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Dopo la scorsa promozione, nella stagione 1991-1992 la SPAL compie un ulteriore balzo e sale in cadetteria. Con G.B. Fabbri in panchina insieme al collaboratore Gian Cesare Discepoli, il direttore sportivo Giovanni Botteghi porta a Ferrara giocatori destinati a scrivere uno dei capitoli più entusiasmanti per i tifosi spallini. Arrivano, tra gli altri, Andrea Mangoni, Sergio Lancini, Giorgio Zamuner, Andrea Bottazzi e Andrea Messersì, calciatori che saranno ricordati con grande affetto per lungo tempo.
La SPAL gioca a memoria esprimendo un calcio bello ed efficace. La città si accende con oltre diecimila abbonamenti, lo stadio Paolo Mazza registra spesso più di ventimila presenze a partita, oltre a un ottimo seguito in trasferta. Il campionato si trasforma in una cavalcata trionfale che tocca l'apice il 5 aprile nello scontro diretto con il Vicenza di Renzo Ulivieri, vinto dagli estensi per 3-1. A Siena nella penultima giornata di campionato, con quattromila tifosi al seguito Fabbri porta a compimento l'impresa: grazie ad un pareggio i biancazzurri celebrano il loro ritorno in Serie B.
Anche in Coppa Italia i biancazzurri compiono un bel percorso: prima del campionato vincono il girone F di qualificazione, poi nei sedicesimi di finale superano il Suzzara, negli ottavi superano la Triestina; nei quarti concludono il loro percorso nella manifestazione, estromessi dalla Sambenedettese.