stefano) con l'obbligo di stabilirsi nella cittadina francese e di chiamarsi Simone. Sposata nel 1472 la genovese Giovanna Vento, Simone originò il ramo dei Grillo marchesi di Estoublon e signori di Robiac i cui discendenti, fratelli Giuseppe e Carlo, ottennero nel 1786 l'iscrizione nel Libro d'Oro della Nobiltà genovese. Cinque personaggi di questo ramo vestirono l'abito di Malta.
Tra il XV e il XVI secolo, in conseguenza del clima di grave tensione politica esistente in Genova, un altro ramo della famiglia si trasferì nel Regno di Napoli dove ricoprì incarichi civili e militari per il governo di Spagna e per Enrico II di Guisa che governò per sei mesi la cosiddetta Reale Repubblica di Napoli sotto protettorato francese. Il 25 aprile 1683 don Domenico Grillo (di Marco Antonio) fu investito del marchesato di Clarafuente già posseduto con titolo vicecomitale. Marco Antonio (di Agapito), il 4 novembre 1692, ebbe il titolo di duca di Mondragone ed annessa Rocca sul Monte Petrino. Questo ramo, ottenuta l'ascrizione al Liber Nobilitatis, si estinse in Genova l'11 luglio 1820 con Filippo Agapito padre di Maria Rosa maritata a Gio. Carlo d'Oria.
Dopo la congiura dei Fieschi (1547), Giuliano Grillo (di Luca, di Antoniotto, di Giovanni) emigrò in Serravalle Scrivia dove la famiglia aveva feudi e tenimenti allodiali sotto la protezione dei parenti Spinola. Giovanni Battista (1703-1776) ereditò i titoli, l'arma ed il nome del cognato conte Ferdinando Carbonara signore di Sardigliano (figlio del Conte Palatino Bartolomeo), avendo questi testato senza discendenza il 23 ottobre 1760 con rogito notaio Salvo. Carlo (1780-1852), Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, ebbe il titolo di Conte per l'antica civiltà del casato con RR.LL.PP. 11 marzo 1843. Alto magistrato, concluse la sua carriera quale Primo Presidente del Senato di Savoia. Francesco (1816-1880), nipote del suddetto Carlo, fu magistrato presso la Corte d’Appello. Il di lui nipote, Francesco Pietro (1906-1983) fu giureconsulto, Ufficiale Superiore addetto al Governo AOI, decorato nelle campagne di guerra 1935-1936 e 1940-1945. Nel dopoguerra, i due maggiori esponenti dei Grillo sono stati Carlo (1919-1990) ed il cugino Alberto (1935-1995).
In Genova la famiglia sopravvisse solamente con il ramo di Leonardo (di Luca) il quale, sposata Delia di Tommaso Negroni, venne adottato nel 1620 dal marchese Leonardo Cattaneo. Dai fratelli Leonardo II e Carlo (di Leonardo) derivarono le linee estintesi nella prima metà del XIX secolo con Nicolò e Francesco, Patrizi genovesi, Cavalieri dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
I Grillo di Mondragone feudatari e duchi di Giugliano (a volte erroneamente "Giuliano") furono:
Questa famiglia, il cui stemma coincide con quello dei Grillo genovesi, è segnalata in Toscana nel sec. XVI e poi nello Stato Pontificio, tra Marche ed Umbria. Fu ammessa al patriziato romano nel 1672 da Clemente X che aveva assegnato ad un Cosimo del Grillo il marchesato di Santa Cristina nella diocesi di Gubbio e la contea di Portula. Il titolo era poi passato al nipote Bernardo e da questi ancora ad un nipote, Onofrio, la cui memoria si è tramandata nella cultura popolare a Roma, tra storia e leggenda, per il carattere bizzarro. Dopo di lui, i titoli ed il cognome passarono alla unica figlia Virginia e da questa alla famiglia romana Capranica, estintasi nei Pezzana.
Queste le famiglie comprese nell'Albergum de Grillis (IX).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30622289 · CERL cnp00617464 · GND (DE) 129629952 |
---|