In questo articolo esploreremo nel dettaglio la vita e l'opera di Servizio ferroviario metropolitano di Bologna, un personaggio che ha lasciato un segno indelebile nella storia. Dai suoi primi anni di vita ai suoi successi più importanti, approfondiremo la sua carriera per comprendere il suo impatto in vari ambiti. Attraverso interviste, analisi e testimonianze scopriremo gli aspetti più rilevanti di Servizio ferroviario metropolitano di Bologna e come la sua eredità continui ad essere attuale oggi. Inoltre, esamineremo l'influenza di Servizio ferroviario metropolitano di Bologna sulla società contemporanea e la sua rilevanza per le generazioni future.
| |||
---|---|---|---|
Elettrotreno ETR.350 delle Ferrovie Emilia Romagna in sosta a Portomaggiore | |||
Tipo | Servizio ferroviario metropolitano | ||
Stati | Italia | ||
Città | Bologna | ||
Apertura | 1995 | ||
Ultima estensione | 2023 | ||
Linee impiegate | 8 | ||
Gestore | Trenitalia Tper | ||
N. stazioni e fermate | 82 | ||
Lunghezza | 357 km | ||
Passeggeri al giorno | Fonte: 48 142 (nel 2016) | ||
Trasporto pubblico | |||
Il servizio ferroviario metropolitano di Bologna (SFM) è un insieme di servizi ferroviari a carattere suburbano, con orario cadenzato, lungo alcune linee ferroviarie convergenti o passanti nella città di Bologna.
Al 2023, la rete dell'SFM è strutturata in 8 direttrici radiali, tutte attestate a Bologna Centrale, con l'eccezione di alcuni servizi passanti Ferrara-Imola.
Il servizio percorre linee ferroviarie preesistenti, integrate dalla riorganizzazione del nodo bolognese in seguito ai lavori per la costruzione della stazione ferroviaria interrata per i treni ad alta velocità. Il progetto è integrato dalla riorganizzazione del trasporto automobilistico pubblico e dall'integrazione tariffaria.
L'infrastruttura ferroviaria è gestita da Ferrovie Emilia-Romagna e da Rete Ferroviaria Italiana, ciascuna per le linee di propria competenza. I servizi sono gestiti da Trenitalia Tper.
L'SFM fu avviato nel 1995, con l'introduzione dell'orario cadenzato sulla linea Bologna-Ferrara.
Con l'accordo di programma del 2007 fu prevista l'attivazione di più linee passanti con orari cadenzati per il 2012. Al giugno 2013 risultavano terminati il 90% dei lavori infrastrutturali ed erano attivi il 70% dei servizi previsti nell'assetto base.
La struttura a regime del servizio fu ridisegnata e ridefinita con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Bologna, approvato il 27 novembre 2019. Il piano prevede, in particolare, l'attuazione delle 3 linee passanti e un aumento della frequenza delle corse nelle ore di punta fino a 15' nelle stazioni del cosiddetto "passante urbano", costituito dalla tratta di linea S1 compresa tra le stazioni di Casalecchio Garibaldi e Pianoro.
Il 27 aprile 2023, un accordo triennale siglato da comune, città metropolitana e regione ha stabilito i primi passi per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PUMS. Nello specifico, l'accordo prevede:
Il progetto originario del servizio ferroviario metropolitano di Bologna prevedeva la costruzione di 13 nuove fermate, di cui 10 sono già state attivate: Casalecchio Garibaldi (inaugurata nel 2002), Casteldebole (2002), Ozzano dell'Emilia (2002), Funo Centergross (2003), Rastignano (2004), Calderara-Bargellino (2008), San Lazzaro di Savena (2008), Musiano-Pian di Macina (2009), Bologna Mazzini (2013), Bologna San Vitale (2014).
Il progetto prevedeva inoltre la riqualificazione della maggior parte delle fermate ferroviarie preesistenti, tra cui Bologna Fiere, Bologna San Ruffillo e Bologna Zanolini (riattivata nel 2001 dopo i lavori di interramento della ferrovia Bologna-Portomaggiore, contestualmente ricevendo la nuova denominazione in luogo della precedente Bologna San Vitale).
Il sistema è formato da otto linee, che effettuano tutte capolinea a Bologna Centrale, con l'eccezione di alcuni servizi passanti Ferrara-Bologna-Imola.
Nel complesso, la rete tocca due regioni (Emilia-Romagna e Lombardia) e quattro province (Modena, Ferrara e Mantova, oltre alla città metropolitana di Bologna).
Linea | Percorso | Lunghezza totale | Stazioni | Treni/giorno (2016) |
Passeggeri/giorno | Gestore |
---|---|---|---|---|---|---|
S1A | Bologna Centrale-Porretta Terme | 58,5 km | 17 | 58 | 9 316 (al 2016) | Trenitalia Tper |
S1B | Bologna Centrale-San Benedetto Sambro-Castiglione Pepoli | 40,6 km | 10 | 51 | 4 520 (al 2016) | |
S2A | Bologna Centrale-Vignola | 32,7 km | 18 | 43 | 6 958 (al 2019) | |
S2B | Bologna Centrale-Portomaggiore | 48 km | 17 | 47 | 8 000 (al 2019) | |
S3 | Bologna Centrale-Poggio Rusco | 59,4 km | 9 | 66 | 5 205 (al 2016) | |
S4A | Bologna Centrale-Ferrara | 46,8 km | 10 | 72 | 6 191 (al 2016) | |
S4B | Bologna Centrale-Imola | 34,1 km | 7 | 98 | 3 206 (al 2016) | |
S5 | Bologna Centrale-Modena | 36,9 km | 5 | 79 | 8 979 (al 2016) | |
357 km | 82 | 514 | 52.375 |
La linea S1 collega Porretta Terme (ramo A) a San Benedetto Sambro-Castiglione Pepoli (ramo B), passando per Bologna Centrale.
La linea per Porretta, costruita tra il 1857 e il 1864, è elettrificata; è a doppio binario tra Bologna Centrale e Casalecchio Garibaldi, a binario unico tra Casalecchio Garibaldi e Porretta. La tratta per San Benedetto fa invece parte della linea direttissima Bologna-Firenze, inaugurata nel 1934, elettrificata e interamente a doppio binario. Entrambe le linee appartengono a RFI.
Al 2023, i due rami sono gestiti separatamente; nessun treno collega direttamente i due capolinea.
Si registrano circa 4 000 spostamenti giornalieri sul ramo B.
La linea S2 collega Vignola (ramo A) a Portomaggiore (ramo B), passando per Bologna Centrale; percorre binari dedicati, che non si sovrappongono a servizi ferroviari di altro tipo.
La linea ferroviaria tra Casalecchio e Vignola è attiva dal 1882: inizialmente una tranvia, fu promossa a ferrovia tra Casalecchio e Vignola nel 1938. Il traffico ferroviario, interrotto nel 1967, fu reintrodotto nel 2003, grazie a una bretella di innesto sulla ferrovia Porrettana per consentire ai treni in arrivo a Casalecchio di proseguire fino a Bologna Centrale. L'intero ramo è elettrificato, a binario singolo tra Casalecchio Garibaldi e Vignola.
La linea tra Bologna e Portomaggiore fu invece inaugurata nel 1887; percorre oggi un tratto interrato tra il piazzale Est di Bologna Centrale e la stazione di Bologna Zanolini. L'intero ramo è elettrificato e a binario unico.
Entrambe le linee appartengono a FER. Al 2023, i due rami sono gestiti separatamente; nessun treno collega direttamente i due capolinea.
Il numero di spostamenti giornalieri ammonta a circa 6 500 per il ramo A, circa 8 000 per il ramo B.
La linea S3 collega Bologna a Poggio Rusco in 50 minuti, percorrendo i binari della ferrovia Bologna-Verona: attivata nel 1901, la ferrovia è interamente elettrificata e a doppio binario. Appartiene a RFI.
Il numero di spostamenti giornalieri è pari a circa 11 000.
La linea S4 collega Ferrara (ramo A) a Imola (ramo B), passando per Bologna Centrale, in un'ora e 20 minuti. La tratta da Ferrara a Bologna Centrale percorre i binari della ferrovia Bologna-Venezia, inaugurata nel 1864 a binario singolo e raddoppiata nel Dopoguerra; la tratta per Imola percorre invece la ferrovia Adriatica, inaugurata nel 1861. Entrambe le tratte sono di proprietà RFI.
Il numero di spostamenti giornalieri è quantificato in circa 11 000 per il ramo A, circa 6 700 per il ramo B.
La linea S5 collega Bologna a Modena in 30 minuti, percorrendo il relativo tratto della ferrovia Milano-Bologna, inaugurata nel 1859 e appartenente a RFI. È interamente elettrificata e a doppio binario.
Il numero di spostamenti giornalieri è pari a circa 6 000.
Il progetto del servizio ferroviario metropolitano di Bologna prevede la realizzazione di tre ulteriori fermate, al momento inattive:
Lo scopo dichiarato del servizio ferroviario metropolitano è quello di riequilibrare le modalità di trasporto nell'area metropolitana bolognese, che nel 2001 vedeva solo il 13% degli spostamenti tramite mezzi pubblici.[senza fonte]
Nella provincia di Bologna l'87% della popolazione risiede a meno di 4 km da una fermata ferroviaria: grazie al miglioramento delle frequenze e a una integrazione treno-bus, secondo le previsioni, gli spostamenti effettuati con i trasporti pubblici saranno destinati ad aumentare.
A tal fine è stato previsto di adottare:
Al 2013 erano stati spesi come costi di investimento 490 milioni di euro la cui quota maggiore è stata riservata per interventi infrastrutturale. La quota minoritaria è stata utilizzata principalmente per acquistare il materiale rotabile.
I costi di esercizio annuali dell'assetto base sono previsti in circa 50 milioni €.
Tra il 2008 e il 2012 il Comitato per il nodo ferroviario di Bologna (organismo di coordinamento tra i soggetti istituzionali e il gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane) ha elaborato un progetto di riconoscibilità del servizio a partire dal logo del servizio (una "S") e dagli elementi che caratterizzano le stazioni del servizio SFM (mappa di linea, bacheca orari). La prima stazione che è stata costruita con questi elementi è quella di Bologna Mazzini attivata nel giugno del 2013. Altre 5 stazioni sono state aggiornate con gli elementi grafici nel dicembre 2014. I fondi per installare gli elementi di riconoscibilità del servizio nelle altre stazioni derivano dal progetto europeo RAIL4SEE (Rail hub cities for south europe).
Il fulcro della rete è costituito dalla stazione di Bologna Centrale, dove è possibile un interscambio diretto tra tutte le linee SFM e con i servizi ferroviari nazionali, alta velocità e internazionali, nonché con il trasporto pubblico di superficie (autobus e filobus gestiti da TPER) e con il people mover Marconi Express per l'Aeroporto di Bologna.
La rete tranviaria di Bologna, i cui lavori di costruzione sono stati avviati nell'aprile 2023, prevede un interscambio con la rete ferroviaria servita da SFM nelle stazioni di:
Nella stazione di Casalecchio Garibaldi è inoltre previsto, in futuro, un interscambio con la linea tranviaria blu, che al 2023 è in fase di studio di fattibilità.