Viðarr

In questo articolo esploreremo Viðarr, un argomento affascinante che ha catturato l'attenzione di esperti e hobbisti. Dal suo impatto sulla società alle implicazioni in campo scientifico, Viðarr ha suscitato un interesse senza precedenti negli ultimi anni. Nelle pagine seguenti esamineremo le diverse sfaccettature di Viðarr, dalle sue origini alla sua evoluzione oggi. Attraverso un'analisi approfondita ed esempi concreti, speriamo di fornire uno sguardo arricchente e approfondito su Viðarr, in modo che i nostri lettori possano comprenderne meglio l'importanza e l'influenza nel mondo contemporaneo.

Víoarr affronta Fenrir

Víðarr (anche Vidar o, specialmente in tedesco, Widar) è una divinità della mitologia norrena. Il suo nome è forse da mettere in relazione con l'aggettivo víðr: "ampio". Detto "il silenzioso", Víðarr è figlio del dio Odino e della gigantessa Gríðr, ed è il secondo più forte tra gli Dèi. È appunto un Dio della vendetta, uno tra gli Asi a cui va attribuito un potenziale umano e di natura. La sua dimora si chiama Viði ("boscosa").

«Fra cespugli cresce, ed erba alta,
la terra di Viðarr, e fra boscaglie;
là si farà il fanciullo, a dorso di cavallo, abile,
per vendicare il Padre.»

Víðarr prenderà parte al Ragnarǫk, la fine del mondo, e il suo compito sarà quello di vendicare il padre Odino, divorato dal gran lupo Fenrir. Víðarr schiaccerà la mascella inferiore di Fenrir con un piede e alzerà quella superiore con una mano, fino a spezzarle. È per questo conosciuto come un Dio capace di modificazione spirituale e fisica, perché è infatti scritto che estenderà il suo corpo fino a toccare le mascelle del lupo, una che tocca il cielo ed una la terra. È per questo considerato un Dio dell' "ampliamento", inteso come crescita iniziatica.

Víðarr infatti 'è "ampio" ed il fanciullo "si farà" grazie appunto al suo potenziale umano. Egli è anche "il silenzioso" ma il suo è un silenzio rituale. Lo stivale con cui Víðarr bloccherà la mascella di Fenrir sarà confezionato con gli avanzi di cuoio dalle calzature di tutte le generazioni umane. Forse è a questo che fa riferimento l'uso di gettare scarpe e lembi di pelle sui tumuli dei morti e forse sta a significare che come Dio, Víðarr ha avuto la capacità di confrontarsi con la parte più umile e bassa della terrestrità di tutte le generazioni umane, infatti il toccare le scarpe e le suole indica questo. In virtù della sua trasformazione del suo "ampliamento" avrà la forza di colpire la bestia al cuore con una spada.

Víðarr è una delle divinità che sopravviverà al Ragnarǫk, assieme al fratello Váli, e ai figli di Thor, Móði e Magni, per dare vita a una nuova generazione divina.

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