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Kaykhusraw II | |
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Dirham, Sivas, 638 del calendario islamico, corrispondente al 1240-1241 | |
sultano dei selgiuchidi | |
In carica | 1237 – 1246 |
Predecessore | Kayqubad I |
Successore | Kaykaus II |
Nome completo | Ghīyāth al-Dīn Kaykhusraw bin Kayqubād |
Morte | 1246 |
Padre | Kayqubad I |
Madre | Mah Pari Khatun |
Consorte | Gürcü Hatun (talvolta scritto Gurju Khatun Ghaziya Khatun |
Figli | Izz al-Din Kaykaus II Rukn al-Din Kiliç Arslan IV Alauddin Kayqubad II |
Religione | sunnismo |
Ghiyāth al-Dunyā wa al-Dīn Kay Khusraw ibn Kay Qubādh, Gıyaseddin Keyhüsrev II o Kaykhusraw II (... – 1246) fu sultano selgiuchide del Sultanato di Rum. Figlio di Kayqubad I, divenne sultano nel 1237. Alla sua morte, gli successe, seppur per poco, il figlio primogenito Kaykaus II, che in seguito divise il governo con i suoi due fratelli.
Nel 1237, Ghiyāth al-Dīn Kay Khusraw si sposò in terze nozze con Gürcü Hatun, la figlia della regina della Georgia Rusudan e nipote del sultano selgiuchide Toghrul II. Il marito di Rusudan si era convertito alla cristianesimo ortodosso per sposarla. Gürcü Hatun, il cui nome di nascita era Tamara, per sposare in terze nozze il sultano si convertì invece all'Islam, prendendo il nome di Gürcü Hatun, che significava signora georgiana. Questo matrimonio avrebbe dovuto assicurare la pace tra i due regni. Kaykhusraw ebbe tra l'altro quattro figli, tre maschi e una femmina.
Il padre morì nel maggio del 1237, e Kaykhusraw successe al padre con l'appoggio di Saʿd al-Dīn Köpek e l'assassinio dei suoi fratelli.
Kaykhusraw ereditò un regno all'apice della sua potenza, che presto entrò in decadenza. Questa decadenza venne accelerata dall'influenza del visir Sa`d ad-Dîn Köpek, che aveva aiutato Kaykhusraw nella successione al trono e che aveva un forte ascendente sul sultano. Sotto la sua influenza furono eliminati tutti gli uomini di stato, che si ritrovò senza direzione.
Negli anni 1236/37, i Mongoli, appoggiati dai georgiani, devastarono l'Anatolia, arrivando fin sotto le mura di Sivas e di Malatya.
Nel 1240, uno sceicco chiamato Baba Ishaq, o Baba Resül, si proclamò profeta, preannunciando una nuova era; comportandosi più come uno sciamano che come un dignitario musulmano, utilizzò i disordini esistenti all'interno dei governi musulmani per riunire attorno a sé le folle, e chiamò il popolo a insorgere contro l'amministrazione corrotta di Kaykhusraw. I ribelli, favoriti dal suo fervore, presero il controllo di Maraş, Kahta, Adıyaman, dichiarandole autonome. Le forze selgiuchidi furono sconfitte a Elbistan e Malatya. Da qui l'insurrezione si spostò verso Sivas che venne saccheggiata per poi dirigersi verso Amasya. Prima che gli insorti potessero raggiungere le regioni turche, però, Baba Ishaq venne catturato e impiccato dai Selgiuchidi.
Credendolo ancora vivo, però, i ribelli continuarono ad attaccare i Selgiuchidi, sconfiggendoli ancora una volta a Konya. Terrorizzato, il sultano abbandonò la città per rifugiarsi a Kubadabad, presso il suo visir Saʿd al-Dīn Köpek. L'esercito di Erzurum giunse a dar man forte a quello selgiuchide e, con una certa difficoltà, i due eserciti riuscirono a sedare la rivolta battendo gli insorti presso Malya nei pressi di Kırşehir.
Il sultanato mostrò tutta la sua debolezza quando le orde mongole, guidate da Bayju, invasero l'Anatolia nel 1241 e occuparono Erzurum. Per contenere l'invasione, Kaykhusraw riunì un esercito composto in gran parte da mercenari bizantini, armeni ed europei.
Nel 1243, Bayju tornò con una forza armata di trentamila uomini, mentre Kaykhusraw ne riuscì ad allineare ottantamila. Il 26 giugno 1243, nella battaglia di Köse Dağ, il sultano fu sconfitto dalle orde mongole e si rifugiò a Antalya, lasciando i Mongoli a prendere e saccheggiare prima Sivas e poi Kayseri. Mentre i Mongoli si stavano ritirando nei loro quartieri invernali, vennero raggiunti da ambasciatori del sultano, che riuscirono a convincere Bayju a sottoscrivere una pace, con la promessa di consegnargli numerose piazzeforti e di pagargli sostanziosi tributi annuali.
La sconfitta subita dal Sultano marcò il declino del sultanato di Rum. Le diatribe attorno alla successione aprirono la strada alle successive ingerenze mongole nella conduzione politica del regno. Questo periodo di egemonia mongola nel regno selgiuchide viene chiamato Ilkhanato.
Alla sua morte nel 1246, Kaykhusraw II lasciò tre eredi maschi e una figlia, nati da tre mogli differenti, tutti ancora in giovane età, tra i sette e i dodici anni di età. I pretendenti erano:
La reggenza venne assicurata dal vizir Shams al-Din al-Isfahani, che divenne presto molto influente sposando la prima moglie del sultano, la madre di ʿIzz al-Dīn Kay Kāwus, che salirà al trono con il nome di Qilij Arslan IV. Tuttavia, i Mongoli imporranno, nel 1248, un triumvirato diviso con i fratelli.
Nonostante dovesse regnare in un momento molto perturbato, il Sultano Kaykhusraw II avviò la costruzione di un buon numero di caravanserragli. La corte di Ağzikara Han, Incir Han, Kirkgöz Han, Pazar Han sorto nelle prossimità di un ponte costruito nella medesima epoca, Cimcimli Sultan Han, Çekereksu Han, Ibipsa Han, Çiftlik Han, Kargı Han, Susuz Han, Çakallı Han, Ezinepazar Han e Şarafsa Han.
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