Nell'articolo di oggi vogliamo esplorare l'affascinante mondo di Sull'amore per le ricchezze. Dalla sua comparsa fino al suo impatto sulla società attuale, Sull'amore per le ricchezze è stato oggetto di attenzione e dibattito in diverse aree. In questo articolo esamineremo la sua evoluzione nel tempo, le sue molteplici sfaccettature e la sua influenza su diversi aspetti della vita. Inoltre, analizzeremo la sua rilevanza nel contesto attuale e il suo potenziale per il futuro. Sull'amore per le ricchezze è un argomento affascinante che non smette mai di sorprenderci e attraverso questo articolo speriamo di gettare nuova luce sulla sua importanza e significato nella nostra vita.
De cupiditate divitiarum | |
---|---|
Titolo originale | Περὶ φιλοπλουτίας |
Altri titoli | Sull'amore per le ricchezze |
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea. | |
Autore | Plutarco |
Periodo | I-II secolo |
Genere | saggio |
Sottogenere | oratoria |
Lingua originale | greco antico |
Serie | Moralia |
Sull'amore per le ricchezze (Περὶ φιλοπλουτίας - De cupiditate divitiarum) è il titolo di una declamazione, probabilmente giovanile, di Plutarco nei suoi Moralia.
Dopo un'introduzione in cui Plutarco dice che la ricchezza non può acquistare la felicità, passa agli avari e ai prodighi comuni e mostra gli svantaggi della loro condizione: in entrambi il desiderio di beni e denaro è insaziabile, mentre negli avari è in conflitto con la sua soddisfazione. Da questi passa ai rapaci avari e prodighi, e dichiara questi ultimi meno offensivi. La scusa per cui gli avari risparmiano i soldi per i loro figli si dimostra assurda. Un'altra scusa per i ricchi, che alcuni (a differenza degli avari) fanno un uso generoso della loro ricchezza, viene confutata esaminando cosa si intende per "uso". Se l'uso è solo per ottenere la sufficienza, i ricchi non stanno meglio degli uomini con mezzi moderati. Se "uso" è spendere ricchezza in lussi, la ricchezza è solo spettacolo e spettacolo.
Le idee guida del saggio sono aristoteliche, sebbene la fonte in ultima analisi sia Platone. Così Plutarco cita frammenti di Aristotele e di Teofrasto. Nella Politica, comunque, Aristotele distingue la ricchezza naturale, che consiste in ciò che è necessario alla vita o utile per la società di una città o famiglia, dalla ricchezza non naturale, che è costituita dal denaro ed è illimitata. È su questa distinzione tra l'utile o il necessario da un lato e il superfluo dall'altra che Plutarco costruisce la sua argomentazione, influenzato, nella discussione sulla liberalità, dall'Etica Nicomachea, sia direttamente che per mezzo di qualche altro scritto peripatetico.
Plutarco non si limita ovviamente alle osservazioni platoniche e aristoteliche sull'argomento, ma si avvale anche di spunti cinici e di altri filosofi.
L'opera è il N. 211 nel catalogo di Lampria.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 311115114 · BAV 492/58522 · LCCN (EN) n97001579 · GND (DE) 4406572-3 |
---|