Nell'articolo di oggi parleremo di Sebastiano Timpanaro, un argomento che nel tempo ha catturato l'attenzione di tantissime persone. Sebastiano Timpanaro è un concetto che ha generato dibattiti e discussioni in diversi ambiti, dal livello personale a quello professionale. Fin dalla sua comparsa, Sebastiano Timpanaro ha suscitato l'interesse di ricercatori, esperti e curiosi che cercano di comprenderne ulteriormente il significato e il suo impatto sulla società. Nel corso della storia, Sebastiano Timpanaro ha dimostrato la sua capacità di influenzare il modo in cui le persone pensano e agiscono, e in questo articolo esploreremo alcune delle ragioni alla base della sua rilevanza e della sua continua presenza nelle nostre vite.
S'impegnò anche in politica, militando inizialmente nella sinistra interna del Partito Socialista Italiano; nel 1964 aderì al Psiup e nei primi anni settanta al Pdup. In seguito, rimanendo coerente con le sue idee leniniste, guardò con interesse al progetto di Rifondazione Comunista, senza però mai iscriversi al partito.
E' sepolto nel Cimitero Monumentale della Misericordia dell'Antella, Comune di Bagno a Ripoli, provincia di Firenze.
Timpanaro e Lachmann
Nella fondamentale monografia La genesi del metodo del Lachmann, edita per la prima volta nel 1963, Timpanaro ripercorre i lineamenti di storia della filologia, con particolare riferimento alle molteplici intuizioni e agli spunti che hanno preceduto l'opera di Karl Lachmann e a cui lo studioso tedesco aveva poi dato una sistematica e organica formulazione; ancor oggi il cosiddetto metodo di Lachmann, pur rivisitato nel corso dei decenni, rimane basilare per approntare l'edizione critica di un testo, soprattutto di un autore latino o greco.
Timpanaro e L'infinito
In un articolo del 1966, intitolato Di alcune falsificazioni di scritti leopardiani, Timpanaro ha fornito la dimostrazione che i tre abbozzi de L'infinito di Giacomo Leopardi, pubblicati in Tutte le opere, a cura di Francesco Flora, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1940, sono in realtà dei falsi.
Opere
La filologia di Giacomo Leopardi, Firenze, Le Monnier, 1955.
La genesi del metodo del Lachmann, Firenze, Le Monnier, 1963.
Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Pisa, Nistri-Lischi, 1965.
Il lapsus freudiano. Psicanalisi e critica testuale, Firenze, La Nuova Italia, 1975.
Contributi di filologia e di storia della lingua latina, Roma, Edizioni dell'Ateneo & Bizzarri, 1978.
Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Pisa, Nistri-Lischi, 1980.
Paul H. T. d'Holbach, Il buon senso, Introduzione, traduzione e note di Sebastiano Timpanaro, Milano, Garzanti, 1985.
Per la storia della filologia virgiliana antica, Roma, Salerno editrice, 1986.
Marco Tullio Cicerone, Della divinazione, Testo criticamente riveduto, introduzione, traduzione e note di Sebastiano Timpanaro, Milano, Garzanti, 1988.
Nuovi contributi di filologia e storia della lingua latina, Bologna, Pàtron, 1994.
Nuovi studi sul nostro Ottocento, Pisa, Nistri-Lischi, 1995.
Sul materialismo, Milano, Unicopli, 1997
Il verde e il rosso. Scritti militanti (1966-2000), a cura di Luigi Cortesi, Roma, Odradek, 2001.
Virgilianisti antichi e tradizione indiretta, Firenze, Olschki, 2001.
Contributi di filologia greca e latina, a cura di Emanuele Narducci, Firenze, Università degli studi, 2005.
Alcune osservazioni sul pensiero di Leopardi, presentazione di Antonio Prete, Chieti, Solfanelli, 2015