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Massimo Pittau (Nuoro, 6 febbraio 1921 – Sassari, 20 novembre 2019) è stato un linguista e glottologo italiano, studioso della lingua sarda, della protosarda e della lingua etrusca. Pubblicò numerosi studi sulla civiltà nuragica e sulla Sardegna storica, esulando dal contesto meramente linguistico, e sulla filosofia del linguaggio.
Laureatosi in Lettere all'Università degli Studi di Torino ed in Filosofia all'Università degli Studi di Cagliari, conseguì la cattedra di docente nel 1959. Divenuto professore ordinario nella Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Sassari, vi ottenne nel 1971 la cattedra in Linguistica sarda e ne fu preside dal 1975 al 1978.
Le sue posizioni riguardo al dialetto nuorese (massima conservatività nell'ambito romanzo) sono vicine a quelle del linguista Max Leopold Wagner con cui fu in rapporto epistolare. Nel 1971 entrò a far parte della Società Italiana di Glottologia e circa 10 anni dopo nel Sodalizio Glottologico Milanese. Sostenne la funzione esclusivamente religiosa dei nuraghi, la cui origine egli additò in un influsso di origine anatolica e specificamente "lidia" (da cui il termine "sardiano", dalla capitale Sardi, per indicare questi influssi asiatici nel sardo).
Le sue tesi sul sostrato paleosardo, spiegato con il ricorso all'etrusco, non hanno mai trovato favore nella comunità scientifica.
Morì a 98 anni il 20 novembre 2019 a seguito di un malore che gli fece perdere l'equilibrio cadendo dal balcone della sua casa a Sassari.
Ha avuto quattro figli: Grazia, Marco, Elena e Lucia.
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