Marino Grimani (doge)

Al giorno d'oggi, l'importanza di Marino Grimani (doge) è innegabile nella nostra vita quotidiana. Che sia per la sua rilevanza storica, per il suo impatto sulla società o per la sua influenza su diversi aspetti della nostra vita, Marino Grimani (doge) ha catturato l'attenzione e l'interesse di molte persone in tutto il mondo. In questo articolo esploreremo in modo approfondito tutto ciò che rappresenta Marino Grimani (doge), la sua evoluzione nel tempo e la sua rilevanza oggi. Attraverso un'analisi dettagliata, esamineremo i diversi aspetti che rendono Marino Grimani (doge) un argomento di grande importanza e interesse per un vasto pubblico. Unisciti a noi in questo viaggio attraverso la storia, il significato e l'attualità di Marino Grimani (doge), e scopriamo insieme perché è un argomento che merita la nostra attenzione.

Marino Grimani
Ritratto del doge Marino Grimani di Jacopo Tintoretto, 1578, Los Angeles County Museum of Art
Doge di Venezia
Stemma
Stemma
In carica26 aprile 1595 –
25 dicembre 1605
PredecessorePasquale Cicogna
SuccessoreLeonardo Donà
NascitaVenezia, 1º luglio 1532
MorteVenezia, 25 dicembre 1605 (73 anni)
SepolturaChiesa di San Giuseppe di Castello, Venezia
DinastiaGrimani
PadreGirolamo Grimani
MadreDonata Pisani
ConsorteMorosina Morosini

Marino Grimani (Venezia, 1º luglio 1532Venezia, 25 dicembre 1605) fu l'89º doge della Repubblica di Venezia dal 26 aprile 1595 fino alla sua morte.

Figlio di Girolamo e Donata Pisani, uomo ricchissimo e abile politico, il suo dogado rimase famoso per due motivi: le splendide feste per l'incoronazione di sua moglie Morosina Morosini a Dogaressa (1597) e l'inizio degli scontri tra Papato e Repubblica che sfoceranno, sotto il governo del suo successore Leonardo Donato, nell'Interdetto per Venezia, con lunghi strascichi nei rapporti tra la Chiesa e la Serennissima (16061607).

Biografia

Carriera politica

Uomo ricco e potente, il Grimani fece una rapida carriera: podestà, ambasciatore per lunghissimo tempo presso il papa, consigliere dogale, Savio.

Nominato cavaliere, sfruttò le sue ingenti ricchezze per accattivarsi il favore del popolo, così divenne presto uno degli uomini più influenti di Venezia.

Alla morte del doge Pasquale Cicogna si candidò infine alla massima carica della Repubblica.

Dogato

Portale con stemma di Marino Grimani (1596).

Dopo ben sessantotto scrutini nessuno dei concorrenti proposti alla carica di Doge era riuscito a raggiungere il quorum, a causa degli intrighi fra i vari nobili. Il Grimani, uomo di fiuto politico non indifferente, riuscì, grazie a costosi "regali", a spezzare gli accordi tra i suoi concorrenti e a raggiungere il numero di voti necessari.

Il popolo festeggiò a lungo la sua elezione; le sfarzose celebrazioni proseguirono ininterrottamente per quasi un anno, per poi riprendere nel 1597 per la fastosa incoronazione a dogaressa della moglie Morosina Morosini. Il costo di tali festeggiamenti fu talmente alto che sino alla fine del Seicento non si ripeté più un evento simile.

Nel 1600 iniziavano gli attriti tra il Papato e Venezia. Tra il 1601 e il 1604 vennero emesse numerose leggi limitatrici del potere papale che garantivano alla Serenissima il massimo controllo sulle strutture clericali.

Alla fine del 1605 due ecclesiastici vennero imprigionati come criminali “comuni” (senza la concessione dei privilegi che sarebbero loro spettati), allora papa Paolo V, risentito, inviò proteste formali il 10 dicembre dello stesso anno.

Il Grimani, ammalato da tempo a causa degli strapazzi di feste e banchetti, morì il 25 dicembre 1605.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Doge di Venezia Successore
Pasquale Cicogna 26 aprile 1595 - 25 dicembre 1605 Leonardo Donà
Controllo di autoritàVIAF (EN15530106 · ISNI (EN0000 0000 7819 3974 · SBN RMLV071955 · CERL cnp01082064 · LCCN (ENn91021056 · GND (DE116836121 · BNF (FRcb125208180 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n91021056