Tommaso Fiore

Tommaso Fiore è un argomento che ha catturato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Fin dalla sua nascita ha generato grande interesse e dibattito in diversi ambiti, dalla politica all’economia, alla cultura e allo spettacolo. La sua influenza si è estesa a vari ambiti della vita e il suo impatto continua ad essere oggetto di studio e analisi. In questo articolo esploreremo a fondo Tommaso Fiore e analizzeremo la sua rilevanza nella società odierna. Dalla sua origine alla sua evoluzione, ne esamineremo il ruolo nel mondo contemporaneo e rifletteremo sul suo significato per il futuro.

«E dovunque muri e muretti, non dieci, non venti, ma più, molti di più, allineati sui fianchi di ogni rilievo, orizzontalmente, a distanza anche di pochi metri, per contenere il terreno, per raccoglierne e reggerne un po' tra tanto calcare. Mi chiederai come ha fatto tanta gente a scavare ed allineare tanta pietra. Io penso che la cosa avrebbe spaventato un popolo di giganti. Questa è la Murgia più aspra e sassosa; non ci voleva meno che la laboriosità d'un popolo di formiche»

Tommaso Fiore negli anni '20

Tommaso Fiore (Altamura, 7 marzo 1884Bari, 4 giugno 1973) è stato uno scrittore e politico italiano. È molto noto, soprattutto in Puglia e nella sua città natale Altamura, per la sua attenzione, le sue descrizioni e studi sulle condizioni disumane dei contadini (i cosiddetti "cafoni") pugliesi e meridionali dell'epoca. È anche noto per il suo libro, vincitore del Premio Viareggio Un popolo di formiche. Negli anni '20 è stato anche sindaco della sua città natale Altamura. Durante il ventennio fascista, si oppose strenuamente al fascismo e fu per questo inviato al confino nel 1942 e incarcerato nel 1943.

Biografia

Nato in una famiglia operaia, dopo studi classici presso la facoltà di Lettere, divenne docente nei licei classici. Meridionalista convinto di parte socialista, lottò sempre per le autonomie e per il federalismo meridionalista, fu guida di un gruppo di giovani intellettuali e si occupò delle condizioni del Mezzogiorno e, in particolare, di quelle dei contadini. Divenne sindaco di Altamura nel 1920 e fu un radicale oppositore del Fascismo. Fu incarcerato nel 1942 e nel 1943 per l'intensa propaganda antifascista.

Collaborò con «La Rivoluzione liberale» di Piero Gobetti e con «Quarto Stato» di Pietro Nenni e Carlo Rosselli, dove pubblicò un programma socialista per il Mezzogiorno.

Perdette il figlio Graziano nella strage di via Niccolò dell'Arca a Bari del 28 luglio 1943.

Nell'immediato dopoguerra fu incaricato dell'insegnamento di lettere latine nell'Università degli Studi di Bari e fu anche Provveditore agli Studi.

Nel 1952 il suo volume Un popolo di formiche si aggiudicò il prestigioso Premio Viareggio.

Fu iniziato in Massoneria nella Loggia Millesettecentonovantanove di Altamura il 19 agosto 1909 e il 7 febbraio 1915 divenne Maestro massone. Si dedicherà all'attività accademica ed alla scrittura fino alla sua morte avvenuta nel 1973. È sepolto nel cimitero di Bari nell'area Monumentale.

Opere

Note

  1. ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
  2. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 123.

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