Antigone (Euripide)

In questo articolo analizzeremo Antigone (Euripide) da diverse prospettive, esplorando il suo impatto sulla società odierna e la sua rilevanza in diversi ambiti. Dalla sua origine alla sua evoluzione nel corso degli anni, Antigone (Euripide) ha avuto un ruolo fondamentale in diversi aspetti della vita quotidiana. Attraverso un approccio multidisciplinare, affronteremo le varie sfaccettature di Antigone (Euripide), analizzando la sua influenza sulla cultura, l'economia, la politica e la tecnologia. Inoltre, esamineremo l’importanza di Antigone (Euripide) nel contesto attuale e rifletteremo sul suo ruolo nella costruzione di un futuro sostenibile e inclusivo.

Antigone
Tragedia di cui restano frammenti
Rappresentazione artistica di Antigone
AutoreEuripide
Titolo originaleἈντιγόνη
Lingua originaleGreco antico
AmbientazioneTebe
Prima assolutatra il 420 a.C. e il 406 a.C.
Teatro di Dioniso, Atene
 

Antigone (in greco antico: Ἀντιγόνη?) è una tragedia scritta da Euripide, in gran parte perduta. L'analisi metrica ha portato a stimare che l'autore l'abbia composta in tarda età, tra il 420 e il 406 a.C., sebbene la datazione resti incerta. Di quest'opera conosciamo alcuni frammenti e alcune informazioni di Aristofane di Bisanzio, bibliotecario della biblioteca di Alessandria d'Egitto. Oltre all'opera omonima di Sofocle è nota anche un'Antigone di Astidamante, che vinse le Dionisie del 341 a.C.

Trama

I frammenti della Antigone euripidea non ci aiutano nel capire la trama, ma Aristofane di Bisanzio tramanda che il dramma di Euripide differiva da quello sofocleo in tre punti: Emone era scoperto con Antigone mentre seppellivano simbolicamente Polinice; inoltre, Emone e Antigone erano sposati ed avevano un figlio, Meone.

Gli studiosi moderni interpretano questo commento per indicare che il dramma di Euripide si sviluppasse grosso modo sulle linee di quello sofocleo, a parte questi tre particolari e che, probabilmente, ci fosse il lieto fine, invece che le morti di Emone e Antigone come in Sofocle. Un frammento contiene una preghiera al dio Dioniso, suggerendo la possibilità che Dioniso fosse il deus ex machina che salvava Antigone ed Emone e preannunciava la nascita di Meone.
Molti altri frammenti concernono amore e matrimonio, tanto da condurre molti studiosi ad ipotizzare che Antigone ed Emone fossero sposati in segreto.
Inoltre, due scene riportate su vasi attici indicherebbero che, invece, fosse Eracle il dio che salvava i due giovani, anche se sussiste forte la possibilità che tali scene derivassero non da Euripide, ma dall'omonimo dramma di Astidamante.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN201879718 · GND (DE4390268-6