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Curry | |
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Curry in un bazar di spezie a Istanbul | |
Origini | |
IPA | |
Altri nomi | masala |
Luogo d'origine | India |
Diffusione | Asia meridionale Medio oriente Europa Americhe Giappone |
Dettagli | |
Categoria | condimento |
Ingredienti principali | spezie |
Varianti | garam masala tandoori masala |
Il curry (pronuncia inglese , in hindi masala) è un condimento di origine indiana usato per diverse pietanze. È composto da una miscela di spezie pestate nel mortaio che formano una polvere giallo-senape o un pesto umido fortemente aromatici. La parola "curry" può riferirsi a una moltitudine di miscele e, a seconda degli ingredienti, i curry possono essere piccanti o non esserlo affatto.
Il termine "curry" si utilizza inoltre per indicare i vari piatti al curry della cucina dell'Asia meridionale, a base di carne e/o vegetali.
Esistono decine di masala differenti; nelle cucine dei ricchi signori indiani c'erano esperti in miscele di spezie che selezionavano e preparavano le misture per i loro padroni. I masala più famosi sono il garam masala, il tandoori masala e il pav bhaj masala.
Oltre che in India si usa principalmente nel Sud-est asiatico, in particolare in Thailandia dove tra i più diffusi vi sono il curry verde (in thailandese kaeng khiao wan) di colore verde e particolarmente piccante, il curry rosso (in thailandese kaeng phet), altro curry molto piccante in uso anche a Singapore e Malacca (con noce indiana e galangal), il curry giallo (in thailandese kaeng kari) a base di crema di cocco, il phrik king, letteralmente peperoncino e ginger, per l'uso di una grande quantità di galanga e il curry massaman (in thailandese nam phrik kaeng massaman), altro curry alla crema di cocco di tradizione musulmana.
Vi sono poi il curry giapponese, detto karē, e molti altri che oltre o in sostituzione degli ingredienti del curry indiano possono contenere citronella, scalogno, coriandolo, peperoncino, cumino e altre spezie o essenze.
La formulazione classica del curry comprende curcuma (ingrediente principale), pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco, peperoncino, cardamomo.
La parola curry è inglese ed è la traslitterazione fonetica del nome tamil கறி kari, che significa "salsa" o "zuppa". I britannici arrivati in India acquisirono questo termine nella loro lingua per indicare sia la miscela di spezie che il piatto cucinato. In Italia la pronuncia /ˈkɛrri/ (dall'inglese americano ) ha soppiantato quella inglese britannica originale .
La diffusione in occidente della "polvere di curry" risale al periodo coloniale britannico nel subcontinente indiano. Prima di tornare in patria, gli ufficiali britannici in congedo acquistavano polveri pre-miscelate di spezie da aggiungere alle pietanze, per portare nel Regno Unito quei sapori esotici. Normalmente in India prima di allora non si considerava il "curry" come un mix univoco e determinato.
Nel XX secolo il curry è stato impiegato dall'esercito britannico.
Durante il periodo Meiji (1868-1912) gli inglesi colonizzarono l'India e fecero conoscere la ricetta ai colleghi della marina imperiale giapponese, nella quale costituiva la razione base dei soldati. Negli anni sessanta il curry si diffuse in tutto il Giappone e venne adattato ai gusti dei suoi abitanti, che lo preferiscono più cremoso e dal retrogusto dolciastro e meno piccante.
In Giappone, dove è divenuto uno dei piatti più apprezzati, il curry viene consumato con il pollo, il riso, gli udon e molti altri ingredienti, lo si trova in più versioni destinate alla grande distribuzione (polvere, dado o salsa) ed esistono luoghi specializzati nella vendita del prodotto (le curry house, lett. "case del curry"). Oggi è usato dalle forze di autodifesa giapponesi: i soldati della Forza marittima di autodifesa del Giappone mangiano infatti il riso al curry ogni venerdì.
Uno studio della Thomas Jefferson University coordinato da Karen Knudsen e pubblicato su Cancer Research suggerisce la possibilità che il curry aiuti a combattere le cellule tumorali della prostata o quantomeno aiuterebbe a rallentarne significativamente la diffusione.
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