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Nella stagione 1988-89 il Parma ancora affidato a Giampiero Vitali raggiunge una agevole salvezza con 37 punti in classifica ed il nono posto in condominio con il Licata, realizza solo 29 reti, il più prolifico è il difensore Lorenzo Minotti con 7 centri, la squadra ducale ottiene tanti pareggi, 21 su 38 partite, con 8 vittorie e 9 sconfitte. Il torneo cadetto promuove in Serie A il Genoa ed il Bari con 51 punti, l'Udinese con 45 e la Cremonese con 44 punti che vince lo spareggio delle quarte con la Reggina. In casa Parma il diesse Giorgio Vitali lascia e se ne va all'Atalanta, ed il presidente Ernesto Ceresini lo sostituisce con Giambattista Pastorello. Se ne vanno Giovanni Cervone, Amedeo Carboni, Ciccio Baiano ed Enzo Gambaro, in entrata Massimo Susic, Stefano Impallomeni e Marco Giandebiaggi, mentre Alessandro Melli viene ceduto al Modena, ma torna già a novembre, il tecnico Vitali bada prima a non prenderle e poi a vincere. In Coppa Italia i crociati sono eliminati nel primo girone della prima fase, che promuove alla seconda fase l'Ascoli, l'Inter ed il Brescia, il Parma vi ottiene una sola vittoria (2-1) sul Monopoli.