Nel mondo di oggi, Limes germanico-retico è un argomento che ha acquisito grande rilevanza grazie al suo impatto su diversi aspetti della vita quotidiana. Dalle sue origini fino al suo impatto sulla società odierna, Limes germanico-retico è stato oggetto di studio e dibattito da parte di esperti di varie discipline. In questo articolo esploreremo in modo approfondito i diversi aspetti legati a Limes germanico-retico, dalla sua evoluzione nel tempo alla sua influenza sulla cultura popolare. Inoltre, analizzeremo il ruolo che Limes germanico-retico gioca nella vita delle persone oggi e la sua proiezione nel futuro.
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Confini dell'Impero romano | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (ii) (iii) (iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2005 |
Scheda UNESCO | (EN) Frontiers of the Roman Empire (FR) Frontières de l’Empire romain |
Il Limes germanico-retico è un insieme di fortificazioni di confine, forti e fortini ausiliari (castella), torri o postazioni di guardia (turres o stationes), mura o palizzate e un vallo, eretti dai Romani a protezione dei confini delle province della Germania superiore e della Rezia e che racchiudeva tra i fiumi Reno e Danubio, i cosiddetti territori degli Agri decumates.
Oggi molti storici, parlando di Limes, intendono quella parte di confine che si estendeva in Germania fra i fiumi Reno e Danubio, e che da Rheinbrohl, vicino a Neuwied, congiungeva Kelheim, dopo ben 548 km di strade, fortificazioni, torrette di avvistamento, fossati, agger e palizzate. Lungo il suo percorso, divenuto patrimonio dell'umanità sotto il patrocinio dell'UNESCO, si trovano gli importanti siti archeologici, con i relativi musei, di Aalen, Saalburg e Weißenburg in Baviera. Il 15 luglio del 2005 il limes germanico-retico è stato, infatti, incluso dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'umanità, unendosi al Vallo di Adriano, situato tra Scozia e Inghilterra (iscritto nel 1987). Nel 2008 a questa coppia si è aggiunto il Vallo Antonino.
Limes germanico-retico limes germanicus-raeticus limes renano | |
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Il limes germanico-retico nel 90, al termine delle campagne germaniche di Domiziano | |
Localizzazione | |
Stato attuale | Germania e Svizzera |
Regione | Germania superiore e Rezia |
Coordinate | 49°47′47″N 9°09′27″E / 49.796389°N 9.1575°E |
Informazioni generali | |
Tipo | strada militare romana affiancata da un vallum, oltre a fortezze legionarie, forti e fortini, burgi, ecc. |
Costruzione | Domiziano-260 |
Condizione attuale | numerosi resti antichi rinvenuti in varie località. |
Lunghezza | 548 km |
Inizio | Rheinbrohl |
Fine | Kelheim |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Impero romano |
Funzione strategica | a protezione delle province romane della Germania superior e Raetia |
Azioni di guerra | Guerre marcomanniche Invasioni barbariche del III secolo |
vedi bibliografia sotto | |
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L'opera cominciò sotto Vespasiano, il quale diede inizio alla penetrazione dell'area, grazie alle campagne del legato della Germania superiore, un certo Gneo Pinario Cornelio Clemente nel 74. Furono creati, infatti, i forti di Schleitheim, Hüfingen, Rottweil, Waldmossingen, Offenburg e Riegel am Kaiserstuhl.
Dieci anni più tardi, al termine delle campagne militari condotte dal figlio, Domiziano (dell'83-84), furono costruiti tutta una serie di fortini e strade militari nel Wetterau e Taunus (ad Hofheim am Taunus, Francoforte, Bergen, Hanau-Kesselstadt, Okarben, Altenstadt, Friedberg e Bad Nauheim), iniziando a creare il primo tratto fortificato del limes germanico-retico che congiungesse il fiume Lahn al fiume Meno.
Contemporaneamente più a sud si procedette all'occupazione dei territori di Nemeti e Triboci, percorrendo il corso del fiume Neckar da ovest ad est, e anche qui costruendo i nuovi forti a Ladenburg e a Heidelberg-Neuenheim, oltre al forte di Baden lungo la sponda destra del Reno, quasi di fronte ad Argentoratae.
Nella parte meridionale la penetrazione avveniva portando la linea di confine verso settentrione, con la costruzione di tutta una serie di nuovi forti ausiliari a Sulz, Geislingen, Rottenburg an der Laaber, Burladingen, Gomadingen, Donnstetten, Urspring e Günzburg, ed unendo così la fortezza militare di Argentoratae con la capitale della Rezia, Augusta Vindelicum.
La frontiera continuò a svilupparsi anche negli anni successivi, durante gli anni novanta, con la costruzione di nuovi forti a: Butzbach, Arnsberg, a Echzell (un forte tra i più grandi di ben 5,2 ettari), più a sud a Heidenheim (dove risiedette l'Ala II Flavia milliaria) e a Degerfeld.
Traiano potenziò un nuovo tratto di frontiera più ad est, o quando fu imperatore (98-100) oppure ai tempi in cui era ancora governatore della Germania superiore sotto Domiziano (attorno agli anni 92-96). Questo nuovo tratto collegava il fiume Meno con il Neckar, il cosiddetto limes di Odenwald, che dal Meno presso Wörth raggiunge il medio Neckar a Wimpfen.
Il successore Adriano, recatosi lungo la frontiera germano-retica, contribuì alla costruzione della linea dell'Alb, fatta di torri di guardia paragonabili al limes del Taunus-Wetterau-Odenwald, alla ricostruzione di numerosi forti in pietra ed al consolidamento di quanto fatto dai suoi predecessori. Il nuovo spostamento degli auxilia sulla nuova linea di frontiera, portò all'abbandono dei forti del retroterra come Wiesbaden ed Heddernheim.
È sotto Antonino Pio che molte delle torri e dei forti costruiti in precedenza in legno, furono ricostruiti interamente in pietra (a volte in siti differenti) e soprattutto si ebbe la definitiva evoluzione di questo tratto di limes tra Germania superiore e Rezia. Egli, infatti, già a partire dal 145-146 promosse l'abbandono della precedente linea di difesa dell'Odenwald-Neckar a favore di una posizione più avanzata di 30 km, ma non sappiamo se ciò comportò notevoli operazioni di guerra nell'area.
Sotto Caracalla, potrebbero essere stati aggiunti ulteriori sbarramenti, fossati, palizzate e terrapieni, in seguito alle prime invasioni degli Alemanni del 213, i quali continuarono a guerreggiare con i successori, da Alessandro Severo a Massimino Trace, fino a Gallieno. E quest'ultimo decise il definitivo abbandono ed evacuazione di tutti i territori ad est del Reno e a nord del Danubio, a causa delle continue invasioni delle tribù germaniche limitrofe degli Alemanni. Era il 260 circa.
Qui di seguito riportiamo il limes nella sua massima espansione per settore:
Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni del tratto di limes in Germania superiore, con relativa legenda:
Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni del tratto di limes in Rezia, con relativa legenda:
Forte/burgus lungo il limes |
località antica | località moderna | n. forte | dal | al | Misure | Unità ausiliarie presenti in differenti periodi |
Mappa |
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fortino | Freimühle | ? | non oltre il 260 | 53 m × 55 m = 0,29 ha | ||||
Forte di coorte | Schirenhof | 64 | 150 | 244/247 | 2,0 ha | Coh.I Flavia Raetorum | ||
fortino | Orthalde | 12/33 | ? | non oltre il 260 | 14,75 m × 15,15 m | |||
Forte di coorte | Unterböbingen | 65 | 150/160 | 266 | 2,0 ha | |||
Forte alare | Alae | Aalen | 66 | 150/155 | 259/260 | 6,07 ha | Ala II Flavia mill. | |
Forte di coorte eq. | Buch | 67 | 130/140 | 260 | 2,1 ha | Coh.III Thracum veterana | ||
Forte di coorte eq. | monumento | Dalkingen | 12/81 | 165 | 233/234 | a) 13,3 m × 14,5 m, costruzione in legno b) 12.6 m × 9,3 m, costruzione in pietra |
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Forte di numerus | Halheim | 67 a | 125/150 | 260 ca. | 0,67 ha | |||
Forte di coorte eq. o Ala di cavalleria |
Ruffenhofen | 68 | Traiano | 250 ca. | 190 × 197 = 3,7 ha | Coh.IX Batavorum mill.eq. | ||
Forte di coorte e numerus |
Dambach | 69 | Traiano/Antonino Pio | 260 ca. | a) 115 × 85 = 0,97 ha b) 187 × 115 = 2,15 ha |
Coh.II Aquitanorum eq. | ||
Forte di numerus | Unterschwaningen | Domiziano | 150/160 | 80 × 85 = 0,7 ha | ||||
Forte di coorte eq. | Mediana | Gnotzheim | 70 | Domiziano | 260 ca. | 153 × 143 = 2,2 ha | Coh.III Thracum eq. c.R. bis Torquata | |
Forte di numerus | Gunzenhausen | 71 | 150 | 241/242-260 ca. | ca. 86 × 80 = ca. 0,7 ha | |||
fortino | Schloßbuck | ? | non oltre il 260 | ca. 20 × 20 = ca. 0,04 ha | ||||
Forte di coorte eq. | Iciniacum | Theilenhofen | 71 a | 100 | 260 | 2,7 ha | Coh.III Bracaraugustanorum eq. | |
fortino | Gündersbach | ? | non oltre il 260 | 18 × 18 m = 360 m² | ||||
Forte alare | Biriciana | Weißenburg in Bayern | 72 | 90 | 253 ca. | a) 2,8 ha b) 3,1 ha |
Ala I Hispanorum Auriana | |
Forte di numerus | Sablonetum | Ellingen | 120 ca. | 233 ca. | 90 × 80 m = 0,72 ha | |||
Forte di numerus | Oberhochstatt | ? | 260 ca. | a) forte di terra/legno: ca. 80 m × ca. 80 m b) forte in pietra: ca. 80 m × ca. 80 m |
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centenarium | Burgsalach | 210 circa | non oltre il 260 | 32,60 (SO) × 32,40 (NO) × 31,90 (NE) × 32,60 (SE) m = 0,1 ha | ||||
fortino | Raitenbuch | non oltre il 260 | 18 × 18 m = 0,032 ha | |||||
fortino | Petersbuch | non oltre il 260 | 20,2 × 20,2 m = 0,04 ha | |||||
fortino in pietra | Biebig | non oltre il 260 | 39 × 42 m = ca. 0,15 ha | |||||
fortino in pietra | Hegelohe | non oltre il 260 | 20,25 (20,20) x 20,15 (20,10) = ca. 0,04 ha | |||||
Forte di numerus | Böhming | 73 a | Prima metà del II secolo |
242/244-260 | 95 × 85 m = 0,73 ha | |||
Forte di coorte eq. | Vetoniana | Pfünz | 73 | 80 ca. | 233 ca. | max. 189 (187) × 145 (144) m = 2,5 ha | Coh.I Breucorum eq. c.R. | |
fortino | Güßgraben | non oltre il 260 | 18,5 × 18,5 m = 0,03 ha | |||||
fortino | Seeberg | non oltre il 260 | 17 × 17 m = 0,03 ha | |||||
Forte alare | Germanicum | Kösching | 74 | 80 ca. | 241 ca. | 4,3 ha | Ala I Augusta Thracum (?) Ala I Flavia Gemelliana |
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Forte alare | Celeusum | Pförring | 75 | 80 ca. | Prima metà del III secolo |
3,9 ha | Ala I Flavia singularium c.R. pia fidelis | |
Forte di coorte | Abusina | Eining | 80 ca. | V secolo | 1,8 ha | Coh.IV Gallorum vexill. Coh.II Tungrorum mill. eq. vexill. Coh.IV Tungrorum mill. eq. Coh.III Britannorum eq. |
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Fortezza di vexill. legionaria |
Unterfeld | 172 | 179 | 328 × > 320 m = über 10,6 ha | vexill. Legio III Italica | |||
Fortezza legionaria | Castra Regina | Ratisbona | 179 | IV secolo | 24,5 ha | Legio III Italica |
Le continue invasioni barbariche del III secolo, in particolare degli Alemanni, oltre alla contemporanea secessione della parte occidentale dell'impero (Impero delle Gallie), guidata dal governatore di Germania superiore ed inferiore, Postumo, costrinsero l'allora imperatore Gallieno ad abbandonare il territorio degli agri decumates, riportando il limes ai grandi fiumi: ad ovest del Reno (cfr. limes alto germanico) e a sud del Danubio (cfr. limes retico). Era il 259-260.
Si trattava di una palizzata con tronchi di quercia del diametro di circa 30 cm, conficcati nella terra per non meno di un metro, e che si innalzavano per circa 3 metri sopra il livello del terreno. Questa palizzata era stata eretta solo dove non scorreva il fiume, non tanto come forma di barriera protettiva, ma per segnare il margine esterno dell'Impero. Cominciava in Germania superiore, dove la frontiera si allontana dalla riva sinistra del Reno, attraversa il Taunus, il Wetterau e finisce sul Meno. Riprende nell'Odenwald, termina sul fiume Neckar e riprende con il limes dell'Alb, e cessa sul Danubio presso Eining.
Il limes della zona del Taunus e del Wetterau fu completato sotto Antonino Pio, aggiungendo alla palizzata preesistente, un terrapieno ed un fossato a forma di "V" (largo tra i 6-7 metri e profondo circa 2 metri), il cosiddetto "Pfahlgraben", posizionato tra la palizzata e le torrette di avvistamento. In alcuni casi era stato sostituito il terrapieno ed il fossato con un muro di pietre, ed in alcuni punti c'erano interruzioni del terrapieno e del fossato. Quest'ultima modifica potrebbe risalire però all'epoca di Marco Aurelio o di Commodo in seguito alle Guerre marcomanniche, a causa dell'invasione dei Catti del 161-162 e del 170-172.
Nella Rezia il limes subiva una differente modifica, con la sostituzione di un muro di pietra (spesso 1,2 metri ed alto 3-4 metri) al posto della palizzata. Questo limes è oggi chiamato degli storici/archeologi, il "Teufelsmauer" (Muro del diavolo).
La linea spesso ininterrotta di fortificazioni in alcune regioni dell'Europa e dell'Africa è rimasta talora segnata dalla persistenza di toponimi che in diverse lingue riflettono l'antica installazione di castra, castella, burgi, turres e valla: toponimi quali chester, chastre, kastro, casr, castle, kasteel, Kastell, bourg, Burg, bordj, Turm, wall, valul ecc.
Qui sotto trovate l'elenco da nord a sud e da ovest ad est di tutti i siti lungo la strada che percorre l'intero limes:
In Rezia:
Limes Congress:
Altri testi: