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La fabbrica di cioccolato (Charlie and the Chocolate Factory) è un film del 2005 diretto da Tim Burton.
Il film ha come interprete principale Johnny Depp ed è tratto dall'omonimo romanzo di Roald Dahl.
Dal libro era stato precedentemente tratto un altro adattamento nel 1971, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, di Mel Stuart, con Gene Wilder, al quale, però, Burton ha detto di non essersi ispirato per il suo, cercando invece di tornare allo spirito originale del romanzo di Dahl.[senza fonte]
Charlie Bucket è un bambino che vive con la sua famiglia, composta dai genitori, dai nonni paterni George e Georgina e dai nonni materni Joe e Josephine. I sette membri della famiglia Bucket, a causa della loro grande povertà, vivono tutti insieme in una malandata casetta di legno e sono costretti a mangiare solamente zuppa di cavoli. Charlie adora il cioccolato, ma ha una disponibilità economica tale da poterne mangiare una sola tavoletta all'anno come regalo per il suo compleanno.
Una sera nonno Joe racconta a Charlie che, vent'anni prima, lavorava nel primo negozio aperto da colui che sarebbe diventato il più famoso produttore di dolci del mondo, l'enigmatico Willy Wonka. Cinque anni dopo, siccome i suoi dolci avevano cominciato ad essere apprezzati e desiderati in tutto il mondo, il signor Wonka aprì nella loro città la più grande fabbrica di cioccolato mai esistita, in cui nonno Joe lavorò come operaio. Purtroppo i rivali di Wonka, invidiosi dei suoi dolci e del suo successo, inviarono delle spie per rubare le sue ricette segrete, al punto che Wonka fu costretto a chiudere la fabbrica, licenziando i dipendenti. Nonostante Wonka avesse detto di voler chiudere per sempre la fabbrica, essa ricominciò a funzionare dopo alcuni anni, ma i lavoratori non furono riassunti e nessuno fu mai più visto entrare o uscire dalla fabbrica, quindi non si è mai scoperto chi vi lavori.
La mattina dopo Willy Wonka fa un annuncio che sconvolge il mondo intero: ha ideato un concorso in cui chi troverà cinque biglietti d'oro nascosti in altrettante tavolette di cioccolato da lui prodotte, che potrebbero trovarsi in qualsiasi punto vendita in tutto il mondo, avrà la possibilità di visitare la sua grandiosa fabbrica, e uno dei cinque visitatori vincerà un premio speciale. Non appena la notizia si diffonde, i negozi di dolci vengono presi d'assalto e, dopo poco tempo, i primi quattro biglietti vengono trovati da quattro bambini: Augustus Gloop, da Düsseldorf, Germania, goloso e obeso; Veruca Salt, dal Buckinghamshire, Inghilterra, ragazzina capricciosa e viziata dal ricco padre; Violetta Beauregarde, da Atlanta, Georgia, una bambina vanitosa ed arrogante, campionessa mondiale di gomma da masticare e vincitrice di numerosi premi; Mike Teavee da Denver, Colorado, un bambino molto intelligente e scontroso dipendente da televisione e videogiochi.
Nel frattempo il padre di Charlie viene licenziato dal suo lavoro di operaio, in quanto la fabbrica ha acquistato un macchinario automatico per svolgere il lavoro del signor Bucket. L'ultimo biglietto viene trovato per puro caso da Charlie, in una tavoletta di cioccolato comprata con dei soldi trovati per strada, dopo due tentativi falliti. Il bambino, accompagnato da nonno Joe, entra quindi nella fabbrica del signor Wonka, sebbene inizialmente volesse vendere il biglietto d'oro per ricavare soldi per la famiglia.
Durante il giro della fabbrica, una serie di flashback rivelano il passato di Willy Wonka: egli è figlio dell'intransigente dentista Wilbur Wonka, che gli faceva portare un apparecchio ortodontico enorme e non gli concedeva neanche il più piccolo dolciume. In seguito a una notte di Halloween, dopo che il padre gli aveva gettato i dolci raccolti nel fuoco, il piccolo Willy riuscì di nascosto a recuperare e mangiare un cioccolatino. Da allora la passione per il cioccolato cambiò il corso della sua vita, tanto che il bambino decise di scappare da casa, anche se il padre gli promise che se fosse tornato non lo avrebbe più ritrovato. La promessa venne mantenuta: quando Willy volle tornare a casa scoprì che essa era scomparsa, costringendolo a cavarsela da solo. Dopo aver chiuso la fabbrica a causa dei furti delle ricette, decise di riaprirla avendo trovato dei nuovi e fedeli operai negli indigeni Umpa Lumpa.
Durante il giro all'interno della fabbrica a differenza di Charlie, gli altri quattro bambini si rivelano antipatici e disubbidienti e vengono coinvolti in bizzarri incidenti a causa dei quali escono di scena uno dopo l'altro: Augustus cade in un fiume di cioccolato da cui stava tentando di bere e viene risucchiato da un tubo che preleva il cioccolato per portarlo nei vari reparti; Violetta prova su di sé una gomma da masticare ancora sperimentale e si gonfia trasformandosi in un enorme mirtillo; Veruca viene aggredita e gettata nello scarico dei rifiuti da un gruppo di scoiattoli addestrati per sgusciare le noci, dopo aver cercato di prenderne uno; Mike si fa teletrasportare da un apparecchio per trasferire le barrette Wonka in televisione e diventa piccolissimo.
Solo Charlie si comporta bene ed esce indenne dalla fabbrica vincendo il premio speciale, ovvero la fabbrica stessa. Il signor Wonka accompagna Charlie e il nonno a casa con un singolare ascensore di vetro volante dal quale durante il viaggio, i tre vedono gli altri bambini uscire malconci dalla fabbrica: Augustus è ricoperto di cioccolato e si lecca le dita; Violetta è stata riportata alle sue dimensioni normali venendo centrifugata ed è diventata molto elastica ma ha ancora la pelle blu; Veruca e suo padre sono ricoperti di spazzatura; Mike è diventato altissimo e piatto in quanto è stato messo nel tira-impasto. Arrivati a casa, Willy racconta a Charlie di come gli sia venuta l'idea del concorso: poco tempo prima, mentre si stava facendo tagliare i capelli dagli Umpa Lumpa, notò di avere un capello bianco, quindi capì che stava invecchiando, si chiese chi avrebbe badato alla fabbrica e agli Umpa Lumpa quando lui non ci fosse stato più e si disse di avere bisogno di un erede, decidendo così di far visitare a cinque bambini la sua fabbrica e di lasciarla in eredità a quello più bravo. Charlie è felice del premio, ma scopre che per poter dirigere la fabbrica dovrebbe trasferirsi lì e lasciare per sempre la sua famiglia. Charlie rinuncia quindi al posto di direttore, lasciando Wonka deluso.
Un anno dopo, Charlie incontra di nuovo il signor Wonka e gli domanda cosa abbia contro le famiglie. Willy rivela allora il difficile rapporto che aveva con il padre, e i due decidono di andarlo a trovare. Willy ritrova quindi il padre, che lo riconosce per la sua dentatura, e i due si riappacificano, mentre Charlie scopre che il padre di Willy ha appeso ai muri della casa tutti gli articoli di giornale che parlano del figlio, capendo che non aveva mai smesso di volergli bene. Da allora Willy e Charlie lavorano insieme alla fabbrica, a una sola condizione: il trasferimento della famiglia insieme alla cadente casetta all'interno della fabbrica, nella stanza del cioccolato. Grazie al lavoro di Charlie (ed anche al nuovo lavoro di suo padre, nuovamente assunto in qualità di manutentore addetto alla riparazione della macchina che lo aveva sostituito), la famiglia Bucket da quel momento riesce a permettersi un tenore di vita e dei cibi migliori e Willy Wonka trova finalmente quello che non ha mai avuto: una famiglia.
Nella scena finale si scopre anche l'identità del narratore che ha raccontato, come voce fuori campo, tutta la storia del film, ovvero un Umpa Lumpa della fabbrica.
La Warner Bros. Pictures comprò i diritti per un adattamento cinematografico de La fabbrica di cioccolato nel 1999, con Gary Ross previsto alla regia e Scott Frank alla sceneggiatura. John C. Reilly espresse il suo interesse nell'interpretare Willy Wonka e nel 2001 Marilyn Manson affermò di dover essere ingaggiato per la parte. Ross lasciò il progetto nel 2001 e furono considerati per la direzione Rob Minkoff e Martin Scorsese, mentre Gwyn Lurie iniziò la riscrittura del copione nel febbraio del 2002. Il 26 maggio 2003 Tim Burton fu ingaggiato alla regia[1] e giudicò negativamente le bozze di sceneggiatura già scritte, che ritraevano Wonka come una figura paterna per Charlie Bucket.[2] Commissionò quindi la scrittura della pellicola a Pamela Pettler, con la quale aveva già lavorato per La sposa cadavere, e John August, che lo aveva affiancato in Big Fish - Le storie di una vita incredibile.
Vi furono numerosi attori scartati durante la selezione del cast del film, come confermato da notstarring.com's.[3] Tra i vari nomi vi furono Jim Carrey, Nicolas Cage,[4] Michael Keaton e Christopher Walken. Patrick Stewart confermò di aver fatto un'audizione per il film. Per il ruolo di Willy Wonka, i produttori del film favorivano Robert De Niro, ma Burton era già intenzionato ad ingaggiare Johnny Depp.[5] Robin Williams fu un altro nome scartato.[6] Nel 2003 il giovane attore britannico Freddie Highmore fu ingaggiato per il ruolo di Charlie Bucket nello stesso momento in cui Depp veniva confermato in quello del signor Wonka, del quale ideò anche la capigliatura, ispirandosi ad Anna Wintour (da cui "prende in prestito" anche i famosi occhiali).[7]
Le riprese si completarono alla fine del 2004. Il film fu girato interamente nei Pinewood Studios inglesi, pur essendo una produzione americana. Burton non volle usare ambientazioni digitali perché convinto che i bambini recitassero meglio su un set vero. Fu anche per questa scelta che si decise di far interpretare tutti gli Umpa Lumpa a Deep Roy, ripreso numerose volte per poi montare le immagini insieme e realizzare i 165 Umpa Lumpa. L'attore recitò quindi ogni scena svariate volte. Pur essendo una pellicola di genere fantastico, molti elementi della sceneggiatura trovano riscontro nella realtà: delle 110.000 caramelle realizzate, 1.850 erano reali (le restanti invece erano di plastica) e per la loro produzione è stato siglato un accordo con la Nestlé, e 40 scoiattoli furono davvero addestrati a rompere le noci dalla nascita fino ai sei mesi di età per realizzare la scena che li vede protagonisti insieme a Veruca Salt. Per poter girare tutte le riprese necessarie per tale scena furono impiegate 10 settimane. Il padre di Willy Wonka, interpretato da Christopher Lee, non è presente nel romanzo originale di Roald Dahl e nel primo film ed è stato ideato specificatamente per il film di Burton, per dare a Wonka una storia familiare alle spalle.
La colonna sonora originale fu scritta da Danny Elfman, frequente collaboratore del regista Tim Burton. La colonna sonora di Elfman è basata intorno a tre temi primari - un domestico tema familiare per i Bucket, generalmente introdotto da flauti alti; un mistico valzer guidato dagli archi per Willy Wonka; ed un tema molto allegro per la fabbrica per orchestra, comprensivo di pezzi al sintetizzatore da lui stesso eseguiti e della diminuita voce cantante degli Umpa Lumpa.
Elfman scrisse anche e cantò in quattro delle canzoni. I testi degli Umpa Lumpa sono adattati dal libro originale e perciò accreditati a Roald Dahl. Ogni canzone nella colonna sonora è progettata per un differente archetipo. Wonka's Welcome Song (unica canzone non tratta dal romanzo) è un tema allegro in modo esasperante, una canzonetta da parco-giochi, Augustus Gloop si rifà ad uno spettacolo bollywoodiano (come suggerito da Deep Roy); Violet Beauregarde è un funk anni settanta; Veruca Salt è una tipica canzone pop/psichedelica anni sessanta; e Mike Teavee è un tributo al pop britannico anni settanta e alle hair band degli anni ottanta.
La fabbrica di cioccolato ha guadagnato 56 178 450 di dollari nel suo weekend di apertura, il quinto più alto fine settimana di apertura lordo per il 2005, ed è rimasto al numero 1 per due settimane.[8] 2,2 milioni di dollari del weekend di apertura lordi provenivano da 65 sale IMAX.[9] Al momento dell'uscita, i guadagni di apertura del film hanno segnato il record di Depp fino ad oggi, superando i 46 630 690 di dollari di apertura di Pirati dei Caraibi. La sua buona performance complessiva è stata attribuita a recensioni ampiamente favorevoli da parte della critica.[10] Secondo l'exit poll in studio condotto durante il weekend di apertura, il 54% del pubblico del film aveva meno di 18 anni e la maggioranza era di sesso femminile.[9]
Alla fine, il film ha incassato 206 459 076 di dollari negli Stati Uniti e 268 509 687 di dollari in paesi stranieri, arrivando a un totale mondiale di 474 968 763 di dollari partendo da un budget di 150 milioni di dollari[11]. È stato il 58° film con il maggior incasso di tutti i tempi quando è uscito, il settimo più alto per gli Stati Uniti nel 2005 e l'ottavo più alto al mondo nel 2005.[8] Nel Regno Unito, La fabbrica di cioccolato è stato il quarto film di maggior incasso dell'anno.[12] Il film è anche il sedicesimo film musical con il maggior incasso di tutti i tempi e rimane il secondo maggior incasso di Tim Burton dietro solo ad Alice in Wonderland del 2010.[13]
Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, l'83% di 230 recensioni è positivo e la valutazione media è 7,2/10.[14] Secondo Metacritic, il film ha un punteggio medio ponderato di 72 su 100 da 40 recensioni della critica.[15] Il pubblico intervistato da CinemaScore ha assegnato al film un voto medio "A–".[16]
A. O. Scott del New York Times ha dato una recensione positiva, scrivendo "nonostante le ricadute e le imperfezioni, alcune delle quali gravi, il film di Mr. Burton riesce a fare ciò che troppo pochi film rivolti principalmente ai bambini sanno ancora come tentare, che è nutrire, anche saturare, l'appetito giovanile per la sorpresa estetica". Scott ha anche elogiato la scenografia di Alex McDowell, paragonando l'aspetto della fabbrica a qualcosa di Metropolis di Fritz Lang.[17] Mick LaSalle del San Francisco Chronicle ha trovato il film il "miglior lavoro degli ultimi anni" di Burton. Se tutte le risate vengono da Depp, che dà a Willy i modi di una classica diva di Hollywood, il cuore del film viene da Highmore, un giovane interprete dotato la cui interpretazione è sincera, profonda e non forzata in un modo che è raro in un attore bambino".[18] Peter Travers ha scritto su Rolling Stone che "l'interpretazione deliziosamente folle di Depp su Willy Wonka richiede di essere vista. Depp va più in profondità per trovare i lividi sul cuore segreto di Wonka di quello che ha fatto Gene Wilder. Depp e Burton potrebbero volare troppo in alto sul vapori di pura immaginazione, ma è difficile non rimanere affascinati da qualcosa di così gustoso E che ne dici di quell'esercito di Oompa-Loompas, tutti interpretati da Deep Roy, sul crack."[19]
La performance di Johnny Depp nei panni di Willy Wonka è stata divisiva tra i critici. Roger Ebert, che era soddisfatto del film in generale, è rimasto deluso dalla performance di Depp: "A cosa stava pensando Depp? In Pirati dei Caraibi stava canalizzando Keith Richards, il che potrebbe averci preparato a cercare possibili ispirazioni per questa performance."[20] Ann Hornaday del Washington Post ha criticato la recitazione di Depp: "L'effetto cumulativo non è carino. Né è stravagante, divertente, eccentrico o anche leggermente interessante. In effetti, durante la sua esibizione fatata e sdolcinata, Depp sembra essere così forte per la stranezza che l'intera impresa inizia a senti come quelle occasioni atroci in cui i tuoi genitori hanno cercato di essere alla moda".[21] Owen Gleiberman di Entertainment Weekly ha elogiato la performance di Depp, scrivendo "mantiene il paradosso, il mistero, di Willy Wonka: un misantropo che ha poca pazienza per i bambini, che non riesce nemmeno a pronunciare la parola 'genitori' senza imbavagliare, eppure che inventa per quegli stessi bambini le caramelle più pure e golose del sogno di zucchero della sua immaginazione."[22]
Nel 2004, durante le interviste sul set durante le riprese, Tim Burton ha definito "sdolcinato" il film del 1971 Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, aggiungendo: "Molte persone sono grandi fan del film e ne sono soggiogati. Io non ero uno di loro".[23][24] Johnny Depp ha reso omaggio a Gene Wilder, che ha interpretato Willy Wonka nel primo adattamento. Depp considerava la performance di Wilder "brillante ma sottile". Ha detto di aver avuto "grandi aspettative da soddisfare, però. Gene Wilder ha fatto un lavoro fantastico in quel film nei primi anni Settanta".[23][25]
Nel 2005, prima dell'uscita del nuovo film, Wilder ha detto di essere a conoscenza dei complimenti di Depp. Mentre Wilder apprezzava Depp, era insolitamente critico nei confronti della produzione complessiva di Burton affermando: "Sono solo alcune persone sedute a pensare 'Come possiamo fare più soldi?'. Perché altrimenti dovresti rifare Willy Wonka? Non vedo il senso di tornare indietro e rifare tutto da capo."[26][27][28] I realizzatori hanno sottolineato che la produzione del 2005 di Charlie e la fabbrica di cioccolato era un adattamento del libro del 1964 piuttosto che un remake del film del 1971. Depp ha trovato le osservazioni di Wilder "deludenti" dicendo: "Posso capire da dove viene, immagino. Quando non hanno mai fatto nulla per soldi? Nessuno ha mai girato un film nella storia del cinema senza aspettarsi un ritorno sul proprio investimento".[29]
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